domenica 27 ottobre 2019

FAITHFUL PLACE - Tana French

Il terzo giallo di Tana French. 
La voce narrante è ancora una volta diversa.
 
Non c'è traccia di Cassie, Sam nè Tom. E' Francis Mackey,  questa volta che propone il proprio punto di vista, che racconta le proprie vicende. 

L'aspetto più attraente di questa serie di romanzi è lo spostamento degli elementi comuni dalle persone ai luoghi; protagonista sembra essere Dublino,  costante è il passato che torna ad interagire con un presente che ha contribuito a costruire. L'attenzione dell'autrice è rivolta all'interno dei personaggi più che allo svolgimento dei fatti. Questi ultimi costituiscono quasi il contorno a ciò che davvero è importante: il loro sentire. 

Due giovani appena maggiorenni decidono di tentare la fortuna, di lasciare le proprie famiglie, la propria città, il proprio Paese per vivere assieme la propria storia d'amore. Una vera e propria fuga. Al momento di incontrarsi per partire, però, lei non compare. Sembra svanita nel nulla, nulla di lei si sa da allora.
Trascorsi più di vent'anni, il suo fantasma torna nella vita del giovane, ora adulto, poliziotto a Dublino. 
E' ancora una volta un ritorno prepotente del passato, di vicende familiari difficili e devastanti. 
Tana French scava nel profondo delle famiglie, approdo sicuro all'apparenza, e in realtà luogo pericoloso e dannoso. 
Il presente plasmato dal passato, un passato che non si può cancellare, che non vuole farsi dimenticare. 

Il linguaggio riporta a Dublino, complicando un po' la lettura di chi non è madre lingua, ma contribuisce in modo tangibile a rendere l'atmosfera. 
Immergendosi nelle pagine di questo romanzo ci si trova a visitare Dublino negli anni '80, è un viaggio coinvolgente. 

Ed è un viaggio all'interno di dinamiche familiari distorte, malate, pesanti, che si svelano durante la narrazione. 


" [...] there's another kind of secret as well, The kind where, even there's nothing bad about it, someone else has a right to know it too". (p. 236)

"- People don't necessarily hurt each other. 
- Yes, Liv, they do. Parents, lovers, brothers and sisters, you name it. The closer you get, the more damage you do". (p. 332)


domenica 20 ottobre 2019

THE LIKENESS - Tana French

La trama è improbabile, e nel contempo intrigante. 
Una ragazza uccisa. Una ragazza identica a una Detective. Una ragazza che ha assunto non soltanto le caratteristiche fisiche, ma si è appropriata anche del nome, dell'identità che l'agente aveva durante la sua missione sotto copertura. 
 
Una peculiare comune, cinque giovani menti brillanti che vivono sotto lo stesso tetto, condividendo la quotidiana routine, in un legame indissolubile; Amicizia, quella che sa essere famiglia.

Fantasmi presenti e passati. Il movente è oscuro, come è oscura l'identità, la vita stessa della vittima. 

Anche in questo secondo romanzo di French la trama supera l'intreccio poliziesco, entra nel profondo delle persone coinvolte. Non si tratta di una indagine pura e semplice. 
Anche questa volta il caso, risolto, lascia aperto più di un interrogativo. Non tutto torna, non tutto è svelato.

Lontani anni luce dalle induzioni di Sherlock Holmes, dall'ossessiva metodicità di Hercule Poirot, i personaggi di Tana French sono vivi, reali,umani, imperfetti. 







sabato 5 ottobre 2019

NEL BOSCO - Tana French

Ambivalente reazione alla lettura di questo romanzo. Positivo l'effetto, tant'è che ho iniziato a leggere anche i successivi scritti da questa autrice.

Due casi si intrecciano. Tre ragazzini pre-adolescenti si avventurano nel bosco, come è loro abitudine, e non fanno rientro a casa; uno solo viene ritrovato, illeso e traumatizzato. Non saprà raccontare cosa è successo.

Alcuni lustri più tardi, stesso luogo, viene rinvenuto cadavere. Una ragazzina che si stava affacciando alla vita con determinazione e grandi opportunità viene uccisa.

Indaga la squadra omicidi della Polizia di Dublino.

Il passato torna a popolare l'immaginario presente, diventa un incubo palpabile.

Tana Franch pone l'accento sulle persone. Protagonista del suo romanzo non è il delitto, ma le relazioni, i sentimenti, l'universo interiore dei personaggi che partecipano a vario titolo alla vicenda.
E' un romanzo che si discosta dai canoni, fin troppo ovvia la conclusione (o meglio una parte di essa), eppure la lettura risulta interessante e coinvolgente.
A tratti appare complesso seguire il flusso delle emozioni e degli avvenimenti così come vengono descritti, in un profluvio di parole; nondimeno i protagonisti della storia diventano parte di chi legge.
Cassie, Rob e Sam. Tre giovani detective le cui storie personali si intrecciano al caso su cui indagano.

Bel romanzo, lettura molto interessante. Non è solo un "giallo".







domenica 22 settembre 2019

LA BOTTIGLIA MAGICA - Stefano Benni

Esilarante. 
Amaramente divertente, come la satira può essere. 
Tagliente, affilatissimo, pungente, sferzante, un umorismo tutto Benniano, in questo racconto che non è per bambini e bambine, anche se ne ha l'aspetto esteriore. 

Con la sua allegra fantasia, Benni descrive un mondo fantasioso che rispecchia, solo apparentemente esagerando, caratteristiche salienti del mondo reale in cui quotidianamente ci troviamo in immersione. 
Smaschera aspetti frivoli e più serie dinamiche di controllo delle masse. 

La bottiglia magica è un piccolo capolavoro di stili diversi che si amalgano e rendono la narrazione vivace, senza frammentarla. 

Si ritrova un'atmosfera che richiama quella di Elianto, in un racconto breve e meno articolato. 
Bellissima lettura, divertente, spassosa e intelligente. 

Un'esortazione all'autenticità, alla valorizzazione delle proprie specificità, una feroce condanna dell'omologazione che uccide lo spirito critico e la libertà individuale. 

Bellissimo libro, simpatica favola.

SARA AL TRAMONTO - Maurizio De Giovanni

SARA AL TRAMONTO - Maurizio De Giovanni
Intrigante questo nuovo personaggio. Sara; Mora.
Signora di mezza età che a prima vista appare più anziana di quanto non sia in realtà. Che ha la capacità di vedere le altre persone mentre sa rendersi pressochè invisibile. 

"Ex", Sara. Nessuno, ora.
Almeno in apparenza. Un delitto, un'assassina condannata, una bambina forse in pericolo. Nessun canale ufficiale per indagare sulla sua sorte.
Una indagine parallela, inesistente, commissionata ufficiosamente per uno scrupolo di coscienza. Limitate possibilità, possibilità apparentemente illimitate.

Piacevole e leggera la lettura di questo romanzo. Poco impegnativo, scorrevole, con trovate divertenti.

Un giallo non troppo complesso, pochi i personaggi, non è difficile immaginare l'identità della persona colpevole.
Più interessante è il profilo dei vari protagonisti, delle protagoniste, pur caratterizzati in modo netto e non esageratamente articolato.

Piacevolissima, snella, accattivante lettura di fine estate.

"[...] Ti assicuro, per esperienza personale, che in più del novanta per cento dei casi è molto meglio non sapere niente di nessuno." (p. 153)

"[...] se ogni assassino si premurasse di filmare certe odiose performance della propria vittima prima di ucciderla e poi le mostrasse come prova attenuante al proprio processo in tribunale, molte celle sarebbero vuote." (p.309)

"Aveva bisogno di succhiare, di svuotare la gente. Conosceva qualcuno che sembrava felice? Non trovava pace fin quando non gli aveva preso tutto, e finalmente leggeva in quegli occhi la disperazione." (p. 346)

sabato 21 settembre 2019

IL MAESTRO E MARGHERITA - Michail Bulgakov

IL MAESTRO E MARGHERITA - Michail Bulgakov
Iniziato, abbandonato, ripreso, lasciato nuovamente. Lettura ricominciata, daccapo, dall'incipit. 

Indiscutibilmente peculiare. Interessante, suscita curiosità. Ironico, indubbiamente.
Eppure pesante, non scorre. 
Si ha l'impressione di leggere di mondi alieni, non tanto per l'effettiva presenza di personaggi con caratteristiche sovrannaturali e di situazioni irreali, quanto piuttosto per la difficoltà di calare simboli e metafore e allegorie e satira in una Russia com'era nel primo '900. Una Russia sotto il regime Stailiniano. 

Ciononostante, questo libro chiede di essere letto. Giunge l'epilogo, e un aggettivo scalza di prepotenza tutti gli altri che potrebbero definire questo romanzo: impossibile. 
E' un romanzo impossibile, una lettura assurda, una storia indecifrabile, un libro impossibile. Impossibile. 

Destabilizza, spiazza, lascia attoniti. 

E' un capolavoro della letteratura russa del quale non ho capito nulla. 
A tratti divertente, si intuisce l'arguzia, ben scritto (o ben tradotto, o entrambe le cose). Eppure incomprensibile. Impossibile. 

"Nè la bigliettaia nè i passeggeri si stupirono della cosa più importante: non del fatto che il gatto fosse salito sul tram, ma che intendesse pagare! Il gatto non solo si rivelò solvibile, ma anche un animale disciplinato." (p.57)

"[...] c'era un vestito vuoto che scriveva su un pezzo di carta con una penna asciutta, non intinta nell'inchiostro." (p.186)

"[...] volava a cavallo di un grasso maiale che stringeva tra le zampe anteriori un portafoglio [...] (p.236)
"Anche noi vogliamo vivere e volare!" (p.236)

"Non concordavano su nulla e questo rendeva la loro discussione particolarmente interessante e interminabile" (p. 305)

Insomma, squinternato all'inverosimile. Eppure un filo conduttore c'è. I personaggi sono tanto assurdi e impossibili (sì, ancora una volta impossibili) quanto umani.
Le situazioni anche più surreali che in Alice nel Paese delle Meraviglie, eppure rispecchiano la realtà, spesso capovolta, che regola il vivere sociale. Non soltanto sotto regimi totalitari.

Insomma. Pesante e duro da digerire, ma un romanzo che vale la pena conoscere.





mercoledì 18 settembre 2019

AFTER DARK - Haruki Murakami

In Cammino con un Libro - Ex Libris Libertas
Temi ricorrenti: un'atmosfera sfuggente, irreale, musica in sottofondo, vecchi 33 giri in vinile. 
Il punto di vista, un noi, un plurale che non è majestatis quanto piuttosto un accomunare chi scrive con chi legge. Noi. 
Una telecamera fluttuante, l'osservazione esterna di scene la cui descrizione realistica cozza contro la sospensione delle situazioni. 

Personaggi che non hanno nulla in comune tra loro e persone reciprocamente legate nel profondo intersecano le proprie esistenze in una notte. 

Murakami scruta nella sofferenza, la sviscera, la scompone in immagini vivide, tangibili, concrete, solide e nel contempo oniriche, inconsistenti, impalpabili. 

Narrazione introspettiva e allegorica: niente è come viene descritto; ciò che è descritto significa altro. 
Incompiuto il finale, eppure il cerchio si chiude. E viene voglia di dormire per sempre, mentre il giorno si affaccia, come pagina bianca, su quelle vite di cui è stato appena accennato. 

Bel romanzo, penetrante e sfuggente. 

"A notte fonda, il tempo scorre a modo suo" (p.53)

"- Ti diverti, quando suoni? [...]
- Sì. A parte volare su e giù per il cielo, è la cosa che mi diverte di più"
- Hai volato su e giù per il cielo?
Takahashi sorride. E sempre soddifendo lascia passar un po' di tempo
 - No, non ho mai volato, [,,,]" (p. 75)

"Se morire significa venire chiusi da soli in una stanza, in un palazzo di uffici, allora, qualunque cosa si faccia, non c'è via d'uscita." 
[...] 
Da ovunque sia arrivata questa realtà, pensa, chiunque mi ci abbia portato, sta di fatto che ora sono stata abbandonata in questo posto, sono rinchiusa tutta sola in quest'assurda stanza polverosa senza vista e senza uscita.
[...]
Questa ... questa è soltanto una grande stanza vuota".
(p. 93)

"Nessuno sa che io mi trovi qui, si dice. Ne sono sicura. Nessuno sa che io sono qui." (p. 94)

[... ] ... gatti ... [...] non posso più tenerne, e mi mancano, mi manca il loro contatto".(p.96) 


"Be', semplifica la vita, avere soltanto una casa dove tornare" (p. 113)

"Quando smetto di lavorare e mi infilo nel letto, penso sempre a come sarebbe bello non svegliarmi più. Addormentarmi e non svegliarmi più. Almeno non avrei più bisogno di pensare a nulla". (p. 131)


LEZIONI AMERICANE - Italo Calvino

Istruttivo, scorrevole, piacevole, interessante.
Calvino fa venire voglia di leggere, e fa venire voglia di scrivere. 

Un saggio sulla letteratura, composto di cinque "lezioni". Pur non essendo "leggerissimo", incolla alle sue pagine, trattiene, coinvolge. 

1. Leggerezza
2. Rapidità
3. Esattezza
4. Visibilità
5. Molteplicità

Spunti estremamente stimolanti, citazioni ed analisi di testi già scritti, fluidità di linguaggio e un amore sconfinato per la parola in quanto forma di conoscenza, mezzo attraverso cui so conosce, si impara, ci si diletta. 
Un saggio letterario e filosofico. 

Lettura estremamente interessante. Consigliatissimo.


34 anni fa moriva Calvino, nella notte tra il 18 e il 19 settembre 1985. 
34 anni dopo, le sue parole sono ancora qui. Lui non è più, il suo pensiero rimane, per altri. 

Nota autobiografica.
Per me difficile affrontare questo testo, per ragioni personali, costituite dal peso di una dedica da parte di chi questo libro mi ha regalato, molti anni fa, dimostrando di "non aver capito nulla". 
Ma questa è un'altra storia, che non diventerà letteratura.

lunedì 16 settembre 2019

L'ANIMALE (che mi porto dentro) - Nicola Pettorino

Nicola Pettorino
E' il terzo romanzo di Nicola Pettorino che leggo. Autore che so essere "vero", che sento vicino, pur non avendolo mai incontrato di persona. 

Scorre, si legge in un attimo (e non solo per via dei caratteri di stampa, "Easy Reading"). Si desidera procedere nella lettura, si desidera conoscere il seguito.

Colpisce la ripetizione quasi ossessiva, ricorrente, sempre uguale a sè stessa, della descrizione dell'evento che scatena l'animale protagonista del romanzo.  Un loop, un rehersal, un rimuginio questa descrizione che torna, viene riproposta, ripetuta, reiterata.

Molti interessanti spunti vengono toccati, nessuno davvero approfondito, in una sorta di proposta multipla di riflessione, su argomenti cui l'autore rimane tangente.
Nondimeno le proposte sono presenti.

Stereotipi descritti e mai davvero rovesciati, situazioni e crimini quotidiani di cui si prende atto, con la consapevolezza che qualcosa dovrebbe essere agito, ma senza proposte. Amare prese di coscienza, amare constatazioni.
Non superficiali, tutt'altro, bensì semplicemente abbozzate.

Cronaca attuale e storia passata che purtroppo ritorna, a fare da sfondo alla vicenda.
Un trauma atroce, tremendo, senza un perché, un evento crudele e insensato che segna per sempre la vita di chi ne è protagonista e non muore.
Sete di vendetta, piatto servito freddo, che non restituisce ciò che è stato tolto, che non risolve.
Sete di rivalsa, desiderio di giustizia, di restaurazione di un ordine diverso, di abolizione della violenza e della crudeltà.

Non si può che provare vicinanza con questo giustiziere improvvisato, piuttosto ingenuo e fisicamente potente. Non si può  non condividere il desiderio di "aggiustare".

E' anche inevitabile fare i conti con l'interrogativo che più viene posto durante tutta la narrazione: se è vero, come è purtroppo vero che lo Stato di Diritto non è anche necessariamente Stato di Giustizia, che non sempre la legalità è anche equità, allora può essere considerata accettabile la legge del taglione?

Una vita condizionata da un singolo, tragico, crudele, impensabile evento. Un'alternativa è possibile? E' desiderabile un'alternativa?

Il finale, che non deve essere qui anticipato, lascia un ambivalente sospeso.
Interessante, vale la pena riflettere sui sentimenti che questo suscita.

Ottimo romanzo per trascorrere un pomeriggio piacevole; coinvolgente, accattivante.

"Ci vorrebbe il foglio di via per tutti. Fuori dai coglioni e a casa loro [...]
Mi viene in mente che, probabilmente, le stesse cose le dicevano dei suoi genitori quando erano saliti su dalla Puglia" (p. 30)

"Non riesco a dare nessun senso logico al loro terrorismo. A nessun terrorismo." (p. 34)

" "L' animale" è nervoso, gli prudono le mani. Odia la violenza gratuita. Non sopporta chi picchia le donne, i vecchi e i bambini, diventa nervoso".  (p. 43)
Il moto spontaneo è chiedersi se invece picchiare un maschio adulto sia più sopportabile. Ma fa parte della narrazione, dei luoghi comuni toccati e non sviscerati. Lo si concede, tanto più se si legge poi che:
"Grandi, grossi e cattivi, posso fargli del male senza provare scrupoli di sorta" (p. 62)


"Città di merda, mondo di merda". (p. 49)

"La vita non è uguale per tutti, non tutti si guadagnano il pane allo stesso prezzo. C'è chi smazza per quattro soldi e chi ha tutto senza neanche doverselo sudare" (p. 66)

Pubblicato nel novembre 2018, anche questo romanzo di Nicola Pettorino ha finalità altruiste.
Infatti "L’intero incasso derivante dalla vendita del libro verrà devoluto a Marco Veglia, adolescente di Trucchi rimasto gravemente ferito a seguito di incidente stradale".

WAITING FOR GODOT - Samuel Beckett

"- Let's go.
- We can't
- Why not? 
- We're waiting for Godot.
- Ah!"

E' questo il ritornello che passa inizialmente inosservato per diventare via via spassoso, di questa tragicommedia in due atti in cui ... non succede niente. Due volte (per citare la quarta di copertina di questa edizione). 

Edizione imprescindibilmente commentata. La presentazione e le note a margine del testo hanno rappresentato l'utile e necessaria guida per la lettura di un genere che non è di immediata immedesimazione. 

Divertente e interessante lettura, in cui il primo atto - che apre perplessità, risulta poco coinvolgente e appare lento e noioso - prepara al secondo atto, nel quale ancora non succede nulla, ma si svela l'umorismo amaro dell'attesa. 

Una specie di Deserto dei Tartari senza un'oggetto.  Attesa fine a sè stessa, che contraddistingue l'esistenza umana. 

Un capolavoro di stile, ritmo, pause (lunghe, interminabili pause), silenzi che devono essere riempiti, un continuo cadere e restare immobili. 
Estragon e Vladimir sono una persona sola. I loro dialoghi-monologhi, i loro scambi di battute rapidi e stringati sono riflessioni e non-sense che scaturiscono da una sola persona, dialoghi interiori. 
Pozzo e Lucky, il potere e la sottomissione, la crudeltà e la sofferenza.

 E. People are bloody ignorant apes (p. 46, Act I, 156)

E. We've lost our rights?
V. We've got rid of them. (p. 54, Act I, 361-362)

E. We're not from these parts, sir. 
P. You are human beings none the less. As far as one caon see. Of the same species as myself.
(p. 59, Act I, 486-189)


P. I don't seem to be able ...  ... to depart. 
E. Such is life. (p. 91, Act I, 1300-1302)

V. That passed the time
E. it would have passed in any case. 
V. Yes, but not so rapidly. (p.92, Act I, 1322-1324)

V. That means nothing. I too pretended not to recognize them. 
And then nobody ever recognizes us. (p.93, Act I, 1349-1350)

V. [...] You're not going to compare yourself to Christ!
E. All my life I've compared myself to him. 
V. But where  he lived it was warm, it was dry!
E. Yes, and they crucified quick. (p.98, Act I, 1487-1491)

- Well, shall we go?
- Yes, let's go
 (They do not move)


E. Don't touch me! Don't question me! Don't speak to me! stay with me. 
V. Did I ever leave you?
E. You let me go. (p. 122, Act II, 48-51)

E. Another day done with. 
V. Not yet. 
E. For me it's over and done with, no matter what happens. [...] (p. 123, Act II, 59-62)


E. I tell you I wasn't doing anything.
V. Perhaps you weren't. But it's the way of doing it that counts,
the way of doing it, if you want to go on living. (p. 124, Act II, 92-94)

Vladimir: How time flies when one has fun! (p. 142, Act II, 656)

V. [...]Yes, in this immense confusion one thing alone is clear. We are waiting for Godot to come - (p.147, Act II, 796-797)


- Well? Shall we go?
- Yes, let's go
 (They do not move)


Un classico da leggere, un classico da apprezzare.
Mi è piaciuto.

Beckett Directs Beckett: Waiting for Godot
Part 1 - Beckett Samuel


Beckett Directs Beckett: Waiting for Godot
Part 2 - Beckett Samuel


sabato 14 settembre 2019

LE NOTTI BIANCHE - Fedor M. Dostoevskij

LE NOTTI BIANCHE - Fedor M. Dostoevskij
Torna Nasten'ka, mi riporta inevitabilmente a "Di Tutte le Ricchezze", romanzo che è stato "causa" di questa lettura, successiva.

Corsi e ricorsi letterari. Fanno parte del leggere. Del pensare. Del vivere.

"Sono un sognatore; ho una vita reale talmente limitata che mi capitano momenti come questo, come adesso, tanto di rado che non posso non ripercorrere questi momenti nei miei sogni".

"E perciò, per rimediare all'errore, ho deciso di informarmi sul vostro conto  nel modo più dettagliato. Ma siccome non ho nessuno su cui informarmi sul vostro conto, allora dovete essere voi stesso a raccontarmi tutto, vita morte e miracoli."

Iniziato più volte, più volte abbandonato. Rubato (non per amore della lettura, ma in quanto riposto assieme ad oggetti di maggiore valore materiale), ricomprato, re-iniziato, ancora abbandonato. 

Infine letto. Tutto d'un fiato, senza riflettere. 
Classico, pubblicato nel 1848. Imprescindibile la lettura dell'introduzione, per riconoscere il filo conduttore. 

La solitudine, più  che il sogno. O forse il sognare che conduce inevitabilmente alla solitudine. 
Interessante la descrizione di Pietroburgo, in cui gli edifici sono amici, i luoghi contano e le persone sono estranee, lontane, insignificanti. 
Luoghi fisici e mentali in primo piano. 

Un piccolo capolavoro che ho stentato ad apprezzare, pur riconoscendo alcuni spunti interessanti. 
"[...] Ascoltate: voi raccontate in modo meraviglioso, ma non potete raccontare in modo un po' meno meraviglioso? Giacchè parlate come se leggeste un libro". (p.59)

"[...] e già mi ero pentito di essermi spinto tanto lontano, di aver raccontato invano ciò che già da tempo mi pesava sul cuore, a proposito di cui potevo parlare come un libro stampato, perchè già da tempo avevo preparato  preparato la sentenza su me stesso [...] " (p. 69)

"[...] se non hai un'altra vita, allora ti tocca costruirla con quei pezzi. Ma nel frattempo l'anima chiede e vuole qualcos'altro!" (p. 72)

"Quel che è perduto è perduto! Quel che è stato detto non si può ritirare." (p. 111)

E' meglio vivere nel disincanto della realtà, o subire la gioia momentanea, caduca, artificiosa e non vera, data da una mera illusione?

"Dio mio! Un intero attimo di beatitudine! Ed è forse poco seppure nell'intera vita di un uomo? ..." (p.124)

domenica 19 maggio 2019

COME SCOPPIO' LA II GUERRA MONDIALE - Palmiro B. Boschesi

Maggio 2019 - ...

"Il Duce - scrive Ciano nel diario - è più che mai covinto della necessità di ritardare il conflitto. Tiene molto a che io provi ai tedeschi, documenti alla mano, che lo scatenare una guerra adesso sarebbe una follia" (p.6). 
Non perché la guerra sia essa stessa una follia, bensì perché Mussolini era consapevole della inadeguata preparazione bellica. 
"Prima di lasciarmi, comanda ancora ch'io faccia presente ai tedeschi che bisogna evitare il conflitto con la Polonia, perché ormai è impossibile localizzarlo e una guerra generale sarebbe per tutti disastrosa" (p.6)

"Torno a Roma disgustato della Germania, dei suoi Capi, del loro modo d'agire. Ci hanno ingannato e mentito. E oggi stanno per tirarci in un'avventura che non abbiamo voluta e che può compromettere il Regime e il paese" (p.22)

Un vecchio testo, una monografia sullo scoppio della Seconda Guerra Mondiale. Uno di quei testi che giacciono su uno scaffale per decenni, in attesa di essere presi in mano, consultati se non letti, e che improvvisamente assumono carattere di attualità.




Arnoldo Mondadori Editore, 1974.

sabato 11 maggio 2019

TUTTI I FIGLI DI DIO DANZANO - Haruki Murakami

In Cammino con un Libro - Ex Libris Libertas
Sei racconti. 
metafore, sogni, mondi paralleli, personaggi improbabili, magia, significati sfuggenti, significanti oscuri. 

Sei brevi racconti, che si leggono in un pomeriggio. 
Il terremoto (1995) di Kobe, città che è stata casa per Murakami, ricorre in ciascuna storia. 

 
 



- Atterra un UFo su Kushiro
- Paesaggio con ferro da stiro
- Tutti i figli di Dio danzano
- Thailandia
- Ranocchio salva Tokyo
- Torte al miele

venerdì 3 maggio 2019

OLTRE L'INVERNO - Isabel Allende

OLTRE L'INVERNO - Isabel Allende
E' un mondo tormentato. Gli orrori vissuti in Cile e Guatemala passano attraverso il Messico, per approdare negli USA.
Tre storie tragiche che si intrecciano. 
Fantastico, poco realistico questo romanzo, o forse solo lontano. 
poesia e fantasia. Allende racconta, i suoi libri si leggono. Trascina il suo ottimismo senza reale motivo, la narrazione guida piacevolmente fuori dalla realtà quotidiana, nonostante i crudi richiami a crudeltà indicibili e purtroppo accadute davvero, e purtroppo tuttora attuali. 
Gli anni passano, i protagonisti invecchiano, ma non perdono la voglia di vivere, lo slancio, l'amore. 
Piacevole romanzo, in una primavera travestita d'autunno è una apprezzabilissima compagnia. 

"[...] uno spreco che fosse eterosessuale, perché ce n'era d'avanzo di stupende donne sole, con una vita interiore piena, [...]" (p. 18)

"Ancora vivo" [...] "Cazzo, pure io". La cosa più spaventosa della morte era l'idea dell'eternità. Morto per sempre, che orrore."  (p.28)

"Questa violenza è il risultato di una guerra perpetua contro i poveri. Duecentomila indigeni annientati, cinquantamia desaparecidos, un milione e mezzo di persone costrette a emigrare. E questo è un paese piccolo, calcola tu che percentuale di popolazione rappresentano questi numeri." (p. 93) 

"Lena definiva "sindrome dell'albero di Natale" la tendenza della figlia ad abbellire l'oggetto della sua fantasia con virtù inesistenti." (p. 160)

"La crisi economica degli ultimi anni aveva acuito il vecchio risentimento contro i latini: milioni di statunitensi, truffati dalle finanziarie e dalle banche, avevano perso la casa o il lavoro e trovarono un capro espiatorio negli immigrati. "Voglio proprio vedere se qualche americano di qualsiasi colore vuol fare il nostro lavoro per la miseria che ci danno" " (p.196)

"Più erano dure le leggi ed efficaci i controlli alla frontiera, più efficiente e spietata era l'organizzazione e più guadagnavano gli agenti, come venivano chiamati i trafficanti." (p.275)


domenica 28 aprile 2019

FLATLAND - Edwin A. Abbot

FLATLAND - Edwin A. Abbot
"I call our world Flatland, not because we call it so, but to make its nature clear to you, my happy readers, who are privileged to live in Space".

Delizioso classico la cui lettura ho rimandato per anni, e finalmente ho ultimato. 
Non molto scorrevole la lettura in lingua originale di un romanzo scritto un secolo fa, ma vale lo sforzo, senza alcun dubbio. 

Geniale Abbot, fantastici i suoi limitati mondi con i loro limitati abitanti. Perfetta metafora della nostra limitata esistenza, dei limiti della nostra mente di fronte a ciò che non conosciamo.

Denuncia interessante dell'ordinamento costituito, della miopia e arroganza di chi con ogni mezzo si adopera per preservare uno status quo che privilegia talune categorie e ne assoggetta altre.

Bellissimo, geometrico, interessante romanzo in più dimensioni.


"King: Exhibit to me, if you please, this motion from left to right.
I: Nay, that I cannot do, unless you could step out of your Line altogether.
King: Out of my Line? Do you mean out of the world? Out of Space? 
I: Well, yes. Out of YOUR world. Out of YOUR space. For your Space is not the true Space. True Space is a Plane; but your Space is only a Line." (p. 50)

Progressioni algebriche e geometriche. Dal punto alla linea, poligoni e solidi. 
E se ci fosse un'altra dimensione? Una quarta? Se così fosse, perché non altre?
Che fine fanno le menti illuminate in società conservatrici? Qual è il destino dell'intelligenza, quando si confronta con chi ha come unico obiettivo il mantenimento dello status quo?
"Either this is madness or it is Hell". "It is neither", calmly replied the voice of the Sphere, "it is Knowledge; [...]" (p. 64)

"For why should the thirst for knowledge be aroused, only to be disappointed and punished?" (p. 70)

"[...] when I saw a Line and inferred a Plane, I in reality saw a Third unrecognized Dimension, [...]. And does it not follow that, in this region, when I see a Plane and infer a Solid, I really see a Fourth unrecognized Dimension, [...]?"

Stupendo.

venerdì 26 aprile 2019

CECITA' - Josè Saramago

CECITA' - Josè Saramago
Un'epidemia improvvisa, qualcosa di sconosciuto e che come tale fa paura. 
Il tipico modo di affrontare le "emergenze umanitarie". Isolare le vittime, demonizzarle. Senza vedere che tutti sono vittime, prima o poi tutti lo diventeranno. 

Pesante, questo romanzo. Pesante lo stile, pesante il contenuto, pesante la lettura. Eppure intrigante, eppure interessante, eppure molto avvincente. 
Il discorso diretto, mai virgolettato, si mescola alla narrazione, con la narrazione si confonde. 

La creazione di una parallela umanità, che presto inizia ad autodistruggersi. 
Cecità, il contrario della solidarietà. 
Ricorda "Il Condominio" (Ballard, 1975), l'atmosfera di questo romanzo. Il ribrezzo suscitato dalle descrizioni di sudiciume, umori, deiezioni, la repulsione alla scoperta che sia possibile sopportare ogni tipo di bestialità. Istinto di spravvivenza? A che prezzo. 
Qui è una causa esterna a scatenare l'inferno della bestialità umana. 

Emergenza. Mancanza di organizzazione. Nessuna lungimiranza. 
Una sola persona conserva la vista, circondata da un'umanità cieca. 
"[...] un Governo di ciechi che vogliono governare dei ciechi, e cioè, il nulla che pretende di organizzare il nulla". (p.216) 

"Senza futuro il presente non serve, è come se non esistesse." (p.216)

" [...] se la vittima non avesse un diritto sul carnefice, allora non ci sarebbe giustizia"

"... l'organizzarsi è già, in un certo qual modo, cominciare ad avere occhi" (p. 249)
"Qui non c'è nessuno che parli di organizzazione"

"... ben più necessità avrebbero i vivi di risorgere da sè stessi, e non lo fanno". (p. 255)

"Qui si parla di organizzazione, disse la moglie del medico al marito, Me ne sono accorto, rispose lui, e tacque." (p.262)

Angosciante, opprimente, desolante. 
Eppure, lascia aperto uno spiraglio di speranza. 

Curiosità (che rattrista):
"In Italia, il titolo è stato tradotto eliminando parte di quello in lingua originale per esigenze editoriali; si è ritenuto infatti che Saggio sulla cecità avrebbe scoraggiato i lettori".
(titolo originale, in lingua portoghese: Ensaio sobre a Cegueira, letteralmente Saggio sulla cecità) fonte: Wikipedia




domenica 21 aprile 2019

IL CAPITANO E' FUORI A PRANZO - Charles Bukowski

IL CAPITANO E' FUORI A PRANZO - Charles Bukowski
Ha una storia particolare questa lettura. Una citazione letta, un libro cercato a lungo, trovato di seconda mano, vera rivelazione. E ricordi molto infelici legati alla situazione. 

Un Diario crudo e disilluso. Il mio primo vero approccio con Bukowski attraverso il racconto degli ultimi suoi anni. 
Personaggio controverso, vita dissoluta, scanzonato odiatore, mette su carta pensieri apparentemente disarticolati. E fa venire voglia di conoscere meglio l'autore, i suoi scritti precedenti. 

Breve diario di bordo di un antipatico asociale con un fascino innegabile per chi sa apprezzare un certo tipo di sociopatia. 

"Trovo che chi tiene un diario e ci scrive i suoi pensieri sia una testa di cazzo. Io lo faccio soltanto perché qualcuno me l'ha proposto, quindi vedete che non sono nemmeno una testa di cazzo originale." (p.23)

"Il capitalismo è sopravvissuto al comunismo. Bene, ora si divora da solo. Verso l'anno Duemila. Allora sarò morto e fuori dai piedi. Lascio il mio mucchietto di libri." (p. 43)

"In vita mia credo di aver lavorato troppo come bassa manovalanza. L'ho fatto fino a cinquant'anni. Quei bastardi mi hanno abituato ad andare tutti i giorni da qualche parte, restarci per un mucchio di tempo e poi tornarmene a casa." [...] "Il fatto è che prendere il culo e portarlo un po' fuori da qui mi costringe a guardare l'Umanità e quando guardi l'Umanità devi PER FORZA reagire". (p. 64)

"Perché le persone interessanti sono così poche?" [...] "Il problema è che devo continuare a interagire con loro. Almeno se voglio che le luci continuino ad accendersi, che mi riparino il computer, se voglio tirare lo scarico del cesso, se devo comprare le gomme nuove, farmi togliere un dente o farmi tagliare la pancia, devo continuare a interagire. Ho bisogno di quegli stronzi per le piccole necessità, anche se loro, in sè mi fanno inorridire. E inorrideire è una parola gentile".  (p.135)


domenica 7 aprile 2019

IL SOLE DI MEZZANOTTE - Jo Nesbo

Breve romanzo che si legge in un pomeriggio. Un noir particolare, il secondo della serie "Il Pescatore". 

Molto bello, ben scritto e intrigante. Tiene col fiato sospeso fino alla fine, soprattutto se si è già letto "Sangue e Neve", il primo brevissimo romanzo di questa serie. 

Il protagonista è in fuca, Il Pescatore lo cerca, e si sa, non c'è scampo quando si è braccati da lui. Si ferma in un piccolo paese all'estremo nord, consapevole di non essere in salvo, sapendo che ogni ora di vita è un regalo. 

Perfetta compagnia per qualche ora di relax.

sabato 6 aprile 2019

LA STREGA - Camilla Lackberg

Di caccia alle streghe. Analogie molto calzanti tra l'intolleranza, l'odio, il razzismo che pervade la nostra epoca, la nostra Europa, e la crudele ignoranza che ha caratterizzato il periodo dell'Inquisizione. 
La trama di questo giallo, una bambina di quattro anni che scompare, a 30 anni di distanza dalla scomparsa e assassinio di un'altra bambina della stessa età, e nello stesso luogo, passa quasi in secondo piano rispetto alla descrizione accorata e viva delle dinamiche che fomentano odio e diffidenza verso il diverso. 

Un bel libro, davvero. Non tanto per il mistero, che comunque intriga, ed è in linea con lo stile narrativo di Lackberg, quanto per la straziante attualità. 
Interessante romanzo, scorrevole e "leggero", eppure in grado di trasmettere idee. 
Molto riuscito, molto bello. 

Consigliatissimo (anche se i gialli della Lackberg richiedono la lettura cronologica, per meglio seguire l'evolvere della storia dei personaggi). 

lunedì 1 aprile 2019

L'UOMO SENZA QUALITA' - Robert Musil

Aprile 2019
Inauguro con questo romanzo una nuova categoria, una nuova etichetta: quella dei libri iniziati e "non finiti".
Perché il tempo è tiranno, ma soprattutto perché leggere non ammette l'imperativo, ed è bello assaggiare pagine senza consumare tutto il testo.
Ci sono frammenti che lasciano il segno, ci sono frammenti che vale la pena condividere in itinere.Perché no?



Un classico che leggo a spizzichi. Piacevole e interessante, nonostante sia pesante. Poco maneggevole il tomo, non mi segue ovunque.
 
" ... finchè non arriva un individuo per il quale una cosa reale non è più importante di una cosa pensata. E colui che conferisce alle nuove possibilità senso e determinazione, è lui a risvegliarle" (p. 43)




IL DOMATORE DI LEONI - Camilla Lackberg

IL DOMATORE DI LEONI - Camilla Lackberg
Manca qualcosa a questo giallo, che pure tiene desta l'attenzione e si fa leggere fino in fondo. 
Sembra sia il periodo dei libri incompiuti, di nuovo questa sensazione sospesa. 

C'è anche un po' troppo, in questo romanzo. Troppe anime gemelle, troppe crudeltà che si intrecciano, si incontrano, si sfiorano. Troppo amore e troppo odio. 

Una ragazza viene investita da un'auto. Era stata rapita mesi prima, ha su di sé lesioni raccapriccianti. 
Altre ragazze sono scomparse, la polizia indaga, e la coppia investigatore-scrittrice è coinvolta e unita dal desiderio di comporre un puzzle fatto di tante tessere disparate. 
Come tutti i gialli discreti, ha la capacità di suscitare in chi legge la voglia di conoscere il finale, di unire assieme a chi investiga indizi e deduzioni, per avere il quadro d'insieme. 
Non un capolavoro, un buon giallo con il quale si trascorre qualche ora poco impegnativa.

domenica 31 marzo 2019

HIGH & DRY PRIMO AMORE - Banana Yoshimoto

HIGH & DRY PRIMO AMORE - Banana Yoshimot

Pedofilia, amore o giapponesi "visioni"?
Yoshimoto scrive di sogni, scrive per metafore. Non è semplice, ma è necessario, uscire dalla trama manifesta per scoprirne i significati simbolici. 

Delicato romanzo, che lascia interrogativi sospesi. 

Yuko è troppo giovane perché l'uomo di cui si è innamorata possa anche solo pensare di sfiorarla. Tra loro è però forte il legame, lei è risoluta e decisa. 

Attesa, desideri e timori diversi, vissuti da diverse prospettive temporali. 

"Nelle giornate di attesa, fuori dalla finestra è sempre buio. E qualsiasi cosa si faccia, si è sempre scontenti." (p. 26)

"Certo, osserviamo tutti il mondo da dentro una scatola, e se fossimo dentro a un'altra la penseremmo diversamente. Ma visto che è un questa che siamo, possiamo solo continuare a vivere considerandola la migliore in assoluto, pur dubitandone di tanto in tanto." (p. 81)

"Quando se ne capisce la provenienza, gli spettri si volatilizzano". (p. 104)



sabato 30 marzo 2019

A SUD DEL CONFINE, A OVEST DEL SOLE - Haruki Murakami

In Cammino con un Libro
La seconda cosa che ho pensato appena letta l'ultima parola di questo romanzo è stata: "Non l'ho capito". 
La prima direbbe qualcosa sul finale che non ritengo corretto svelare. 

Solitudine. Il filo conduttore potrebbe essere la solitudine. E poi c'è l'amore, il rimpianto, ci sono ferite e ricordi, e illusioni.
La solitudine di chi non è solo ma si sente solo. Il desiderio di altro, una vita che in ultima analisi è deserto.

Si fa leggere, Murakami, anche se questo romanzo, a differenza dei precedenti già letti, lascia una forte sensazione di incompiutezza. Sospensione.

Il nome del protagonista di queto romanzo narrato in prima persona è  Hajime - "Inizio". 
Figlio unico, condizione rara al tempo della sua infanzia, vive la solitudine in modo pervasivo. Incontra, bambino, un'anima affine, che lo accompagnerà durante tutta la giovinezza fino all'età adulta. Presenza costante, pur assente.

" [...] nella vita ci sono cose che possono essere cambiate e altre che sono irreversibili. Lo scorrere del tempo è un processo irreversibile". (p.14)

"Tutti vivono e muoiono in tanti modi, ma non è questo che conta. Alla fine ciò che rimane è il deserto" (p. 77, p.188)

"Se qualcosa comincia ad andare storto, trascina con sè il resto. Tutto sembra andare a rotoli, non si riesce a trovare un rimedio, a meno che non venga qualcuno a tirarti fuori." (p. 87)

Assenze che prendono il posto delle presenze.
Voglia di morte, voglia di vita. Una vita che sta stretta, altre vite spezzate. E un punto fermo da cui ripartire, forse.

venerdì 29 marzo 2019

IL SEGRETO DEGLI ANGELI - Camilla Lackberg

Una intera famiglia scomparsa nel nulla, negli anni '70. Nessuna traccia, nessuna pista che porti a qualcosa. Solo una bambina rimane, e da adulta, a seguito di un'altra tragedia personale, decide di trasferirsi nella casa in cui era stata trovata, sola, quando aveva solamente un anno di vita. 

Sembra che questo suo ritorno scateni reazioni violente, sembra che ora lei sia presa di mira. 

La coppia di investigatori Erica e Patrick è coinvolta in questo caso, che risveglia vecchi dolori, che apre interrogativi mai risolti.

Piacevoli i gialli della Lackberg, si leggono rapidamente. Chi legge non sempre ha tutti gli elementi per giungere alla soluzione, ma la lettura scorre, i personaggi si fanno amare, nella loro umanità e nella loro caratterizzazione. 
E la voglia di arrivare alla fine, a scoprire l'immagine rappresentata come un puzzle, è viva. 

mercoledì 6 marzo 2019

LA VERITA' SUL CASO HARRY QUEBERT - Joël Dicker

Trama poco convincente, indizi insufficienti, chi legge percepisce un trattamento non onesto da parte dell'autore. 
Nondimeno, il libro prende. Si fa leggere, è intrigante e scorre.
Ci si affeziona ai personaggi, ci si immedesima con gli scrittori, con i protagonisti, con il blocco da "pagina bianca". 
E si desidera sapere come siano andate davvero le cose. 
Non è un capolavoro, ma è un ottimo romanzo da spiaggia. 




Signor Goldman, ammette di aver utilizzato le parole ‘Dio’, ‘benedire’, ‘sesso’, ‘eterosessuale’ e ‘America’ nella stessa frase?
Non ricordo più i termini esatti, però sì, c’era qualcosa del genere.
Pergal cercò di mantenersi calmo e articolò lentamente:
Signor Goldman, può spiegarmi che razza di frase oscena può contenere tutte quelle parole in una volta?"

sabato 2 marzo 2019

L'UOMO DI NEVE - Jo Nesbo

Harry Hole lotta per rimanere sobrio, mentre a Oslo scompare una donna. 
Una nuova collega per Harry, un nuovo caso, che affonda le radici nel passato. 
Con la prima neve, in Norvegia, da anni sparisce una donna. 

Collegamenti improbabili, e l'impressione di essere manovrato da fili invisibili, la sensazione di avere qualcuno vicino che di queste sparizioni sa più di quanto dovrebbe. 

La verità è sempre diversa dalle apparenze, le persone non sono quel che sembrano. Il bene e il male vivono gomito a gomito, più vicini di quanto immaginiamo. 

Piacevole la lettura, il romanzo scorre, la trama incuriosisce. Nesbo però non è leale con chi lo legge. Non fornisce gli elementi per seguire l'indagine al passo con il Commissario Hole.
Chi legge è passivo spettatore, viene guidato al finale, non può anticipare le conclusioni, deve attenderle, col fiato sospeso ma senza uno stimolo vero. 

Peccato, non è il genere di giallo che preferisco. 
Ottimi libri "da spiaggia", perfetti da leggere nei ritagli di tempo, perfetti per il formato elettronico. 

domenica 24 febbraio 2019

LA CASA SULL'ALBERO - Bianca Pitzorno

Deliziosa storia fantastica, ambientata su un improbabile albero tra le cui fronde si sviluppa un mondo a sé stante. 
Una bambina, Aglaia, e Bianca, un'adulta che altri non è se non l'autrice del libro. 

Un sodalizio, una bella amicizia, un rifugio segreto, piccole avventure di fiaba. 
Innesti che rendono quell'unico albero un produttore di frutti di ogni genere, un condomino portatore di pessimo carattere e piccoli guai, animali e bambini inventati. 
Uno stormo di cicogne irresponsabili, una festa in famiglia, un cane che si trasforma in uccello, una torpedine che produce corrente elettrica.

Divertente, adattissimo all'infanzia (dai 9 anni, recita una nota in copertina) questo racconto che parla di fantasia, inventiva, di un piccolo mondo che esiste se immaginato, di amore e affetto e avventura. 


domenica 17 febbraio 2019

ASCOLTA IL MIO CUORE - Bianca Pitzorno

ASCOLTA IL MIO CUORE - Bianca Pitzorno
Un romanzo per bambini e bambine, interessante anche per le persone adulte. Un'altra epoca, che sembra lontanissima oppure sembra ieri.
Storie di ordinarie ingiustizie, di separazione di classe, di diritti negati sulla base delle possibilità economiche.

Storie di amiche e nemiche, di bambine determinate e rette.

Il cuore che sembra scoppiare di fronte alle ingiustizie. La lotta di chi è più fortunata per combattere i soprusi verso chi ha meno dalla vita.

Una lotta persa in partenza, o quanto meno non vinta.
Speranza e ispirazione.

Elisa, Prisca e Rosalba sono tre bambine che cercano una via per combattere un sistema ingiusto, per affrontare a muso duro le persone adulte che non esitano ad esercitare violenza contro chi è più debole.

Un bel romanzo, adatto dagli 11 anni secondo la copertina del libro.
Consigliato, a bambini e adulti, oggi.


giovedì 10 gennaio 2019

LA RAGAZZA SENZA VOLTO - Jo Nesbo

Uno stupro avvenuto anni addietro. 
Un killer giunto dall'Est per svolgere un lavoro rapido, pulito, preciso. Qualcosa non va per il verso giusto, e Harry Hole si trova ad indagare su un omicidio seguito da altri. 
Anche qui una guerra, nella ex-Yugoslavia, e un presente in cui le vecchie ferite rimangono aperte. 
L'esercito della Salvezza con la sua organizzazione militare e religiosa. 

Un caso complesso, e la solita situazione ambigua in cui si trova Hole, in bilico tra le proprie abilità e la determinazione a giungere alla verità, e il suo essere cane sciolto, per giunta incline ad abusare dell'alcool, con un nuovo superiore meno disposto del precedente a dare più peso alle prime che alle seconde peculiarità di questo infelice investigatore. 

Trama intricata, movente da scoprire, protagonisti da svelare. 
Anche in questo romanzo una perdita importante rende il finale amaro. Niente ottimismo, in Nesbo. 

"Significa che faccio fatica ad approvare una religione secondo cui la fede in sè costituisce un biglietto sicuro per il paradiso. Una religione che incita a ignorare il proprio buon senso per rassegnarsi a quello che il nostro raziocinio non riesce ad accettare. E' esattamente lo stesso modello di sottomissione intellettuale che le dittature usano da sempre: il pensiero di un essere superiore che non accetta di essere contraddetto neppure dall'evidenza dei fatti."