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venerdì 13 novembre 2015

NUMERO ZERO - Umberto Eco

La fantasia supera la realtà. E la realtà supera la fantasia. Un bel dilemma. 
Finzione o cronaca? Romanzo o dossier?

Scorrevolissimo, intrigante. 
La redazione di un non-giornale. Lezioni di non-giornalismo. O forse, più propriamente, di ciò che nella pratica il giornalismo è davvero.

Un giornale nuovo, che non vuole davvero essere pubblicato. Esecizi di stile e di ricatto.
Un pubblico bue, ignorante, smemorato, disattento. Una parodia di sé stesso. O forse piuttosto un ritratto perfettamente somigliante. 
Editori, lobby, circoli chiusi. 
Eco fa sorridere, preoccupare, arrabbiare. E si legge con piacere. 

"Viviamo nella menzogna e, se sai che ti mentono, devi vivere nel sospetto. Io sospetto, sospetto sempre"

"Avevo perduto ogni certezza, salvo la sicurezza che c'è sempre qualcuno alle nostre spalle che ci inganna."

Mirabile la lezione di "risposta ad una smentita". Tale preciso Smentuccia potrebbe scrivere al giornale  per smentire una notizia che lo riguarda, ed il giornalista Aleteo Verità smentisce la smentita. Divertente, se non fosse specchio della realtà. 
"L'insinuazione efficace è quella che riferisce fatti di per sé privi di valore, ancorché non smentibili perché veri"

La Stampa al servzio del potere. Un Potere che non sempre è facile riconoscere. Verità costruita, insinuata, inventata. 
Un complotto infinito.
Fatti realmente accaduti, notizie realmente lette e sentite, qualche incongruenza sulle date e cronologia creativa, ma non importa, l'obiettivo è un altro. 
Dati e fatti mescolati ad invenzioni, illazioni, supposizioni, costruzioni. Verosimiglianza che potrebbe essere verità. Oppure no. 

Un bel romanzo, una lettura piacevolissima. 
Che lascia il solito amaro sapore, il sospetto che una speranza non ci sia. Frustrante. 
Ma ne consiglio la lettura. Del resto Umberto Eco, tagliente e sornione, sa giocare in modo mirabile con le parole. Ne vale la pena.



lunedì 21 gennaio 2008

LA SCOMPARSA DEI FATTI - Marco Travaglio

Che fatica leggere Travaglio!
Stile conciso, diretto, lessico appropriato e di uso comune, linguaggio giornalistico. Scorrevole.
Ironico, a tratti molto divertente davvero.
Eppure faticoso.
Ogni sua frase è un macigno.
Tratta contenuti di una pesantezza non misurabile.
"La scomparsa dei fatti" è, tra i suoi libri che ho iniziato, il più "leggero".

Racconta della triste realtà in cui versa l'"informazione" di massa in Italia. Che tace, distorce, elabora, manipola ... in poche parole mente.
In modo consapevole, a volte criminale, nel vero senso della parola.

Il contenuto è chiaro: i media italiani nascondono sistematicamente i fatti (in vari modi, più o meno palesi, più o meno ingegnosi), sostituendoli con un vuoto girotondo di vuote parole.
Non dicono nulla, e pretendono che non ce ne accorgiamo (e purtroppo spesso hanno ragione!).

Come commentare questa chicca di lucida denuncia? Spero che l'autore non ne abbia a male: vorrei riportare testualmente, tra i tanti da lui citati, il caso della "notizia senza nome".
Che, come troppo spesso succede, se non fosse tragico sarebbe davvero comico. Esilarante, azzarderei.

Il 27 novembre 2005 l'Usigrai, il primo sindacato dei giornalisti Rai, dirama un comunicato del suo segretario Roberto Natale:
Le informazioni sul processo romano a Cesare Previti, che oggi i lettori del Corriere della Sera hanno trovato a pagina 18, erano in possesso, nelle stesse modalità, del titolare milanese della cronaca giuiziaria della Rai, Carlo Casoli. La notizia è rimasta però nella sua penna; nessuna delle quattro testate nazionali (i tre tg e il Giornale radio) ha voluto ieri mandare in onda il servizio o dare la semplice informazione. E poiché le vicende serie hanno talvolta un aspetto comico, Casoli si è anche sentito fare, da una delle quattro testate, una proposta singolare; "Mandaci pure il servizio, ma per cortesia non fare nomi". Evidentemente la preoccupazione di offrire un nuovo fianco a critiche già roventi è più forte dei doveri di correttezza dell'informazione. Questa la situazione della Rai di oggi, che il presidente del Consiglio ama invece immaginare impegnata nella militanza antiberlusconiana.

Lo strepitoso Travaglio riporta i dettagli di questo fatto grottesco, e si lancia nella stesura di un pezzo da manuale, da lui stesso introdotto così:

... E' un vero peccato, comunque, che Casoli abbia gettato la spugna, perché il servizio senza nomi avrebbe fatto il giro del mondo e sarebbe stato studiato in tutte le scuole di giornalismo dell'orbe terracqueo. Proviamo ad immaginare il testo [...]

Buonasera. Oggi la Procura di una nota capitale europea, che non citiamo per mantenere la suspense, ha chiesto il rinvio a giudizio di un noto parlamentare di una repubblica che si affaccia sul Mediterraneo (e che non nominiamo per la legge sulla privacy). L'uomo, di professione avvocato, già ministro della Difesa, membro di un importante partito (che non nominiamo per rispetto del pubblico più impressionabile) e braccio destro del capo del governo uscito a sua volta da vari processi per amnistia, attenuanti generiche, prescrizioni o depenalizzazioni dei suoi reati varate da lui medesimo, è accusato di avere corrotto un perito del Tribunale (il cui nome non citiamo per non offendere il comune senso del pudore) affinché liquidasse un megarisarcimento pubblico non dovuto alla società di un petroliere (il cui nome tacciamo per rispetto dei minori all'ascolto). Grazie per la cortese attenzione e a voi tutti buonasera.

Non serve commento. Se non fosse davvero tanto tragico, tutto ciò sarebbe molto, molto comico.

Marco Travaglio cita tra gli altri Josef Pulitzer, e con lui vorrei concludere (consigliando naturalmente a tutti di leggere - e far leggere - questo saggio imprescindibile):
"
Non esiste delitto, inganno, trucco, imbroglio e vizio che non vivano della loro segretezza. Portate alla luce del giorno questi segreti, descriveteli, rendeteli ridicoli agli occhi di tutti e prima o poi la pubblica opinione li getterà via. La sola divulgazione di per sé non è forse sufficiente, ma è l'unico mezzo senza il quale falliscono tutti gli altri".

"La Scomparsa dei Fatti" - Marco Travaglio (2006)