Ancillary JUSTICE
Ancillary Sword
Ancillary Mercy
Una trilogia corposa e intrigante.
Ancillary Justice è il primo dei tre romanzi. Conosciamo Breq, essere artificiale intrappolata in un corpo umano, voce narrante.
In questo universo dominato dal millenario impero Radch non c'è distinzione tra i sessi, e nel linguaggio il genere femminile viene usato in luogo del neutro; classi sociali, status, religione, giochi di potere e riflessioni molto umane operate da "intelligenze artificiali".
Breq ci introduce, senza preamboli, in una dimensione complessa.
La storia prende l'avvio con il ritrovamento di una persona in fin di vita, agonizzante sulla neve:
Seivarden Vendaai.
Migliaia di anni nel futuro, l'azione presente. Poco meno di vent'anni prima, nella città di Ors, sul pianeta Shis'urna, i fatti che hanno portato alla situazione attuale.
Breq non è ciò che sembra, colei che vuole apparire. Breq è un segmento della Justice of Toren, nave da trasporto truppe dell'Impero Radchai. Breq era la Justice of Toren.
"Quelle per il trasporto truppe sono in assoluto le navi più grandi delle Radchaai, con sedici ponti uno opra l'altro; il ponte di comando, quelli amministrativo, medico, idroponico, ingegneristico, e poi un ponte per ogni decuria, dove alloggiavano e lavoravano le mie ufficiali - e io ero al corrente di ogni loro respiro e minimo spasmo muscolare" (p. 17)
Anaander Mianaai, la Lord del Radch, impero espansionista, si trova al centro di una lotta intestina peculiare e durissima.
Persone umane e ancelle, corpi sotto il controllo di una AI, una e multipla.
"... Le ancelle non disobbediscono, non possono" (p.23)
Un romanzo intrigante e interessante, stimolo per riflessioni, buon intrattenimento.
"I pensieri sono effimeri, evaporano nel momento in cui si formano, a meno che si trasformino in azione, in una forma materiale. Lo stesso vale per i desideri e le intenzioni. Non significano nulla, a meno che non ti spingano verso una scelta, verso una linea di condotta, per quanto insignificante. I pensieri che portano all'azione possono essere pericolosi. Gli altri valgono meno di niente." (p.158)
"Di colpo, per un istante, vidi tutta quella gente attraverso occhi non Radchaai, una folla vorticosa di persone dal sesso indefinibile. Notai tutte le caratteristiche da cui le non Radchaai deducevano il sesso - tratti che, con mio fastidio, non erano mai uguali e mi complicavano la vita". (p.179)
"Ma gli stati d'animo, dal punto di vista della stazione - e anche dal mio, quando ero Justice of Toren -, erano solo dati medici aggregati, che in assenza di un contesto restavano privi di significato" (p. 188)
Complotti, tradimenti, inganni. Trovare la vera nemica, distinguere, comprendersi. Conflitti e percezione. Protagonista di questo romanzo sembra essere la consapevolezza di sè.
Terminata la lettura, la voglia di cominciare subito "Ancillary Sword è immediatamente appagata.
Ottima idea avere in mano l'edizione Titan.