Splendido romanzo, appassionato e feroce.
Denuncia con tagliene delicatezza le storpiature del mondo, guida chi legge atttraverso la crescita del protagonista, William Stoner, fin dentro la sua passione.
Passione per la letteratura.
Passione scoperta per caso, coltivata quasi inconsapevolmente, diventata necessità.
Passione e amore per qualcosa e qualcuno, sentimenti ed emozioni che il "mondo" pretende di addomesticare.
Famiglie tossiche. Un matrimonio strozzato da convenzioni che si rivela ciò che non ci si aspettava sarebbe stato.
Felicità uccisa dalle convenzioni, persone morte in vita.
E Stoner, incrollabile intellettuale cui ci si affeziona e il cui dramma non è facile da capire.
Il mondo esterno è in piena, non lo si argina.
E la vita non lascia scampo.
"[...] Una guerra non solo uccide qualche migliaio, qualche centinaio di migliaia di giovani. Uccide anche qualcosa dentro le persone, qualcosa che non si può più recuperare" (p.38)