Pittura e scrittura, per descrivere la realtà. Ma cos'è la realtà?
Come di consueto nei romanzi di Murakami, accadono fenomeni curiosi, stranissimi, poco realistici.
E' un già letto, un già visto.
Eppure non si smette di leggere. La narrazione coinvolge. Le vicende chiedono di essere svelate.
Metafore, concetti, idee che prendono forma concreta.
Un pittore ritrova il piacere di dipingere dopo anni in cui si era dedicato soltanto a produrre ritratti su commissione, per sbarcare il lunario.
Un evento inaspettato lo spinge a vagabondare senza méta, per poi approdare nella casa in montagna che è stata abitazione e studio di un pittore di fama, ora anziano e non più presente a sé stesso.
La casa è permeata dalla presenza di costui, e ne custodisce qualche segreto.
Uno strano "vicino in linea d'aria", che tanto vicino non è, dal momento che abita una sontuosa villa al di là della valle, ma la cui presenza non sa passare inosservata.
Altre presenze curiose, legami che ci allacciano e snodano e sciolgono.
La richiesta di insegnare disegno, di dipingere su commissione, e una nuova urgenza di tornare a dipingere per sé. I soggetti che chiedono di essere messi su tela.
In che modo, da cosa "Il Commendatore", l'uomo senza volto, il celebre pittore Amada Tomohiko, l'amico Masahiko, figlio di Amada, la moglie Yuzu, la sorella morta troppo presto, il vicino Menshiki Wataru, una ragazzina di tredici anni, Akikawa Marie e la zia, sono accomunati?
Avvenimenti assurdi tra loro interconnessi. Oltre la logica, oltre la fisica.
In che misura scegliamo le nostre vite? Quanto giocano le decisioni di altre persone, che ruolo ha il caso?
Nell'intervallo tra l'essere e il nulla, la vita vera chiama. Così a volte si sceglie di fare ciò che si sa fare, in automatico e senza pensare, senza mettere troppo di sé, per guadagnarsi da vivere.
Idee e metafore non trovano spazio tra le complicazioni della vita.
E un interrogativo rimane: ha veramente senso conoscere la verità?
Già letto, già visto, eppure tutto nuovo.
Piacevole lettura, senza dubbio.
"- Bravo, disse il Commendatore. e annuì più volte.
- Siete piuttosto intelligente. Le idee possono esistere solo attraverso la cognizione da parte di altri, ma al tempo stesso forniscono energia alla cognizione stessa." (p. 506)