Essere femmina.
Marianna Ucrìa è muta e sorda. E' una bambina innamorata del padre.
"Non potendo ammettere che il signor padre dolcissimo che l'ama tanto dica delle menzogne, deve darsi della visionaria" (p.17)
E' una bambina; a dodici anni viene costretta a sposarsi. Un uomo molto più vecchio, un parente.
Il matrimonio è violenza. E' normale. Deve essere consumato. Lo stupro è considerato la norma.
"Chiudi gli occhi e pensa ad altro " (p.33) il consiglio. Così si reagisce a uno stupro. Si accetta. E' normale.
I figli, gli obblighi, le convenzioni.
"Ha sempre sospettato che la signora madre, in un lontano passato in
cui era giovanissima e immaginosa, ha scelto di farsi morta per non
dovere morire." (p.28)
Marianna Ucrìa nella sua bolla silenziosa ha il permesso di leggere. Legge e scrive, e affina la mente.
Passiva e combattiva, remissiva e attiva.
Romanzo interessante, intenso, profondo.
Molto bello.