La Fallaci intervista sé stessa, con la morte addosso.
Poche pagine, che si leggono in modo rapido e scorrevole, nonostante i temi affrontati non siano di poco conto. Lo stile aggressivo e deciso è inconfondibile.
Parole strumentalizzate e strumentalizzabili, parole durissime. Contenuti non sempre azzeccati, ma su cui vale la pena riflettere.
Salta all'occhio, se l'occhio è attento, uno slittamento entro quelle gabbie, quelle bandiere, quel tifo da squadra che lei per prima denuncia, smaschera, condanna, nel raccontare di schieramenti e fazioni.
Ma non si può non cogliere ed apprezzare la ricerca e difesa della propria libertà intellettuale, la personalità rivoluzionaria, la decisione con cui questa persona affronta la vita e la morte. La propria morte imminente.
"Perché ho la morte addosso. La Medicina ha sentenziato: "Signora, Lei non può guarire. Non guarirà" Stando a quel verdetto, e nonostante gli anticorpi del cervello, non ho molto rempo da vivere. Però ho ancora tante cose da dire, e un'intervista m'è parsa il mezzo più sbrigativo per dirne almeno alcune"
Il cancro:
"No, no, di lui parlo sempre. Apertamente, con tutti. Ne parlo anche per rompere il tabù di cui divenni consapevole quando lui mi aggredì la prima volta, e il chirurgo che mi aveva operato disse: "Le dò un consiglio. Non ne parli con nessuno". Rimasi allibita. E così offesa che non ebbi la forza di repilicare: "Che cosa va farneticando?!? Avere il cancro non è mica una colpa, non è mica una vergogna! Non è nemmeno un imbarazzo, visto che si tratta d'una malattia non contagiosa" E per settimane continuai a rimuginre su quelle parole che non comprendevo. Poi le compresi. Perché se dicevo d'avere il cancro molti mi guardavano come se avessi la peste [...]. O come se fossi già sottoterra. Impauriti, disturbati. Quasi ostili. Alcuni mi toglievano addirittura il saluto. Voglio dire: sparivano, e se li cercavo non si facevan trovare. Infatti fu allora che coniai il termine Alieno. [...]
... di rado lo chiamano con il suo vero nome. I giornali ad esempio dicono "malattia inguaribile"[...] Questo perpetua il tabù, e quasi ciò non bastasse, alimenta una menzogna. Perdio, non è vero che dal cancro non si guarisce! Spesso si guarisce. E se non si guarisce, si dura. Col mio sono durata circa undici anni. "
La democrazia:
"Guardi, io non mi stancherò mai di ripeterlo: la democrazia non si può regalare come una scatoletta di cioccolata. La democrazia bisogna conquistarsela, e per conquistarsela bisogna volerla. Per volerla bisogna sapere e capire cos'é."
[...] i limiti e le bugie della democrazia. Non vi sono alternative alla democrazia. Se si rinuncia a quella, se muore quella, la libertà va a farsi friggere e come minimo ci ritroviamo in un gulag o in un lager o in una foiba. Insomma, in prigione o sottoterra. Ma quando ci riempiamo la bocca con la parola Democrazia sappiamo bene che la democrazia fa acqua da tutte le parti. Sappiamo bene che è un sistema disperatamente imperfetto e sotto alcuni aspetti bugiardo. [...]
Sono due, dice Tocqueville, i concetti su cui si basa la democrazia: il concetto di Uguaglianza e il concetto di Libertà. Ma gli esseri umani amano l'uguaglianza assai più della libertà, e della libertà spesso non gliene importa un bel nulla. Costa troppi sacrifici, troppa disciplina, e non è forse vero che si può essere uguali anche in stato di schiavitù?
Quasi ciò non bastasse, il concetto di uguaglianza non lo comprendono. O fingono di non comprenderlo. Per Uguaglianza la democrazia intende l'uguaglianza giuridica, l'uguaglianza che deriva dal sacro principio "La Legge E' Uguale per Tutti". Non l'uguaglianza mentale e morale. l'uguaglianza di valore e di merito. Non il pari merito d'una persona intelligente e d'una persona stupida, il pari valore d'una persona onesta e d'una persona disonesta. Quel tipo di uguaglianza non esiste. [...]
Il guaio è che la democrazia aiuta gli ignoranti e i presuntuosi a negare questa verità, questa evidenza. Li aiuta col voto che si conta ma non si pesa, cioè col suo affidarsi alla quantità non alla qualità [...]"
Rivoluzione e Scienza
"Il fatto è che contrariamente a loro, io sono una rivoluzionaria. Del mondo che mi circonda non mi va bene nulla fuorché le conquiste della Scienza. Non mi va bene nemmeno il suo concetto di rivoluzione. La Rivoluzione per me [...] La Rivoluzione per me è la metamorfosi del baco che senza far male a nessuno diventa farfalla. Una bellissima farfalla. E vola. Infatti io sogno sempre di volare. Come una farfalla anzi come un uccello".
La morte
"Mi dispiace morire, sì. [...]
Amo troppo la Vita, mi spiego? Sono troppo convinta che la Vita sia bella anche quando è brutta [...]
E con la stessa passione odio la Morte. La odio più d'una persona da odiare, e verso chi ne ha il culto provo un profondo disprezzo. [...] Il fatto è che pur conoscendola bene, la Morte io non la capisco. Capisco soltanto che fa parte della Vita e che senza lo spreco che chiamo Morte non ci sarebbe la Vita."
Il cancro:
"No, no, di lui parlo sempre. Apertamente, con tutti. Ne parlo anche per rompere il tabù di cui divenni consapevole quando lui mi aggredì la prima volta, e il chirurgo che mi aveva operato disse: "Le dò un consiglio. Non ne parli con nessuno". Rimasi allibita. E così offesa che non ebbi la forza di repilicare: "Che cosa va farneticando?!? Avere il cancro non è mica una colpa, non è mica una vergogna! Non è nemmeno un imbarazzo, visto che si tratta d'una malattia non contagiosa" E per settimane continuai a rimuginre su quelle parole che non comprendevo. Poi le compresi. Perché se dicevo d'avere il cancro molti mi guardavano come se avessi la peste [...]. O come se fossi già sottoterra. Impauriti, disturbati. Quasi ostili. Alcuni mi toglievano addirittura il saluto. Voglio dire: sparivano, e se li cercavo non si facevan trovare. Infatti fu allora che coniai il termine Alieno. [...]
... di rado lo chiamano con il suo vero nome. I giornali ad esempio dicono "malattia inguaribile"[...] Questo perpetua il tabù, e quasi ciò non bastasse, alimenta una menzogna. Perdio, non è vero che dal cancro non si guarisce! Spesso si guarisce. E se non si guarisce, si dura. Col mio sono durata circa undici anni. "
La democrazia:
"Guardi, io non mi stancherò mai di ripeterlo: la democrazia non si può regalare come una scatoletta di cioccolata. La democrazia bisogna conquistarsela, e per conquistarsela bisogna volerla. Per volerla bisogna sapere e capire cos'é."
[...] i limiti e le bugie della democrazia. Non vi sono alternative alla democrazia. Se si rinuncia a quella, se muore quella, la libertà va a farsi friggere e come minimo ci ritroviamo in un gulag o in un lager o in una foiba. Insomma, in prigione o sottoterra. Ma quando ci riempiamo la bocca con la parola Democrazia sappiamo bene che la democrazia fa acqua da tutte le parti. Sappiamo bene che è un sistema disperatamente imperfetto e sotto alcuni aspetti bugiardo. [...]
Sono due, dice Tocqueville, i concetti su cui si basa la democrazia: il concetto di Uguaglianza e il concetto di Libertà. Ma gli esseri umani amano l'uguaglianza assai più della libertà, e della libertà spesso non gliene importa un bel nulla. Costa troppi sacrifici, troppa disciplina, e non è forse vero che si può essere uguali anche in stato di schiavitù?
Quasi ciò non bastasse, il concetto di uguaglianza non lo comprendono. O fingono di non comprenderlo. Per Uguaglianza la democrazia intende l'uguaglianza giuridica, l'uguaglianza che deriva dal sacro principio "La Legge E' Uguale per Tutti". Non l'uguaglianza mentale e morale. l'uguaglianza di valore e di merito. Non il pari merito d'una persona intelligente e d'una persona stupida, il pari valore d'una persona onesta e d'una persona disonesta. Quel tipo di uguaglianza non esiste. [...]
Il guaio è che la democrazia aiuta gli ignoranti e i presuntuosi a negare questa verità, questa evidenza. Li aiuta col voto che si conta ma non si pesa, cioè col suo affidarsi alla quantità non alla qualità [...]"
Rivoluzione e Scienza
"Il fatto è che contrariamente a loro, io sono una rivoluzionaria. Del mondo che mi circonda non mi va bene nulla fuorché le conquiste della Scienza. Non mi va bene nemmeno il suo concetto di rivoluzione. La Rivoluzione per me [...] La Rivoluzione per me è la metamorfosi del baco che senza far male a nessuno diventa farfalla. Una bellissima farfalla. E vola. Infatti io sogno sempre di volare. Come una farfalla anzi come un uccello".
La morte
"Mi dispiace morire, sì. [...]
Amo troppo la Vita, mi spiego? Sono troppo convinta che la Vita sia bella anche quando è brutta [...]
E con la stessa passione odio la Morte. La odio più d'una persona da odiare, e verso chi ne ha il culto provo un profondo disprezzo. [...] Il fatto è che pur conoscendola bene, la Morte io non la capisco. Capisco soltanto che fa parte della Vita e che senza lo spreco che chiamo Morte non ci sarebbe la Vita."