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venerdì 7 luglio 2017

PENULTIME NOTIZIE CIRCA IESHU/GESU' - Erri De Luca

Erri De Luca, né ateo né credente, offre una riflessione dietro l'altra, una riflessione dentro l'altra, nel raccontare la favola di quel Gesù che è umano, generoso, altruista, vivo, e probabilmente comunista

Fra traduzioni (dell'autore) e metafore, De Luca racconta la storia di un personaggio antico, vero e inventato, descritto e mitizzato, narrato e romanzato, che è storia attuale.

Una narrazione etimologica oltre che figurativa. 
Un libro di piacevole lettura, stimolante nella forma e nei contenuti. 

"Nascesse oggi, sarebbe in una barca di immigrati, gettato a mare insieme alla madre in vista delle coste di Puglia o di Calabria. Forse continua a nascere così, senza sopravvivere, e il venticinque dicembre è solo il più celebre dei suoi compleanni".

"Forse per questo gli alpinisti si infilano nel vicolo cieco di una cima. Anche se da lì si affaccia la più ampia vista, la cima è un vicolo cieco, sbarrato, da dove non si può proseguire oltre e si deve tornare". 

"Qui per compagno si intende il vicino, anzi il prossimo che è superlativo di vicino, cioè il più vicino a te"

"Amare l'altro non più di sè stessi, ma come. Non si deve esagerare con l'entusiasmo, non si deve guastare il meccanismo sano dell'amore per il prossimo, che poi ricade sopra sè stessi. La persona è importante, non deve annullarsi per l'altro e per l'altrui. Deve tenerli in pari, l'amore per il prossimo e quello per sé stessi"

Il Paradiso di De Luca è terra,  sudore, finiti confini. 
"Non è beatitudine, è sudore. Non è pace, ma lotta contro le avversità". 
"I Santi annoiano."



giovedì 22 giugno 2017

STORIA DI IRENE - Erri De Luca

STORIA DI IRENE - Erri De Luca
La prosa di Erri De Luca è letteralmente Poesia. 
Una storia raccolta, non inventata: "Così io raccolgo storie, non le invento. Vado dietro la vita a spigolare, se è un campo, a racimolare, se è una vigna". 

Si chiama Irene la Sirena che ispira la storia, è una bambina che aspetta un bambino e sta meglio nell'acqua che sulla terraferma. 
Il racconto è un canto, le parole arpeggi.

"Ho studiato al liceo la lingua di Omero, ma per parlare con un suo nipote greco devo andare a bussare a casa di Shakespeare"

"Sono il parassita del mio corpo, vivo a sue spese, vivo dei suoi giorni."

"Tra le ossicine dell'orecchio interno s'impigliano le storie che poi scrivo a memoria."

"La migliore distribuzione della ricchezza: strano che il comunismo non ha preso il mare come esempio. 
Sulle sue bandiere a fondo rosso ballano martelli, falci, compassi e stelle, ma nessuna onda. Ha preferito operai e braccianti al posto di pescatori. 
In tribunale è disegnata una bilancia, ma la sua giustizia dipende dai contrappesi, variabili da caso favorito a sfavorito. Il mare invece spiana i dislivelli senza trucco."

"In una [sera] come questa di settembre mia madre fu raggiunta dal seme di mio padre. 
Si è figli della prima ora di una gravidanza e non dell'ultima, quella di espulsione. 
Non è di maggio il mio giusto capodanno, è di settembre, non importa il giorno."

Spaccati di vita reale e inventata, l'allegoria si confonde con il reale. 
Una bambina che da alla luce una vita nuova, una fuga verso il futuro, il tempo che scorre, il declino e la vecchiaia.

Si assorbe in poche ore questo piccolo romanzo poetico. Lettura piacevolissima e intensa.

mercoledì 12 novembre 2014

IL TORTO DEL SOLDATO - Erri De Luca

Un altro breve, delicatissimo romanzo di Erri De Luca. 
Marinaio scalatore, solitario.
Scrittore.

Due storie che si intrecciano, lo sfondo della Seconda Guerra Mondiale. 
Un criminale di guerra convinto del valore della propria missione, che dal suo punto di vista non ha avuto nulla di atroce.

Un tocco di "magia", o forse pù una profezia che si autoavvera. 

Un romanzo coinvolgente, si legge in poco tempo, lascia un sapore dolce ed amaro, come spesso i libri di De Luca sanno fare.
La trama va lasciata leggere, non può essere raccontata. 
Ecco, come di consueto, qualche frammento di testo.

"Mi pesa invece la disperazione di un uomo che aveva un pozzo di inchiostro da intingere e gli fu sigillato con un pezzo di piombo nel cervello".

"Chiamavano Aussiedlung, "trasferimento", l'invio nei treni blindati ai campi di annientamento. Spacciavano vocabolario falso a copertura. I poteri lo fanno e spetta agli scrittori restituire il nome delle cose."

"Personalmente non riconosco niente di puro nella verità. La vedo nel crollo di una negazione, nell'entrata delle truppe sovietiche nel campo di strage di Treblinka. Non è una scoperta, ma la scoperchiatura dell'infamia. La vedo nella decomposizione di una menzogna, fertile per questo. La vedo nella muffa che insegnò la penicillina a Fleming".


"Il torto del soldato è la sconfitta. La vittoria giustifica tutto".
[...]
"Se le cose stanno come dice lui, il torto del soldato è l'obbedienza"

"E' stata un casellario giudiziario, la storia, una sequenza di crimini."

lunedì 29 ottobre 2012

IL CONTRARIO DI UNO - Erri De Luca


Storie di solitudine.
Brevemente interrotta da un'illusione, temporanea,  di "due".
Il contrario della solitudine. Il contrario di uno. Il Due.
Racconti brevi, a volte intensi. Racconti di due.
Di salvataggio, affinità, intimità, amicizia.
Uno è solo, perduto, morto. L'Altro, il Secondo, salvatore, amico, appiglio, àncora, sprone.

"Il grado di rottura dentro l'ordine sociale di allora non era misurato su persone pronte a partire per un fronte, ma da cittadini come lei che si mettavano a sabotare poteri nei posti più strani e difficili. Il grado di febbre di quell'Italia non era dato dai surriscaldati, ma dal polso dei miti, dei pacifici che collaboravano alle rivolte. Quando azzardano le educande, un paese è prossimo all'incandescenza"

"Ha bisogno di aiuto?"
"Di uno che mi uccide"
[...]
"Di uno che l'uccide. Di uno che l'ama fa lo stesso?"
Una che risponde buffa e agra ha bisogno di uno spudorato.
"No, di uno che mi uccide. Un assassino si trova, un uomo no".

Sensazioni descritte nello scarno linguaggio delle immagini concrete, tangibili metafore.
I cinque sensi celebrati in cinque racconti.

"Una sera in una passegguata sentii sul viso la carezza fulminea lieve di un'ala di pipistrello, il contatto più morbido che mi sia passato sulla faccia. Avevo avuto modo negli anni precedenti di dimenticare le carezze. Non feci in tempo a mobilitàre il ribrezzo, provai nella sorpresa una confusa gratitudine per il buio e il suo tocco leggero. Per una nostalgia istantanea, dimenticai l'alllarme. Se il corpo prova esilio è nella pelle."

"Tutti i nostri passi hanno seguito un desiderio. Per esaudirlo abbiamo dovuto metterci i piedi sopra e calpestarlo".





mercoledì 14 aprile 2010

L'OSPITE INCALLITO - Erri de Luca

Brandelli di storia e di storie. Pezzi di vita vissuta. Autobiografico, ma non solo.
Preferisco la prosa a versi tentati, ma De Luca usa le parole come utensili. Scavano dentro.
E' abile. 

Brevissimo compendio di immagini descritte, cantate.
Da un ospite incallito, residente mai. Fuori posto ovunque, eppure sempre a casa.

Delle singole parti del corpo "Non sei il loro signore, tu sei il campo. Non sei il padrone, ma l'ultimo inquilino."

lunedì 11 gennaio 2010

IL PESO DELLA FARFALLA - Erri de Luca

Un racconto fatto di immagini. Frasi brevi, apparentemente buttate a caso, danno forma alla storia di una vita, a luoghi, ad un'anima.

Un uomo, un animale e la natura. Entità tanto diverse, spesso contrapposte, eppure loro malgrado in simbiosi.
Malinconico. Rilassante.

Stile conciso per sagge affermazioni.

"Nelle imprese la grandezza sta nell'avere in mente tutt'altro"
"Un piatto sottosopra contiene poco però ha la base più larga, sta piantato meglio"
"In ogni specie sono i solitari a tentare esperienze nuove. Sono una quota sperimentale che va alla deriva"
"Gli uomini hanno inventato i minuziosi codici ma appena c'è occasione si azzannano senza legge"

"Ci sono carezze che aggiunte sopra un carico lo fanno vacillare"
"Il presente è l'unica conoscenza che serve. L'uomo non ci sa stare nel presente".

"Un albero solitario ha un recinto invisibile, largo quanto l'ombra da poggiare intorno"
"La solitudine è un albume, la parte migliore dell'uovo. Per la scrittura è una proteina"

martedì 12 maggio 2009

IN ALTO A SINISTRA - Erri De Luca

Una serie di brevi racconti narrati in prima persona.

Amarezza di frazioni di vite segnate, momenti scolpiti.

Linguaggio non sempre scorrevole, ma immagini vive, sensazioni descritte e appoggiate sulla pelle del lettore.
Una scrittura epidermica. Dove l’umidità raccontata penetra nelle ossa, il freddo descritto provoca pelle d’oca.

Mirabile la lezione di un grande professore di greco, Giovanni La Magna.
"Io faccio parte di questo regime scolastico contro il quale avete fatto muro. Anzi sono il più vecchio insegnante di questa scuola. Noi siamo insegnanti, voi studenti, siamo per questo più forti di voi, possiamo bocciarvi, sospendervi tutti, compromettere i piani scolastici forse irrimediabilmente per alcuni di voi. Ma vogliamo farlo? Credete che vogliamo rovinarvi? Noi che siamo i più forti ci stiamo in verità difendendo da voi. ... Noi ci stiamo difendendo da voi, voi da noi: così le aule diventeranno campi di battaglia, vincerà il più forte, ma la scuola sarà finita. E' con profonda tristezza che vedo questo accadere."

Tristemente reale, dolce naufragare in un fiume di parole da toccare.