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Amarezza di frazioni di vite segnate, momenti scolpiti.
Linguaggio non sempre scorrevole, ma immagini vive, sensazioni descritte e appoggiate sulla pelle del lettore.
Una scrittura epidermica. Dove l’umidità raccontata penetra nelle ossa, il freddo descritto provoca pelle d’oca.
Mirabile la lezione di un grande professore di greco, Giovanni La Magna.
"Io faccio parte di questo regime scolastico contro il quale avete fatto muro. Anzi sono il più vecchio insegnante di questa scuola. Noi siamo insegnanti, voi studenti, siamo per questo più forti di voi, possiamo bocciarvi, sospendervi tutti, compromettere i piani scolastici forse irrimediabilmente per alcuni di voi. Ma vogliamo farlo? Credete che vogliamo rovinarvi? Noi che siamo i più forti ci stiamo in verità difendendo da voi. ... Noi ci stiamo difendendo da voi, voi da noi: così le aule diventeranno campi di battaglia, vincerà il più forte, ma la scuola sarà finita. E' con profonda tristezza che vedo questo accadere."
Tristemente reale, dolce naufragare in un fiume di parole da toccare.
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