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lunedì 21 maggio 2007

LO STRANO CASO DEL CANE UCCISO A MEZZANOTTE – Mark Haddon

Uno Dei tanti “libri mangiati”. Un romanzo leggero, scorrevole, eppure profondo e toccante. Un racconto in prima persona, un ragazzo autistico che parla di sé e del mondo che lo circonda.
Penso che i numeri primi siano come la vita. Sono molto logici ma non si riesce mai a scoprirne le regole, anche se si passa tutto il tempo a pensarci su”.
Mette in discussione le modalità di elaborazione delle informazioni delle persone “normali”.
“... guardavo le cose per quelle che erano, e questo non voleva dire essere intelligenti. Significava semplicemente essere dei buoni osservatori. Essere intelligenti vuol dire guardare le cose per ciò che sono e utilizzare l’evidenza dei fatti per elaborare qualcosa di nuovo”.
Ponendo l’accento sulla scienza, sulla logica (“... l’intuito è ciò che usano le persone nella vita di tutti i giorni per prendere le decisioni. Ma la logica può essere utile per elaborare la risposta giusta”), su una visione del mondo che tiene conto dei minimi dettagli, tutti i dettagli, e che non lascia spazio alla superstizione, all’inferenza, all’irrazionalità.
La gente non rispetta le regole. (...) E nella Bibbia si legge Non uccidere, ma ci sono state le Crociate e due Guerre Mondiali e la Guerra del Golfo e in ognuna di queste guerre dei Cristiani hanno ucciso dei loro simili”.
Senza tralasciare le emozioni.

Un giallo atipico, coinvolgente.

"Lo strano caso del cane ucciso a mezzanotte" - Mark Haddon (2003)