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sabato 9 settembre 2017

KITCHEN - Banana Yoshimoto

Due storie. 
Kitchen; Moonlight Shadow.

Banana Yoshimoto rende tangibile e solido l'animo umano. 
delicatissimi personaggi, che intrecciano relazioni profonde caratterizzate da semplici gesti quotidiani.

Molto orientale la pacatezza dei gesti e delle parole che contrastano con la forza dei sentimenti e delle emozioni. 

Una ragazza che resta sola dopo la morte della nonna con la quale viveva. 
Un ragazzo che ha solo la madre, una mamma stupenda che è anche padre. 
Un incontro di quotidianità e di anime, accoglienza semplice e naturale che diventa amore profondo. 

"Erano giorni completamente bui, ma mi ostinavo a vedere una speranza, per quanto fioca. Adesso so che non c'era altro che disperazione. E non averlo capito, anche questo mi sembra triste".

 ... "pensavo che non potesse succedermi niente di peggio. Ma sbagliavo: c'è sempre di peggio."


D'amore e di morte, di vita. 

Legami, affetto, perdita. Simboli e sentimenti, un po' di pensiero magico nel secondo racconto, altrettanto intenso, altrettanto coinvolgente.

"Dormire di notte era la cosa che temevo di più. Perché era terribile lo shock di quando avrei riaperto gli occhi. Mi svegliavo di soprassalto, e nel momento in cui capivo dove mi trovavo ero terrorizzata dalla profonda oscurità". 



lunedì 17 luglio 2017

IL CORPO SA TUTTO - Banana Yoshimoto

Tredici racconti narrati in prima persona. Tredici occhiate profonde e nel contempo fugaci  rivolte a tredici situazioni, tredici persone.
Ricordi e sensazioni si fondono con sentimenti. 
Delicatissimi e crudi frammenti di storie. Di vita, abbandono, verità, parole dette e taciute, desideri, addii. 
E l'incontro con la propria persona, che è presente in ognuna delle vicende raccontate.
Lettura scorrevole e rapida, poche ore di ottima compagnia. 

"Gli uomini hanno paura dei loro simili indeboliti. Suggestionati, credono sia la loro stessa vita che si va spegnendo. Anche se, quando ci si abitua, tra gli uni e gli altri non c'è nessuna differenza."

"Quando si cerca di spazzare via il dolore e la tristezza, nasce una libertà che è come un piccolo premio".  [...]  "Il tempo che niente può fermare non scorre solo per piangere sulle cose perdute ma anche per ottenere un'infinità di momenti bellissimi, uno dopo l'altro. Ah, questo è un piccolo premio, pensai."

"Forse è così che scoppiano le guerre, pensai, con la semplicità dell'adolescenza, quando un grande gruppo di persone decide, più o meno allo stesso modo, di odiare qualcuno,  e riversa in questo tutto il potere dell'odio che dorme dentro ciascuno, e acquista uno strano atteggiamento, e sparge veleno attribuendo la colpa di tutto a quel qualcuno ... Ma mi sentii comunque ferita." 

"Nel mio futuro non c'era nessuna prospettiva, e in quel momento c'era solo il presente." [...] Nel vivere ci sono davvero tanti significati, e una quantità incredibile di scene, più numerose delle stelle, tante da non poterle ricordare a una a una, inonda il mio spirito, però mai più cercherò di attribuire alla vita dei significati, mai più cadrò in un errore così brutto e meschino."


giovedì 22 giugno 2017

LA FINE DEL MONDO E IL PAESE DELLE MERAVIGLIE - Haruki Murakami

In Cammino con un Libro
I romanzi di Murakami sono metafore. 

Due storie la cui narrazione si alterna tra le pagine del libro, due ambienti diversi, una Tokyo che sembra reale ed un paese che assomiglia ad un sogno. 
Nella città, un uomo viene coinvolto suo malgrado in un esperimento pericoloso e vede la propria vita completamente stravolta e letteralmente sbriciolata. 
Nel paese, circondato da mura, gli abitanti vivono in una specie di anestesia emotiva. Non esistono sentimenti, non esistono le ombre, è la città "perfetta". 

Un uomo ordinario e nello stesso tempo speciale, un nuovo arrivato che ha il compito di leggere i sogni, uno scienziato, la nipote, due bibliotecarie, unicorni. 

Surreale, spiazzante. Eppure interessante, divertente e coinvolgente questa storia che è un altro viaggio all'interno di sè. 

"La maggior parte della gente sarà forse ordinaria, ma non normale."

"La vita si comportava sempre allo stesso modo. Per costruire qualcosa ci voleva un sacco di tempo, ma per distruggerlo bastava un attimo".

"- Col passare degli anni aumentano le cose che non riusciamo più ad aggiustare, - dissi.
- Ci si stanca?
- Sì, ci si stanca."

"Una cosa che non ha significato, che non ha sbocchi. Ma questo non ha importanza. nessuno ha bisogno di significati, nessuno vuole arrivare da nessina parte. [...] Azioni senza uno scopo, sforzi che non portano progressi, percorsi che non hanno una méta finale. E' fantastico, non trova? Nessuno reca danno a nessuno. Nessuno caccia via nessuno. Nessuno vince, nessuno perde."  
[...] "Una volta che avrà abbandonato il suo cuore, però, arriverà la tranquillità. Una pace tanto profonda quale lei non ha mai provato."

"[...] Il solo recinto che vi abbiano posto è la paura. Se riusciremo avincere la paura, saremo più forti anche della città". 




 

martedì 23 maggio 2017

IL GIARDINO SEGRETO - Banana Yoshimoto

Una giovane che sta costruendo la propria vita, tra un lavoro che è impegno e amicizia e legame affettivo, ed una storia d'amore che prende una piega inaspettata. 
Un punto di vista lontano, riflesso di una cultura e di un tempo lontani. 

Romanzo che si legge in un pomeriggio, piacevole e contemporaneamente in qualche modo insapore e incolore.  
Il racconto di una storia di amore, di affetti, di legami solidi e di legami effimeri. Incontro e separazione di anime.

"Quando sono costretta ad assecondare ciò che non mi aggrada, sdi solito tendo a diventare più loquace, mi agito, sento formarsi come un piccolo e pesante grumo in fondo allo stomaco. 
Pocco al la volta aumenta di volume e quando poi esplode, riportandomi alla realtà, riesco a pensare soltanto: "Lo sapevo" ". 


mercoledì 21 settembre 2016

ORIANA FALLACI INTERVISTA ORIANA FALLACI - Oriana Fallaci

La Fallaci intervista sé stessa, con la morte addosso
Poche pagine, che si leggono in modo rapido e scorrevole, nonostante i temi affrontati non siano di poco conto. Lo stile aggressivo e deciso è inconfondibile. 

Parole strumentalizzate e strumentalizzabili, parole durissime. Contenuti non sempre azzeccati, ma su cui vale la pena riflettere. 
Salta all'occhio, se l'occhio è attento, uno slittamento entro quelle gabbie, quelle bandiere, quel tifo da squadra che lei per prima denuncia, smaschera, condanna, nel raccontare di schieramenti e fazioni. 
Ma non si può non cogliere ed apprezzare la ricerca e difesa della propria libertà intellettuale, la personalità rivoluzionaria, la decisione con cui questa persona affronta la vita e la morte. La propria morte imminente. 

"Perché ho la morte addosso. La Medicina ha sentenziato: "Signora, Lei non può guarire. Non guarirà" Stando a quel verdetto, e nonostante gli anticorpi del cervello, non ho molto rempo da vivere. Però ho ancora tante cose da dire, e un'intervista m'è parsa il mezzo più sbrigativo per dirne almeno alcune"

Il cancro:
"No, no, di lui parlo sempre. Apertamente, con tutti. Ne parlo anche per rompere il tabù di cui divenni consapevole quando lui mi aggredì la prima volta, e il chirurgo che mi aveva operato disse: "Le dò un consiglio. Non ne parli con nessuno". Rimasi allibita. E così offesa che non ebbi la forza di repilicare: "Che cosa va farneticando?!? Avere il cancro non è mica una colpa, non è mica una vergogna! Non è nemmeno un imbarazzo, visto che si tratta d'una malattia non contagiosa" E per settimane continuai a rimuginre su quelle parole che non comprendevo. Poi le compresi. Perché se dicevo d'avere il cancro molti mi guardavano come se avessi la peste [...]. O come se fossi già sottoterra. Impauriti, disturbati. Quasi ostili. Alcuni mi toglievano addirittura il saluto. Voglio dire: sparivano, e se li cercavo non si facevan trovare. Infatti fu allora che coniai il termine Alieno. [...]
 ... di rado lo chiamano con il suo vero nome. I giornali ad esempio dicono "malattia inguaribile"[...] Questo perpetua il tabù, e quasi ciò non bastasse, alimenta una menzogna. Perdio, non è vero che dal cancro non si guarisce! Spesso si guarisce. E se non si guarisce, si dura. Col mio sono durata circa undici anni. "

La democrazia
"Guardi, io non mi stancherò mai di ripeterlo: la democrazia non si può regalare come una scatoletta di cioccolata. La democrazia bisogna conquistarsela, e per conquistarsela bisogna volerla. Per volerla bisogna sapere e capire cos'é."

[...] i limiti e le bugie della democrazia. Non vi sono alternative alla democrazia. Se si rinuncia a quella, se muore quella, la libertà va a farsi friggere e come minimo ci ritroviamo in un gulag o in un lager o in una foiba. Insomma, in prigione o sottoterra. Ma quando ci riempiamo la bocca con la parola Democrazia sappiamo bene che la democrazia fa acqua da tutte le parti. Sappiamo bene che è un sistema disperatamente imperfetto e sotto alcuni aspetti bugiardo. [...]
Sono due, dice Tocqueville, i concetti su cui si basa la democrazia: il concetto di Uguaglianza e il concetto di Libertà. Ma gli esseri umani amano l'uguaglianza assai più della libertà, e della libertà spesso non gliene importa un bel nulla. Costa troppi sacrifici, troppa disciplina, e non è forse vero che si può essere uguali anche in stato di schiavitù?
Quasi ciò non bastasse, il concetto di uguaglianza non lo comprendono. O fingono di non comprenderlo. Per Uguaglianza la democrazia intende l'uguaglianza giuridica, l'uguaglianza che deriva dal sacro principio "La Legge E' Uguale per Tutti". Non l'uguaglianza mentale e morale. l'uguaglianza di valore e di merito. Non il pari merito d'una persona intelligente e d'una persona stupida, il pari valore d'una persona onesta e d'una persona disonesta. Quel tipo di uguaglianza non esiste. [...]
Il guaio è che la democrazia aiuta gli ignoranti e i presuntuosi a negare questa verità, questa evidenza. Li aiuta col voto che si conta ma non si pesa, cioè col suo affidarsi alla quantità non alla qualità [...]"

Rivoluzione e Scienza
"Il fatto è che contrariamente a loro, io sono una rivoluzionaria. Del mondo che mi circonda non mi va bene nulla fuorché le conquiste della Scienza. Non mi va bene nemmeno il suo concetto di rivoluzione. La Rivoluzione per me [...] La Rivoluzione per me è la metamorfosi del baco che senza far male a nessuno diventa farfalla. Una bellissima farfalla. E vola. Infatti io sogno sempre di volare. Come una farfalla anzi come un uccello". 

La morte
"Mi dispiace morire, sì. [...]
Amo troppo la Vita, mi spiego? Sono troppo convinta che la Vita sia bella anche quando è brutta [...]
E con la stessa passione odio la Morte. La odio più d'una persona da odiare, e verso chi ne ha il culto provo un profondo disprezzo. [...] Il fatto è che pur conoscendola bene, la Morte io non la capisco. Capisco soltanto che fa parte della Vita e che senza lo spreco che chiamo Morte non ci sarebbe la Vita."


martedì 2 febbraio 2016

KAFKA SULLA SPIAGGIA - Haruki Murakami

In Cammino con un Libro
Romanzo intrigante e complesso.
L'atmosfera onirica tipica di Murakami, storie che attraversano i confini dello spazio e del tempo.

Un ragazzo scappa di casa, si rifugia in una biblioteca. Un uomo di mezza età rimasto bambino segue un destino che non conosce ma riconosce.

Inquietante, simbolico, irreale eppure molto vero.

Murakami racconta storie che si intrecciano, storie di anime e simboli ed allegorie. I suoi romanzi sono dichiarate metafore, si articolano in dimensioni multiple del tempo, dei luoghi, dell'anima.

Con lui si leggono storie, si raccolgono riflessioni, si seguono significati che sfuggono restando avanti di un passo rispetto a chi legge e ad un passo dall'essere raggiunti.

Anche questo è un libro molto interessante. Consigliatissimo.

martedì 28 luglio 2015

LA FIGLIA OSCURA - Elena Ferrante

Elena Ferrante scrive in apnea. E si fa leggere tutta d'un fiato.
Un'altra donna confusa, ansiosa, difficile. 
Insegna all'Università, madre di due figlie ormai grandi. Non giovane, non ancora vecchia.
In bilico fra tre generazioni, sbilanciata verso quella che l'ha preceduta o quella che la segue, poco incline a seguire la propria. 
Un fiume di pensieri, azioni insensate, l'inseguimento di un significato.
Una vacanza solitaria, vite di altri che intreccia alla propria, sentimenti e sensazioni profondi ed assurdi.

"Un colpo improvviso, alla fine, è solo meraviglia e sofferenza"

"I maschi hanno sempre qualcosa di patetico, a ogni età, Una protervia frgile, un'audacia pavida. Non so più, oggi, se mi hanno mai suscitato amore o solo un'affettuosa comprensione per le loro debolezze".

"Per di più, nel frattempo, il mondo non era affatto migliorato, anzi era diventato più cattivo verso le donne. Lei - me l'aveva detto - per molto meno di quello che avevo fatto io anni prima rischiava di essere scannata"

Un romanzo breve, si legge in poche ore. Ottimo per un pomeriggio di svago.

martedì 21 luglio 2015

IL SILENZIO DELL'ONDA - Gianrico Carofiglio


Romanzo "da spiaggia", si divora in poche ore. 
Storie appena accennate.
Un paziente psichiatrico che deve trovare il modo di togliersi dalla schiena il peso di una vita troppo intensa, troppo difficile, troppo finta, di un lavoro che si è impossessato di tutto il suo essere e che lo ha trasformato.  
Un Carabiniere sotto copertura, che da bambino aveva perso il padre, poliziotto.

Un ragazzino precoce e maturo, segnato a sua volta dalla perdita del padre, che vive solo con la mamma ed ha una vita interiore piuttosto profonta. 
 
Frammenti di vite che lentamente si ricompongono, dolori troppo grandi per poterli dire.
 "Non lo direi mai in pubblico - nessuno di noi lo direbbe mai, ma l'unico modo per spazzare via tutto il sistema e letteralmente mettere in ginocchio le mafie sarebbe legalizzare le droghe".

"I passi indietro derivano dalla paura del cambiamento. Se si convive a lungo con la sofferenza, alla fine essa diventa in qualche modo parte di noi. Quando cominciamo a star meglio, quando cominciamo a staccarci dalla sofferenza, viviamo degli stati d'animo contraddittori. Da un lato siamo contenti, dall'altro ci sentiamo in difficoltà perché ci manca qualcosa che faceva parte della nostra identità e comunque garantiva una forma di equilibrio".

"Aveva sempre considerato la lettura un'attività che richiedeva impegno, programmazione, tempo. Una cosa riservata solo a chi poteva permettersela. Adesso invece veniva fuori che leggere era - poteva essere . come bere, mangiare, camminare o respirare".

Un romanzo scorrevole. Ottimo per una giornata di ozio estivo.



lunedì 29 giugno 2015

I GIORNI DELL'ABBANDONO - Elena Ferrante

Non è un romanzo. E' un incubo liquido. 
Si legge in apnea, toglie letteralmente il fiato.

Olga viene lasciata dal marito, improvvisamente, lei non aveva colto i segnali. 
Lui se ne va. Rimane una casa, con due bambini ed un cane, di cui prendersi cura. In un momento in cui l'unica cosa che conta sarebbe prendersi cura di sè. E senza esserne in grado.

Il ritmo è incalzante, l'angoscia esce dal libro per penetrare in chi legge. Una scrittura veloce, rapidissimo è il tempo, sembra di leggere frasi scandite al metronomo. 
Una storia come tante. Per questo verissima. 

La protagonista narratrice è una persona a brandelli. Si racconta di getto, ma il ritmo è studiato. Riesce a farsi amare ed odiare. Suscita sentimenti contrastanti. Comprensione, affetto, commiserazione, pena, rabbia, insofferenza, urgenza, ... 
Ansia ed angoscia sono le direttrici di orchestra di questo onirico racconto terribile.

Al dolore per la separazione subita, si aggiungono i "problemi di immagine". Perché una donna è pur sempre una donna, è un po' meno che persona. Per gli altri, ma anche per sé.
Ed il peso è ancora più gravoso. Personale. Sociale riflesso. Personale amplificato.

"Da adesso sarebbe stato così, io sola per le responsabilità che prima erano di entrambi".
"Evita di assomigliare alle donne in frantumi di un libro famoso della tua adolescenza".

"... sentii in ogni angolo del corpo i graffi dell'abbandono sessuale, il pericolo di affogare nel disprezzo di me e nella nostalgia di lui."

"Le donne senza amore dissipavano la luce degli occhi, le donne senza amore morivano da vive. [...] Racconto e maldicenza e cucito: io ascoltavo."

"Una donna può facilmente uccidere per strada, in mezzo alla folla, lo può fare più facilmente di un uomo. La sua violenza sembra un gioco, una parodia, un uso improprio e un po' ridicolo della determinazione maschile a fare il male"

"Il successo dipende dalla capacità di manipolare l'ovvio con precisione di calcolo".

E' un romanzo impegnativo. Emotivamente forte.
Da leggere solo se si accetta e sopporta l'incontro con anime rotte.






lunedì 25 maggio 2015

PANTERA - Stefano Benni

Questo libro contiene due racconti.

Pantera, una storia che si svolge in una sala da biliardo. Avventori e giocatori, personaggi, miti e Dei.
Ritmato, malinconico, dolce, scanzonato. Pantera è una Dea. La storia sa di vita vissuta, di vite non vissute.
Una malinconia che stringe la gola.


Aixi è una ragazzina che vive vicino al mare. Il padre, vecchio pescatore, sta per lasciarla suo malgrado. Una vita troppo difficile per una adolescente ancora bambina. Ed un finale sospeso.

Leggerissimo, brevissimo. Due racconti sofisticati, dove il senso dell'umorismo di Benni lascia posto all'amarezza.
Si legge in poche ore, consigliatissimo.

venerdì 15 maggio 2015

ADORATA NEMICA MIA - Marcela Serrano

Racconti di donne. Ancora una volta.

Diverse, variopinte, pensanti, istintive, colte o ignoranti, vere o sognate.
Donne deluse, oppresse, addolorate, straziate, indipendenti o in fuga.
Donne maltrattate, uccise. 
Uomini che amano, che rispettano, che violentano, che ingannano, che tradiscono, che uccidono, che deludono. 
Madri che non ascoltano, che abbandonano, che amano, che condizionano.

Una tristezza di fondo che passa sotto pelle. Leggeri eppure pesantissimi, questi racconti.

Un filo conduttore attraversa queste storie, che non raccontano di persone, ma nello specifico di donne. Tutte diverse tra loro, eppure simili, unite da un invisibile destino voluto dalle convenzioni sociali, siano esse interiorizzate, imposte, negate, rifiutate.

Una carrellata di racconti che scorrono, e lasciano un retrogusto che sa di depressione. L'impronta della cupa eppure sempre piacevole Serrano. 



lunedì 29 dicembre 2014

L'AMORE MOLESTO - Elena Ferrante

Presente e passato si fondono, ricordi confusi eppure nitidi, dettagli di scene ed immagini che si rivelano diversi. 
Storie di antica e presente, ordinaria, violenta follia. 
Una donna muore, la figlia ne ripercorre la vita. 
Ricordi confusi, passato mescolato al presente, immagini oniriche e reali. 

"... e di nuovo mia madre, prima che diventasse mia madre, forse incalzata dall'uomo con cui avrebbe fatto all'amore, che l'avrebbe coperta col suo cognome, che l'avrebbe cancellata col suo alfabeto.

"... aveva l'imprevedibilitá di una scheggia, non potevo imporle la trappola di un unico aggettivo."

"L'infanzia è una fabbrica di menzogne che durano all'imperfetto: la mia almeno era stata cosí.

I nostri genitori sono parte di noi, che lo vogliamo o no. 
Madre e figlia si confondono nel ricordo. 
Verità e menzogna, ricordi e fantasie. Amore e violenza, tradimento vero o pensato. Molestie reali, relazioni immaginate o vissute. 
Una lettura enigmatica. 
Evoca immagini, sensazioni, sentimenti sopiti e contraddittori. 
Immagini crude, tangibili. Contrapposte a relazioni sfumate, personalitá sfuggenti. 
Una storia incompiuta e allo stesso tempo conclusa. 

Non so dire se ho apprezzato questo romanzo. Lascia un sapore che sfugge, difficile da descrivere. Forte eppure sfumato.