Ancillary Justice
Ancillary SWORD
Ancillary Mercy
Anaander Mianaai, la Lord del vastissimo spazio Radchai, nomina Comandante della Flotta la narratrice, Breq, un tempo Justice of Toren, ora confinata in un unico corpo umano,
Al comando di una sola nave, la Mercy of Kalr, con equipaggio umano.
Il "reclutamento" di ancelle, corpi umani comandati da un'unica Intelligenza Artificiale, è ora illegale.
"Chi non ci è passata non credo possa immaginarlo. Il terrore, la nausea e l'orrore che persistono anche quando tutto è finito e il corpo sa di essere la nave, sa che la persona di un tempo non esiste più e non si cura di essere morta." [...] "Un corpo tra decine e centinaia di corpi non era nulla, la sua sofferenza era solo un inconveniente passeggero. E se fosse stata troppo intensa o se non fosse diminuita in un ragionevole lasso di tempo, il cadavere sarebbe stato eliminato e smaltito per essere sostituito con uno nuovo. Ce n'erano in abbondanza." (p.256)
La lotta della Lord Mianaai contro sè stessa è in corso.
La Mercy of Kalr approda alla stazione di Athoek, in orbita attorno al pianeta si cui si produce gran parte del te per l'impreo Radchai.
Breq e il suo equipaggio si trovano in un mondo in cui appare fin da subito evidente che qualcosa non va. Accanto alle regole scritte esiste una realtà parallela, che tutti conoscono e che viene taciuta, ignorata, paradossalmente nascosta.
Giustizia. Decoro. Beneficio.
Beneficio. Per chi? Il concetto più ambiguo. Beneficio.
"Chiunque non sia morta, cambia. Quanto può cambiare una persona restando fedele a sé stessa?" (p. 268)
Breq incontra la specialista in orticoltura Basnaaid, sorella della Tenente Awn, che la Justice of Toren aveva tanto amato, e che aveva ucciso su ordine di Mianaai.
Nel corso del racconto si svelano menzogne, si smascherano tradimenti, si alterano equilibri.
Il clima di tensione sfocia in una battaglia aperta, che mette a rischio molte vite.
"Ha aspettato a lungo che arrivasse la giustizia e ha creduto che io fossi venuta a portarla. Ma la sua idea di giustizia ... non corrisponde alla mia" (p. 460)
Avvincente e intrigante. Questo secondo romanzo della trilogia apre interrogativi, fornisce dettagli, induce riflessioni, presenta nuovi personaggi, traghetta verso il terzo.
Nessun commento:
Posta un commento