Iniziato, abbandonato, ripreso, lasciato nuovamente. Lettura ricominciata, daccapo, dall'incipit.
Indiscutibilmente peculiare. Interessante, suscita curiosità. Ironico, indubbiamente.
Eppure pesante, non scorre.
Si ha l'impressione di leggere di mondi alieni, non tanto per l'effettiva presenza di personaggi con caratteristiche sovrannaturali e di situazioni irreali, quanto piuttosto per la difficoltà di calare simboli e metafore e allegorie e satira in una Russia com'era nel primo '900. Una Russia sotto il regime Stailiniano.
Ciononostante, questo libro chiede di essere letto. Giunge l'epilogo, e un aggettivo scalza di prepotenza tutti gli altri che potrebbero definire questo romanzo: impossibile.
E' un romanzo impossibile, una lettura assurda, una storia indecifrabile, un libro impossibile. Impossibile.
Destabilizza, spiazza, lascia attoniti.
E' un capolavoro della letteratura russa del quale non ho capito nulla.
A tratti divertente, si intuisce l'arguzia, ben scritto (o ben tradotto, o entrambe le cose). Eppure incomprensibile. Impossibile.
"Nè la bigliettaia nè i passeggeri si stupirono della cosa più importante: non del fatto che il gatto fosse salito sul tram, ma che intendesse pagare! Il gatto non solo si rivelò solvibile, ma anche un animale disciplinato." (p.57)
"[...] c'era un vestito vuoto che scriveva su un pezzo di carta con una penna asciutta, non intinta nell'inchiostro." (p.186)
"[...] volava a cavallo di un grasso maiale che stringeva tra le zampe anteriori un portafoglio [...] (p.236)
"Anche noi vogliamo vivere e volare!" (p.236)
"Non concordavano su nulla e questo rendeva la loro discussione particolarmente interessante e interminabile" (p. 305)
Insomma, squinternato all'inverosimile. Eppure un filo conduttore c'è. I personaggi sono tanto assurdi e impossibili (sì, ancora una volta impossibili) quanto umani.
Le situazioni anche più surreali che in Alice nel Paese delle Meraviglie, eppure rispecchiano la realtà, spesso capovolta, che regola il vivere sociale. Non soltanto sotto regimi totalitari.Insomma. Pesante e duro da digerire, ma un romanzo che vale la pena conoscere.
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