Delicato, ironico, irriverente, malinconico e divertente romanzo di Stefano Benni, che sa descrivere il nostro mondo reale attraverso metafore e una trama irrazionale, fiabesca.
Prendiluna è una anziana maestra in pensione, che al termine della propria vita viene investita di un compito di vitale importanza. Piazzare ognugno dei Diecimici, gatti dalle peculiari caratteristiche, presso una persona Giusta.
La sfida è contro il tempo, e contro l'apparente inesistenza di persone davvero Giuste.
Con l'aiuto di alcuni ex-alunni poco adatti a conformarsi alla vita in società, e affrontando improbabili peripezie, Prendiluna sarà in grado di portare a termine la sua missione?
"Io rispondo: non c'è un perché, solo qualcosa che manca, la pazzia è questa mancanza, è il pezzo tagliato via, prezioso, insostituibile. E fa male". (p. 81)
"Voglio che il passato riapra il suo libro di terrore. Voglio che il nostro potere non sia limitato, ma invocato. Che i nostri sudditi chiedano di spontanea volontà roghi, muri, crimini. Che dormano col fucile sotto il cuscino. Ci sono ancora Giusti sulla terra che possono contrastarci? Io credo di no, ma se esistessero dobbiamo sterminarli, e cancellare chi crede in loro. Il nostro Dio Tremendo ci guida". (p. 133)
"Puntano sul fatto che lei non ci riuscirà. E dato che lei insiste, io la fermerò, a meno che non si fermi da sola. (p. 137)
Bello, come sanno essere belli i romanzi di Benni.