Un altro trasferimento per il Commissario Lojacono.
Al Commissariato di Pizzofalcone confluiscono poliziotti e poliziotte con un passato poco chiaro, un urriculum burrascoso, un carattere peculiare. Una squadra improbabile, sotto la guida del commissario Palma.
La sfida è tenere aperto il Commissariato stesso, e l'opportunità è il solito assassinio.
Una anziana signora, amatissima e sinceramente ammirata e rispettata da chiunque la conosca, viene uccisa in casa propria.
Altre due vicende vengono introdotte, una ragazza che non esce mai dall'appartamento in cui è ospite, e una serie di suicidi sui quali secondo il vicecommissario Pisanelli, e soltanto secondo lui, sarebbe il caso di approfondire qualche indagine.
Come sempre il caso si intreccia alle vicende personali dei protagonisti, passando quasi in secondo piano.
La squadra di Pizzofalcone è variamente assortita, i personaggi eterogenei e ciascuno problematico a suo modo. Persone, esseri umani, con le proprie debolezze.
"Aveva appreso, col tempo, che seguire l'istinto non era altro che dare ascolto a una parte del pensiero che continuava a lavorare sotto il limite della coscienza. E spesso, proprio per questo, era il pensiero migliore, quello che poteva concentrarsi senza le distrazioni del mondo esterno."
"Una volta gliel'avevo chiesto, perché le piacevaano tanto: e lei mi disse che a guaradre là dentro si poteva sognare un futuro che non c'era, e sembrava tutto vero."
Piacevole lettura, scorre e finisce presto. E viene voglia di leggere un seguito.
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