mercoledì 27 dicembre 2017

IN FONDO AL TUO CUORE - Maurizio De Giovanni

"Cade, il professore.
Cade, e mentre cade allarga le braccia, come se volesse cingere la rovente notte d'estate che lo accoglie". 

Torrida estate napoletana, De Giovanni parla di amore e di morte. Soprattutto di amore. 
I cuori dei suoi personaggi sono animati da emozioni e sentimenti fortissimi. Legàmi indistruttibili, l'amore e l'amicizia. E anche l'odio che cova in fondo ai cuori. 

Intenso e sentimentale questo romanzo che ormai è risaputo non cattura per la trama poliziesca quanto per il colore descrittivo di persone e luoghi, e di un'epoca buia.
Alba di un Ventennio tragico e crudele, fuga da miseria e povertà verso una terra ignota e inospitale. 
Storia vecchia che è molto attuale.

"Lui lo ricordava quello spettacolo: la rappresentazione della paura. Alcuni temevano l'ceano, nel quale sarebbero entrati dopo un giorno o due di viagio, una nera masa d'acqua che di certo nascondeva mostri orribili, che avrebero divorato il piroscafo in un boccone. Oppure il mare in sé, e le onde delle tempeste, alte come montagne, che sarebbero cadute senza pietà sulle bocche spalancate, sommergendo e affogando, spezando ossa. E tutti erano spaventati dalla terra verso cui erano diretti, ignota e incomrensibile, popolata da chissà quali animali feroci, inospitale e violenta. Erano spinti dalla fame, e tremavano all'idea che forse la stessa fame li avrebbe ricevuti all'arrivo". 

D'amore, di morte, di debolezze e di forza umane. 
Personaggi cui ci si affeziona, storie che tengono compagnia.
Ottimo svago. Dal finale come sempre sospeso.

sabato 16 dicembre 2017

VIPERA - Maurizio De Giovanni

Una giovane donna uccisa. Una prostituta, sopranominata "Vipera".
Il Commissario Ricciardi alle prese con l'indagine, affronta con il Brigadiere Maione e l'amico dottor Modo la Napoli madre di pregiudizi ed emarginazione. 

Come sempre la trama del "giallo" non è particolarmente ghiotta, ma il romanzo è leggibilissimo e coinvolgente per tutto il contorno. 
La Napoli Fascista con le sue insidie e pericoli, che questa volta vedono il dottor Modo seriamente coinvolto, con il concreto rischio che esca di scena per mano nera. 

Le amicizie e gli amori del Commissario schivo e cupo, che non sa dar voce ai propri sentimenti, la vita del Brigadiere Maione, fido collega e amico con la sua vita familiare felice pur con qualche ombra e preoccupazione. 

Dimmi, che vuoi dalla notte di primavera? Un mondo nuovo, forse. Un mondo diverso, dove causare sofferenza non sia un merito, un traguardo da perseguire. Dove la patria sia l’universo, dove i confini non debbano essere allargati con le armi. Dove si possa star male solo perché lo vuole la natura, e non per mano umana. E forse, non sentire tue le sofferenze di tutti

Romanzo che si legge più per il contorno che per la trama in sé.
Consigliato per trascorrere alcune ore piacevoli, senza perdere la voglia di riflettere su un passato che non è poi così lontano, non è del tutto trascorso. 

venerdì 15 dicembre 2017

PERCHE' NON SONO CRISTIANO - Bertrand Russel

In un'epoca che millanta di essere moderna ma in cui tornano di moda le guerre di religione, è consigliatissima la lettura di pensatori liberi e illuminati come Russel.
Saggio antologico che raccoglie brani scritti nei primi decenni del 1900, e che propone una serie di argomentazioni solide a favore di un logico, illuminato, intelligente ateismo (Russel si dichiara agnostico, non ateo).

Secondo Bertrand Russel, le religioni non sono solamente false, ma sono soprattutto dannose.
Ripercorrendo e guardando con occhio critico (o semplicemente attento) ai giorni nostri, non si potrebbe fare altro che dare ragion al filosofo, matematico, premio Nobel per la letteratura. Eppure ...

"I tre impulsi umani alla base della religione sono dunque: paura, presunzione e odio" (p. 42)

"I difensori della morale tradizionale sono raramente persone di cuore." (p. 60)

"Il bambino, in generale, ha l'abitudine di pensare; uno degli scopi degli attuali sistemi educativi è di combattere questa abitudine." (p. 61)

Un'analisi disincantata e lucidissima di questo illuminato e luminoso pensatore, nato nel 1872 eppure così moderno. Pensiero attualissimo, di cui c'è un gran bisogno, perchè dai primi decenni del 1900 ad oggi molte cose sono cambiate, ma troppe sono rimaste com'erano, altre stanno regredendo, pericolosamente.

"Il futuro, emotivamente parlando, è più importante del passato, e anche del presente." (p. 83)

"Possiamo trovare il filosofare un modo piacevole per trascorrere le mattinate, e il conforto che ce ne deriva può, in casi estremi, essere paragonato a quello che si trova nel bere, un modo piacevole per passare le serate." (p. 86)

Riassumere questa raccolta di camei è impresa ardua, perchè le argomentazioni sono gustose e interessanti e articolate; andrebbero quindi lette per intero. 

" ... la connessione tra religione e morale meriterebbe un imparziale studio geografico" (p. 94)

" [...] La nudità offende le persone per bene e così la verità. [...] 
[...] Lo stesso tipo di falsità pervade la politica, a causa della ipocrita sensibilità della gente simpatica. [...]" (p. 116)

"Così la forza della stupidità in basso e l'amore del potere in alto paralizzano gli sforzi del libero pensiero." (p. 141)

"La morale non è strettamente legata alla religione come pretendono le persone religiose. Direi, anzi, che certe fondamentali virtù si riscontrano più facilmente fra coloro che rifiutano i dogmi religiosi che fra coloro che li accettano. Questo si può dire specialmente per la virtù della sincerità o integrità intellettuale. Per integrità intellettuale intendo la consuetudine di risolvere le questioni più dibattute alla luce dell'evidenza, o di lasciarle insolute se l'evidenza non ci soccorre [...]" (p. 170)

"Quando due uomini di scienza non si trovano d'accordo, non invocano il potere civile; attendono che ulteriori acquisizioni scientifiche decidano la vertenza, perchè entrambi si riconoscono fallibili. Quando invece un contrasto avviene tra due teologi, non essendovi alcun criterio al quale uno dei due possa appellarsi, non restano che l'odio reciproco e un appello, più o meno palese, alla forza." (p. 174)

I punti di vista di chi pensa liberamente, basandosi sulla conoscenza, possono essere superati. Devono esserlo, perché (anche) su questo si fonda il progresso.
I dogmi invece rimangono per definizione immutati, salvo modifiche utilitaristiche, strumentali a preservare lo status quo, a dispetto delle evidenze.

"Per me, le virtù importanti sono la BONTA' e l' INTELLIGENZA" (p. 179)

Meraviglioso Russel.
Lettura che andrebbe prescritta, alla stregua di un farmaco, contro superstizione e ignoranza, più ancora che consigliata per trascorrere alcune ore deliziose in compagnia di una mente interessante e stimolante. 

Bellissimo saggio, piacevole lettura, riflessioni interessanti, di spessore notevole, e condivisibilissime. 


PER MANO MIA - Maurizio De Giovanni

Il Natale del Commissario Ricciardi.
Un duplice efferato omicidio. Un lago di sangue.
Mani assassine.

Come sempre all'indagine condotta da Ricciardi e Maione sono affiancate, o per meglio dire intrecciate, le vicende personali dei due. 
E' l'umanità dei personaggi, più che l'attrattiva del mistero, la trama che coinvolge chi legge. 
L'immersione in un mondo lontano eppure prossimo, la caratterizzazione delle persone, netta e coerente eppure nondimeno umana. 

Tiene compagnia De Giovanni, e fornisce uno spaccato di vita che rimane nonostante le nefandezze del tragico Ventennio, sfondo nero su cui spiccano le personalità dei protagonisti.

«Avete proprio ragione, commissa'. Si può rubare la vita di qualcuno, i sogni e le speranze. Il delitto più grande è quello: il furto di speranza». 

 «Non lo conosci. Non è un cane di cui si può essere proprietari: decide lui, con chi vuole stare. È una società momentanea, la nostra, senza guinzagli, né per lui né per me. Tu non lo sai, mio solitario amico, ma i grandi amori sono così: senza sbarre e senza catenacci». 

Piacevole, leggero, un romanzo "da spiaggia", che si lascia leggere.

lunedì 11 dicembre 2017

LA MISTERIOSA FIAMMA DELLA REGINA LOANA - Umberto Eco

Un viaggio nei labirinti della memoria. Della propria autobiografia, che si svela a suon di citazioni e associazioni e riflessioni.

Una memoria di carta.

Romanzo bellissimo, ironico e divertente, di spessore, intriso di conoscenza e riflessioni argute.
Piacevolissima la lettura, perfetta l'alternanza di momenti leggeri e tratti più lenti.
Citazioni e riferimenti gustosissimi. 
Memoria personale e memoria storica si intrecciano. La prima non può prescindere dalla seconda.
Nebbia che sfuma contorni ed appiattisce immagini.

Gustoso il contrasto tra la propaganda fascista e l'irrivefente sottofondo di canzonette. L'accostamento tra le descrizioni distorte di un Duce perfetto e l'incedere di Bombolo, o di Pippo (che non sa che quando passa ride tutta la città). 

Sempre mirabile Eco, in grado di alleggerire in modo scanzonato forma e contenuti di indubbio spessore.

Peccato per questa scellerata edizione con errore di impaginazione (mancano le pagine da 241 a 264, sostituite dalla ripetizione delle pagine 193-216, imperdonabile). 


E infine, Οί νόστοι.
Coscienza e incoscienza, vita e morte, sogno, realtà. 
Ricordi e amnesie.
Rimembranze, oblio.

E Dio, Dio che non esiste, Dio che è fascista, Dio che è una iena.
Educazione religiosa contrapposta alla logica, al sapere, al pensiero libero.
"Se Dio è cattivo, cerchiamo almeno di essere buoni noi, di perdonarci a vicenda, di non farci del male, di curare gli ammalati, e di non vendicarci delle offese. Aiutiamoci tra noi visto che quello non ci aiuta. Capisci come è stata grande l'idea di Gesù? E chissà come si è irritato Dio. Gesù è stato l'unico vero nemico di Dio, altro che il diavolo. Gesù è l'unico amico di noi poveri cristi."

"Tu potresti dirmi: ma perché mi hai buttato giù, che stavo tanto bene qui? E io ti rispondo: per provare che sei bravo. Bello scherzo. Tu non volevi provare di essere bravo, ti contentavi se non cadevi."

"Ma le stelle, la via lattea e il sole non sanno di dover morire, e quindi non se la prendono."

La vita che torna in forma di ricordo. Ricostruzione o rievocazione di un passato che costruisce il presente. 

Vivere è un atto eroico. E poi ...  

E infine ... 





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giovedì 26 ottobre 2017

IL SUGGERITORE - Donato Carrisi

"Non capivano che invece avrebbe solo voluto un po' di autenticità 
dopo tutti gli inganni che aveva dovuto subire". 

Un romanzo giallo intrigante e ben scritto. 
Al di là della trama in sè, avvincente e coinvolgente sebbene non sempre legata al dato, sebbene non tutti gli indizi siano concreti, l'autore offre diversi spunti di riflessione, propone interrogativi interessanti. 

La normalità del mostro è il tema ricorrente, così come la complicità di chi sa e tace. 
Romanzo che si legge volentieri, scorrevole, piacevolissimo (nonostante gli orrori narrati - impensabili, eppure analoghi a quelli che si leggono quotidianamente nelle cronache).

"Come se essere donna fosse un male da debellare. Anche se spesso indossava abiti maschili, non era neanche mascolina. Semplicemente non aveva nulla che facesse pensare a un'identità sessuale. [...] I suoi abiti erano anonimi. Jeans non troppo fascianti, scarpe da ginnastica ben rodate, giacca di pelle. Erano abiti, e basta. La loro funzione era di tenerla al caldo o di coprirla. Non perdeva tempo a sceglierli, li comprava soltanto. Magari più capi tutti uguali. Non le importava."

"[...] ci sono persone che, in un dato momento della loro esistenza, provano molto dolore, troppo, molto pù di quanto possa tollerarne un essere umano in tutta la vita. E a quel punto, o cessano di vivere, o sono ormai assuefatte."
"Perché il segreto è non avere niente da perdere. Niente che qualcuno possa portarti via."

"Anche se le varie confessioni ci tenevano a sembrare diverse fra loro, ciò che le accomunava era l'adesione incondizionata alle teorie creazioniste, l'omofobia, l'antiabortismo, l'affermazione del principio per cui ogni individuo ha il diritto a possedere un'arma e il pieno sostegno alla pena di morte."

"Tutto guarisce sempre."

"Quanto costa l'anima di un uomo? [...] Perché di questo, in fondo, si trattava. Passi che un essere umano scopra di possedere un'indole malvagia, per cui gli procura gioia solo l'uccisione dei suoi simili. Per lui c'è un nome: [...] Ma gli altri, quelli che gli sono intorno e che non impediscono tutto questo, e che, anzi, ne traggono pure vantaggio, come si possono definire?"

"Io potrei avere tutto ciò che desidero. Ma proprio per questo, non so cosa sia il desiderio."
[...]
"Potere e desiderio vanno di pari passo. Sono fatti della stessa, maledettissima sostanza. Il secondo dipende dal primo, e viceversa."

"Non capivano che invece avrebbe solo voluto un po' di autenticità 
dopo tutti gli inganni che aveva dovuto subire".

sabato 9 settembre 2017

KITCHEN - Banana Yoshimoto

Due storie. 
Kitchen; Moonlight Shadow.

Banana Yoshimoto rende tangibile e solido l'animo umano. 
delicatissimi personaggi, che intrecciano relazioni profonde caratterizzate da semplici gesti quotidiani.

Molto orientale la pacatezza dei gesti e delle parole che contrastano con la forza dei sentimenti e delle emozioni. 

Una ragazza che resta sola dopo la morte della nonna con la quale viveva. 
Un ragazzo che ha solo la madre, una mamma stupenda che è anche padre. 
Un incontro di quotidianità e di anime, accoglienza semplice e naturale che diventa amore profondo. 

"Erano giorni completamente bui, ma mi ostinavo a vedere una speranza, per quanto fioca. Adesso so che non c'era altro che disperazione. E non averlo capito, anche questo mi sembra triste".

 ... "pensavo che non potesse succedermi niente di peggio. Ma sbagliavo: c'è sempre di peggio."


D'amore e di morte, di vita. 

Legami, affetto, perdita. Simboli e sentimenti, un po' di pensiero magico nel secondo racconto, altrettanto intenso, altrettanto coinvolgente.

"Dormire di notte era la cosa che temevo di più. Perché era terribile lo shock di quando avrei riaperto gli occhi. Mi svegliavo di soprassalto, e nel momento in cui capivo dove mi trovavo ero terrorizzata dalla profonda oscurità". 



domenica 27 agosto 2017

IL CONDOMINIO - James Graham Ballard

Metafora della "tragedia del bene comune", un grattacielo come organismo vivente, con i propri abitanti tanto assurdi quanto normali.
Una inquietante allegoria che descrive in modo disincantato l'organizzazione sociale. 

L'isolamento dall'esterno, a testimoniare la depressione dell'edificio, il degrado e la violenza in un corpo moderno, studiato e realizzato all'insegna dell'efficienza e della funzionalità,  che non sa tenere a bada i suoi demoni e che anzi ne asseconda ed amplifica i peggiori istinti distruttivi. 


Distruggere sé stessi per annientare l'altro. 
Un paradosso quotidiano. 

"In futuro la violenza sarebbe certo divenuta un valido collante sociale". 

"Nessuno, nemmeno ai piani più alti, sembrava accorgersi del contrasto fra la gran classe dei partecipanti alle feste e lo stato di cadente abbandono dell'edificio."

"[...] compiaciuto da tali contrasti, che mostravano quanto quei civili e boriosi professionisti, uomini e donne, si stessero allontanando da ogni nozione di comportamento razionale. [...]"

"Nonostante ciò, prima di partire insistettero con Wilder perché inventasse un crimine ancora più sinistro, come se proprio la natura immaginaria delle trasgressioni [...] costituisse l'essenza del loro fascino. Nella logica del grattacielo le trasgressioni più innocenti diventavano le più colpevoli."

Storia surreale e opprimente, lettura non troppo scorrevole, pesante e assurda la trama, sospesa la conclusione; è comunque un romanzo che si legge fino in fondo.
Non si può fare a meno di pensare al destino di un Pianeta abitato da persone dalle alte pretese personali, eppure incapaci di prendersi davvero cura di sé, incapaci di comprendere che l'attenzione all'altro, il rispetto per le persone, gli artefatti e l'ambiente sono necessari presupposti per garantirsi un benessere reale e duraturo. 
Incapaci di realizzare che ciò che non è privato non è di nessuno, bensì di tutti, e che è compito di ciascuno occuparsene, per il proprio tornaconto, oltre che per quello altrui.
Il tragico destino del bene comune.

lunedì 17 luglio 2017

IL CORPO SA TUTTO - Banana Yoshimoto

Tredici racconti narrati in prima persona. Tredici occhiate profonde e nel contempo fugaci  rivolte a tredici situazioni, tredici persone.
Ricordi e sensazioni si fondono con sentimenti. 
Delicatissimi e crudi frammenti di storie. Di vita, abbandono, verità, parole dette e taciute, desideri, addii. 
E l'incontro con la propria persona, che è presente in ognuna delle vicende raccontate.
Lettura scorrevole e rapida, poche ore di ottima compagnia. 

"Gli uomini hanno paura dei loro simili indeboliti. Suggestionati, credono sia la loro stessa vita che si va spegnendo. Anche se, quando ci si abitua, tra gli uni e gli altri non c'è nessuna differenza."

"Quando si cerca di spazzare via il dolore e la tristezza, nasce una libertà che è come un piccolo premio".  [...]  "Il tempo che niente può fermare non scorre solo per piangere sulle cose perdute ma anche per ottenere un'infinità di momenti bellissimi, uno dopo l'altro. Ah, questo è un piccolo premio, pensai."

"Forse è così che scoppiano le guerre, pensai, con la semplicità dell'adolescenza, quando un grande gruppo di persone decide, più o meno allo stesso modo, di odiare qualcuno,  e riversa in questo tutto il potere dell'odio che dorme dentro ciascuno, e acquista uno strano atteggiamento, e sparge veleno attribuendo la colpa di tutto a quel qualcuno ... Ma mi sentii comunque ferita." 

"Nel mio futuro non c'era nessuna prospettiva, e in quel momento c'era solo il presente." [...] Nel vivere ci sono davvero tanti significati, e una quantità incredibile di scene, più numerose delle stelle, tante da non poterle ricordare a una a una, inonda il mio spirito, però mai più cercherò di attribuire alla vita dei significati, mai più cadrò in un errore così brutto e meschino."


sabato 15 luglio 2017

UNNATURAL CAUSES - Phyllis Dorothy James (P.D. James)

Ricetta classica per un classico romanzo giallo del 1967. 

L'ispettore Adam Dalgliesh è in vacanza dalla zia in un piccolo paese, dove inevitabilmente si trova coinvolto in un mistero. 
Un morto alla deriva, su una piccola imbarcazione, un gruppo di scrittori e scrittrici, invidie, pettegolezzi, dissapori., un club esclusivo a Londra, il "Cadaver Club". 
Suggerimenti disseminati qua e là, un assassinio molto particolare. 
Due detective che collaborano in vesti diverse, personaggi dalla natura interessante.

Ottima lettura per chi ama il genere, ottima compagnia in un pomeriggio estivo. 



giovedì 13 luglio 2017

LA PIOGGIA NEL PINETO - Gabriele D'Annunzio


Rileggere (o leggere) i "classici" può essere un'ottima idea.
A distanza di anni, lontano dai banchi di scuola e da ritmi imposti, è piacevolissimo apprezzare liberamente la musicalità di un testo, con rinnovato o nuovo interesse.
 
LA PIOGGIA NEL PINETO
(Alcyone, il terzo libro delle "Laudi del cielo del mare della terra e degli eroi" - 1903).


Strepitosa lirica, musicale, ritmata, piacevolissima da leggere e rileggere. Sempre 



Taci. Su le soglie
del bosco non odo
parole che dici
umane; ma odo
parole più nuove
che parlano gocciole e foglie
lontane.
Ascolta. Piove
dalle nuvole sparse.
Piove su le tamerici
salmastre ed arse,
piove su i pini
scagliosi ed irti,
piove su i mirti
divini,
su le ginestre fulgenti
di fiori accolti,
su i ginepri folti
di coccole aulenti,
piove su i nostri vólti
silvani,
piove su le nostre mani
ignude,
su i nostri vestimenti
leggieri,
su i freschi pensieri
che l’anima schiude
novella,
su la favola bella
che ieri
t’illuse, che oggi m’illude,
o Ermione.

Odi? La pioggia cade
su la solitaria
verdura
con un crepitìo che dura
e varia nell’aria
secondo le fronde
più rade, men rade.
Ascolta. Risponde
al pianto il canto
delle cicale
che il pianto australe
non impaura,
né il ciel cinerino.
E il pino
ha un suono, e il mirto
altro suono, e il ginepro
altro ancóra, stromenti
diversi
sotto innumerevoli dita.
E immersi
noi siam nello spirto
silvestre,
d’arborea vita viventi;
e il tuo vólto ebro
è molle di pioggia
come una foglia,
e le tue chiome
auliscono come
le chiare ginestre,
o creatura terrestre
che hai nome
Ermione.

Ascolta, ascolta. L’accordo
delle aeree cicale
a poco a poco
più sordo
si fa sotto il pianto
che cresce;
ma un canto vi si mesce
più roco
che di laggiù sale,
dall’umida ombra remota.
Più sordo, e più fioco
s’allenta, si spegne.
Sola una nota
ancor trema, si spegne,
risorge, trema, si spegne.
Non s’ode voce dal mare.
Or s’ode su tutta la fronda
crosciare
l’argentea pioggia
che monda,
il croscio che varia
secondo la fronda
più folta, men folta.
Ascolta.
La figlia dell’aria
è muta; ma la figlia
del limo lontana,
la rana,
canta nell’ombra più fonda,
chi sa dove, chi sa dove!
E piove su le tue ciglia,
Ermione.

Piove su le tue ciglia nere
sì che par tu pianga
ma di piacere; non bianca
ma quasi fatta virente,
par da scorza tu esca.
E tutta la vita è in noi fresca
aulente,
il cuor nel petto è come pèsca
intatta,
tra le pàlpebre gli occhi
son come polle tra l’erbe,
i denti negli alvèoli
son come mandorle acerbe.
E andiam di fratta in fratta,
or congiunti or disciolti
(e il verde vigor rude
ci allaccia i mallèoli
c’intrica i ginocchi)
chi sa dove, chi sa dove!
E piove su i nostri vólti
silvani,
piove su le nostre mani
ignude,
su i nostri vestimenti
leggieri,
su i freschi pensieri
che l’anima schiude
novella,
su la favola bella
che ieri
m’illuse, che oggi t’illude,
o Ermione.



venerdì 7 luglio 2017

PENULTIME NOTIZIE CIRCA IESHU/GESU' - Erri De Luca

Erri De Luca, né ateo né credente, offre una riflessione dietro l'altra, una riflessione dentro l'altra, nel raccontare la favola di quel Gesù che è umano, generoso, altruista, vivo, e probabilmente comunista

Fra traduzioni (dell'autore) e metafore, De Luca racconta la storia di un personaggio antico, vero e inventato, descritto e mitizzato, narrato e romanzato, che è storia attuale.

Una narrazione etimologica oltre che figurativa. 
Un libro di piacevole lettura, stimolante nella forma e nei contenuti. 

"Nascesse oggi, sarebbe in una barca di immigrati, gettato a mare insieme alla madre in vista delle coste di Puglia o di Calabria. Forse continua a nascere così, senza sopravvivere, e il venticinque dicembre è solo il più celebre dei suoi compleanni".

"Forse per questo gli alpinisti si infilano nel vicolo cieco di una cima. Anche se da lì si affaccia la più ampia vista, la cima è un vicolo cieco, sbarrato, da dove non si può proseguire oltre e si deve tornare". 

"Qui per compagno si intende il vicino, anzi il prossimo che è superlativo di vicino, cioè il più vicino a te"

"Amare l'altro non più di sè stessi, ma come. Non si deve esagerare con l'entusiasmo, non si deve guastare il meccanismo sano dell'amore per il prossimo, che poi ricade sopra sè stessi. La persona è importante, non deve annullarsi per l'altro e per l'altrui. Deve tenerli in pari, l'amore per il prossimo e quello per sé stessi"

Il Paradiso di De Luca è terra,  sudore, finiti confini. 
"Non è beatitudine, è sudore. Non è pace, ma lotta contro le avversità". 
"I Santi annoiano."



mercoledì 5 luglio 2017

TRISTE, SOLITARIO Y FINAL - Osvaldo Soriano

TRISTE, SOLITARIO Y FINAL - Osvaldo Soriano
Dove si trova il confine tra fantasia e verità, tra mito e realtà?
I personaggi di questo romanzo sono tutti noti, letteralmente famosi, diversamente reali, e si incontrano in contesti improbabili creando situazioni incredibili. 

Un detective fallito, un comico finito, uno scrittore vero e anche inventato, attori e attrici, un gatto. 

Situazioni grottesche, un costante sapore amaro, un'oppressione che non abbandona il petto su cui si siede a pesare. 
Eppure è un romanzo piacevole, con spunti quasi divertenti.
Un tributo multiplo a persone e personalità vere o verosimili. 
Interessante. 

"[...] Faccia la prova. Indichi i colpevoli della sua sorte e le daranno una buona cella. Diventi ricco o sia un ribelle famoso e l'applaudiranno".  

"[...] il magrolino è rimasto solo come quel gatto. 
- Aveva famiglia. 
- Sì. Il gatto ha me e non è più contento per questo. 
- Cosa intende dire?
- Voglio dire che si può essere soli mentre qualcuno ti sta carezzando. [...]"


giovedì 22 giugno 2017

STORIA DI IRENE - Erri De Luca

STORIA DI IRENE - Erri De Luca
La prosa di Erri De Luca è letteralmente Poesia. 
Una storia raccolta, non inventata: "Così io raccolgo storie, non le invento. Vado dietro la vita a spigolare, se è un campo, a racimolare, se è una vigna". 

Si chiama Irene la Sirena che ispira la storia, è una bambina che aspetta un bambino e sta meglio nell'acqua che sulla terraferma. 
Il racconto è un canto, le parole arpeggi.

"Ho studiato al liceo la lingua di Omero, ma per parlare con un suo nipote greco devo andare a bussare a casa di Shakespeare"

"Sono il parassita del mio corpo, vivo a sue spese, vivo dei suoi giorni."

"Tra le ossicine dell'orecchio interno s'impigliano le storie che poi scrivo a memoria."

"La migliore distribuzione della ricchezza: strano che il comunismo non ha preso il mare come esempio. 
Sulle sue bandiere a fondo rosso ballano martelli, falci, compassi e stelle, ma nessuna onda. Ha preferito operai e braccianti al posto di pescatori. 
In tribunale è disegnata una bilancia, ma la sua giustizia dipende dai contrappesi, variabili da caso favorito a sfavorito. Il mare invece spiana i dislivelli senza trucco."

"In una [sera] come questa di settembre mia madre fu raggiunta dal seme di mio padre. 
Si è figli della prima ora di una gravidanza e non dell'ultima, quella di espulsione. 
Non è di maggio il mio giusto capodanno, è di settembre, non importa il giorno."

Spaccati di vita reale e inventata, l'allegoria si confonde con il reale. 
Una bambina che da alla luce una vita nuova, una fuga verso il futuro, il tempo che scorre, il declino e la vecchiaia.

Si assorbe in poche ore questo piccolo romanzo poetico. Lettura piacevolissima e intensa.

LA FINE DEL MONDO E IL PAESE DELLE MERAVIGLIE - Haruki Murakami

In Cammino con un Libro
I romanzi di Murakami sono metafore. 

Due storie la cui narrazione si alterna tra le pagine del libro, due ambienti diversi, una Tokyo che sembra reale ed un paese che assomiglia ad un sogno. 
Nella città, un uomo viene coinvolto suo malgrado in un esperimento pericoloso e vede la propria vita completamente stravolta e letteralmente sbriciolata. 
Nel paese, circondato da mura, gli abitanti vivono in una specie di anestesia emotiva. Non esistono sentimenti, non esistono le ombre, è la città "perfetta". 

Un uomo ordinario e nello stesso tempo speciale, un nuovo arrivato che ha il compito di leggere i sogni, uno scienziato, la nipote, due bibliotecarie, unicorni. 

Surreale, spiazzante. Eppure interessante, divertente e coinvolgente questa storia che è un altro viaggio all'interno di sè. 

"La maggior parte della gente sarà forse ordinaria, ma non normale."

"La vita si comportava sempre allo stesso modo. Per costruire qualcosa ci voleva un sacco di tempo, ma per distruggerlo bastava un attimo".

"- Col passare degli anni aumentano le cose che non riusciamo più ad aggiustare, - dissi.
- Ci si stanca?
- Sì, ci si stanca."

"Una cosa che non ha significato, che non ha sbocchi. Ma questo non ha importanza. nessuno ha bisogno di significati, nessuno vuole arrivare da nessina parte. [...] Azioni senza uno scopo, sforzi che non portano progressi, percorsi che non hanno una méta finale. E' fantastico, non trova? Nessuno reca danno a nessuno. Nessuno caccia via nessuno. Nessuno vince, nessuno perde."  
[...] "Una volta che avrà abbandonato il suo cuore, però, arriverà la tranquillità. Una pace tanto profonda quale lei non ha mai provato."

"[...] Il solo recinto che vi abbiano posto è la paura. Se riusciremo avincere la paura, saremo più forti anche della città". 




 

martedì 23 maggio 2017

IL GIARDINO SEGRETO - Banana Yoshimoto

Una giovane che sta costruendo la propria vita, tra un lavoro che è impegno e amicizia e legame affettivo, ed una storia d'amore che prende una piega inaspettata. 
Un punto di vista lontano, riflesso di una cultura e di un tempo lontani. 

Romanzo che si legge in un pomeriggio, piacevole e contemporaneamente in qualche modo insapore e incolore.  
Il racconto di una storia di amore, di affetti, di legami solidi e di legami effimeri. Incontro e separazione di anime.

"Quando sono costretta ad assecondare ciò che non mi aggrada, sdi solito tendo a diventare più loquace, mi agito, sento formarsi come un piccolo e pesante grumo in fondo allo stomaco. 
Pocco al la volta aumenta di volume e quando poi esplode, riportandomi alla realtà, riesco a pensare soltanto: "Lo sapevo" ". 


domenica 21 maggio 2017

PICNIC SUL CIGLIO DELLA STRADA (Stalker) - Arkadi e Boris Strugatzki

Intrigante romanzo fantascientifico ambientato in un'epoca non definita. 

La Visita, esseri di altri luoghi che hanno lasciato segni tangibili, utili e nel contempo pericolosissimi, sulla terra. 
L'incapacità dell'essere umano di comprendere, E la natura umana, curiosa, avida, meschina, piccolissima. 

Uno "Stalker", cacciatore e contrabbandiere di oggetti che raccoglie nella zona in cui è avvenuta la Visita, giocatore e pedina di una partita misteriosa eppure già nota. 

Un ironico e acuto premio Nobel per la Fisica suggerisce riflessioni sul posto che l'Umanità occuperebbe in uno spazio ed un tempo che questa Umanità non è in grado di concepire. 
Scardinando l'idea della centralità dell'Umanità che conosciamo, in modo semplice e spietato. 

"Tutta la disgrazia è qui, non ci accorgiamo degli anni che passano" pensò. "Anzi, che importano gli anni, non ci accorgiamo che tutto cambia. Abbiamo visto molte volte con i nostri occhi cambiare tutto e allo stesso tempo non siamo assolutamente in grado di notare il momento in cui il cambiamento ha luogo, oppure non cerchiamo il cambiamento dove dovremmo cercarlo."

"[...] rientra nelle competenze di quella pseudoscienza chiamata xenologia. La xenologia è un innaturale miscuglio di fantascienza e logica formale. Alla base del suo metodo c'è un principio sbagliato, l'attribuzione della psicologia umana a una mente extraterrestre."

"... tu, dice, Roscio, stai male in qualsiasi sistema, stai male in un cattivo sistema, e anche in uno buono stai male lo stesso, per la gente come te non si sarà mai il regno dei cieli sulla terra ... Ma che ci capisci tu, grassone? Quando mai tu mi hai visto in un buon sistema? Per tutta la vita vedo solo come muoiono i Kirill e i Quattrocchi, mentre i Beccamorti strisciano tra i loro cadaveri, sui loro cadaveri, come vermi, e lordano e lordano e lordano ... " 

"Non ci si è abituati a pensare, ecco il guaio. Che cos'è pensare? Pensare vuol dire: fingere, camuffarsi, bluffare, truffare, ma qui tutto questo non serve ... "

"Non voglio lavorare per voi, mi fa schifo il vostro lavoro, riuscite a capirlo, questo? Se una persona lavora, lavora sempre per qualcuno, è uno schiavo e baste, e io ho voluto sempre essere me stesso, essere per conto mio, per poter sputare su tutti, sulla loro trisezza e sulla loro noia ... "

Si legge rapidamente, dopo le prime pagine di "ambientamento". Una storia molto particolare, situazioni surreali e inquietanti, riflessioni che vale la pena di affrontare.


domenica 12 marzo 2017

LA LACRIMA DEL DIAVOLO - Jeffery Deaver

Avvincente e intrigante.
Lo stile (o forse la traduzione) lascia un po' a desiderare, ma la trama è ben articolata e alcuni personaggi sono caratterizzati da un certo spessore. 
Ottimo romanzo giallo per evadere dalla quotidianità e trascorrere qualche ora di lettura piacevole e disimpegnata. 

"La tragedia è sempre così rapida, così sfuggente. Ma il dolore no. il dolore dura per sempre."

... "la calligrafia è parte della persona. Pensaci: è una delle poche cose delle persone che sopravvive alla loro morte. Può durare centinaia di anni. Migliaia. E' la cosa più vicina all'immortalità che possiamo avere". 


lunedì 27 febbraio 2017

ARCODAMORE - Andrea De Carlo

Un romanzo senza capo né coda, lascia una sensazione di vuoto alle spalle. 
L'intensità dei personaggi suona artefatta, la narrazione non si compie. 
Eppure si legge senza troppa difficoltà, contiene spunti di riflessione, qualche trovata divertente.

Offre uno spaccato dell'Italia di Tangentopoli, la cui lettura a distanza restituisce un'amarezza amplificata dalla prospettiva.
Un tuffo nei primi anni '90, quando i telefoni mobili non erano diffusi, le persone si cercavano in luoghi definiti, si percorrevano chilometri per raggiungersi, anche soltanto per parlare.

Un romanzo "da vacanza", stile scorrevole, storia "leggera", un inseguirsi di sensazioni convulse e confuse. Contenuto amaro e sospeso.

"Pensavo che la superficialità e l'ignoranza erano rasserenanti, mille volte meglio dell'intelligenza inseguita e sollecitata e forzata fuori dai suoi cardini. Pensavo che mi faceva piacere non pensare; e ci riuscivo con sempre meno sforzo".

"E' che se sei una donna e non fai la mignotta e non hai coperture politiche e non rientri in qualche stereotipo rassicurante non arrivi da nessuna parte ... "

"La gente starà anche attenta, ma sta attenta alla televisione. sarà anche vero che in questo paese c'è una specie di rivoluzione, ma certo è la prima rivoluzione di telespettatori nella storia."

"Forse è solo che tutto finisce. E di quello che non finisce ci si stufa."



mercoledì 15 febbraio 2017

CARI MOSTRI - Stefano Benni

Una raccolta di racconti che hanno come protagoniste le paure, gli spettri che accompagnano ogni essere umano.
Alcune narrazioni convincono, divertendo o inducendo qualche riflessione. Qualcuna delle storie è avvincente, qualcuna lascia con il fiato sospeso. 
Altre invece sono poco azzeccate, hanno un senso di incompiuto. 

Parodie di vita quitidiana, di situazioni attuali, metafora del vivere.
Nel complesso un libro piacevole. 
Chi ama l'inconfondibile stile di Benni può trascorrere qualche ora in mondi fantasiosi e così simili a quello in cui si vive realmente. 

"Sì, forse la vita è questo. Si procede tra normalità e paura, e si aspetta ogni volta di tornare alla nostra dimora, di trovare un po' di quiete, un rifugio. Magari salendo le scale di casa verremo presi dall'angoscia, avvertendo che il dolore ci ha seguito fino lì. Comunque sia, è un inferno che conosci. Ed è meglio di quella nebbia spietata, meglio che non vedere nulla, meglio della solitudine dei nostri passi." (da Verso Casa).


sabato 7 gennaio 2017

L'AMANTE GIAPPONESE - Isabel Allende

Storie di vite che si intrecciano, amori che durano tutta una vita, amicizie importanti e salde. I personaggi della Allende sono persone intense e vive, che si incontrano e le cui anime non si separano mai.
Un romanzo piacevole e scorrevole. 

"Vorremmo proteggere le persone che amiano, Seth, ma ciò che si vuole per se stessi è autonomia.

"L'infanzia è una tappa naturalmente disgraziata dell'esistenza, Lillian. La storia che i bambini meritano la felicità l'ha inventata Walt Disney per far soldi"

"C'è molta gente buona, Irina, ma è discreta. I cattivi, invece, fanno molto rumore, per questo si notano di più"