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Una memoria di carta.
Romanzo bellissimo, ironico e divertente, di spessore, intriso di conoscenza e riflessioni argute.
Piacevolissima la lettura, perfetta l'alternanza di momenti leggeri e tratti più lenti.
Citazioni e riferimenti gustosissimi.
Memoria personale e memoria storica si intrecciano. La prima non può prescindere dalla seconda.
Nebbia che sfuma contorni ed appiattisce immagini.
Gustoso il contrasto tra la propaganda fascista e l'irrivefente sottofondo di canzonette. L'accostamento tra le descrizioni distorte di un Duce perfetto e l'incedere di Bombolo, o di Pippo (che non sa che quando passa ride tutta la città).
Sempre mirabile Eco, in grado di alleggerire in modo scanzonato forma e contenuti di indubbio spessore.
Peccato per questa scellerata edizione con errore di impaginazione (mancano le pagine da 241 a 264, sostituite dalla ripetizione delle pagine 193-216, imperdonabile).
E infine, Οί νόστοι.
Coscienza e incoscienza, vita e morte, sogno, realtà.
Ricordi e amnesie.
Rimembranze, oblio.
E Dio, Dio che non esiste, Dio che è fascista, Dio che è una iena.
Educazione religiosa contrapposta alla logica, al sapere, al pensiero libero.
"Se Dio è cattivo, cerchiamo almeno di essere buoni noi, di perdonarci a vicenda, di non farci del male, di curare gli ammalati, e di non vendicarci delle offese. Aiutiamoci tra noi visto che quello non ci aiuta. Capisci come è stata grande l'idea di Gesù? E chissà come si è irritato Dio. Gesù è stato l'unico vero nemico di Dio, altro che il diavolo. Gesù è l'unico amico di noi poveri cristi."
"Tu potresti dirmi: ma perché mi hai buttato giù, che stavo tanto bene qui? E io ti rispondo: per provare che sei bravo. Bello scherzo. Tu non volevi provare di essere bravo, ti contentavi se non cadevi."
"Ma le stelle, la via lattea e il sole non sanno di dover morire, e quindi non se la prendono."
La vita che torna in forma di ricordo. Ricostruzione o rievocazione di un passato che costruisce il presente.
Vivere è un atto eroico. E poi ...
E infine ...
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