lunedì 29 maggio 2023

LA LUNGA VITA DI MARIANNA UCRIA - Dacia Maraini

 

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Nascere in una famiglia nobile, a Palermo, nel '700.
Essere femmina. 

Marianna Ucrìa è muta e sorda. E' una bambina innamorata del padre. 

"Non potendo ammettere che  il signor padre dolcissimo che l'ama tanto dica delle menzogne, deve darsi della visionaria" (p.17)

 E' una bambina; a dodici anni viene costretta a sposarsi. Un uomo molto più vecchio, un parente. 

Il matrimonio è violenza. E' normale. Deve essere consumato. Lo stupro è considerato la norma. 

"Chiudi gli occhi e pensa ad altro " (p.33) il consiglio. Così si reagisce a uno stupro. Si accetta. E' normale. 

I figli, gli obblighi, le convenzioni. 

"Ha sempre sospettato che la signora madre, in un lontano passato in cui era giovanissima e immaginosa, ha scelto di farsi morta per non dovere morire." (p.28) 

Marianna Ucrìa nella sua bolla silenziosa ha il permesso di leggere. Legge e scrive, e affina la mente. 

Passiva e combattiva, remissiva e attiva. 

Romanzo interessante, intenso, profondo.
Molto bello. 


domenica 28 maggio 2023

IL CASTELLO DEI DESTINI INCROCIATI - Italo Calvino

Noioso.
Geniale. E noioso. 

Iniziato anni fa, ripreso in mano oggi.

Metafore di metafore, metaforico. 

L'idea è intrigante, la forma anche. Eppure la lettura non scorre. 

Un castello, o osteria, in cui si ritrovano a cena commensali di origini e provenienze disparate.
Scoprono di aver perso l'uso della parola, però ciascuno ha una propria storia che tiene molto a raccontare. 

Per il tramite delle carte dei Tarocchi, liberamente lette e interpretate dando sfogo alle associazioni che le carte stimolano, si sviluppa la narrazione delle varie vicende. 

Lettura destinata a rimanere incompiuta, nonostante fosse intrigante.
 

Ripongo il libro, getto la spugna.
Peccato.

AMLETO - William Shakespeare

Capita di prendere in mano un vecchio libro ingiallito che finora ha fatto da soprammobile, per decenni. 

100 pagine 1000 lire, deninciano l'età avanzata del volumetto. 

Shakespeare tra i tanti studiati e citati e non ancora letti. 

E' ora di farlo.

Traduzione divertente questa di Luigi Squarzina.
Per liquidare un classico tra i classici con una battuta: la procrastinazione tradotta in arte. Il troppo procrastinare finisce in tragedia. 

"Sia letargo bestiale, sia questo vizio di analisi a studiar troppo le cose - pensiero che spaccato in quarti ne ha uno di saggezza e tre di viltà  - io davvero non so perchè passo la vita a dire: "questo è da farsi", quando ho causa, volontà, salute e mezzi per farlo." (p. 72)

Che dire di un classico tanto classico? 
Lettura piacevole, avvincente. Divertente nel suo tragico realismo.
Da leggere, da conoscere.
Bellissimo. 

"Spesso una goccia di male contabima la sostanza più pura" (p. 26)

"Per il cielo, farò un fantasma di chi mi trattiene" (p. 27)

"Qualcosa è marcio nello Stato di Danimarca" (p. 27)

"Ci sono più cose in cielo e in terra, Orazio, di quante se ne sognano nella tua filosofia." (p. 31)

"I tempi sono fuori di sesto; brutta sorte, che io debba essere nato a mettere ordie" (p. 31)

A PESCA NELLE POZZE PIU' PROFONDE - Paolo Cognetti

Meditazioni sull'arte di scrivere racconti. 

Un mini saggio sulla scrittura di racconti.
Antologia interessante e autoriferita. 

Breve, inevitabilmente incompiuto. 

Contiene interessanti spunti per chi ama leggere, non si rivolge in realtà a chi desidera scrivere; questa l'impressione di chi l'ha letto. 

Presenta, riassume e analizza svariati racconti.
Ne propone alla fine, alcuni dei propri. 

Interessante guida turistica nell'arte del racconto, che a differenza del romanzo si basa sul non detto, su ciò che si lascia intuire. 

"Apre la porta e fa un passo oltre la soglia. Ogni bravo scrittore di racconti sa che questo è il momento di calare il sipario". (p. 36)
 

Prima parte: sul misetro

Seconda parte: ama i tuoi personaggi

Terza parte: quattro storie di Sofia

 

 

sabato 27 maggio 2023

LA LEGGE DEL SOGNATORE - Daniel Pennac

Un inno a Federico Fellini, la celebrazione del genio e della vita onirica. 

I sogni si fondono con la realtà. Un'amicizia, un progetto, strani eventi.
Un incidente domestico. 

Romanzo breve e frammentato, intrigante perché Pennac sa come si scrive. 

Di quale materiale sono fatti i sogni?
Possiamo riportarli nel mondo reale, facendone qualcosa di concreto?

"La maggior parte dei nostri svaghi consiste nel guardarci morire. Sommergo un intero paese e ci costruisco un parco dei divertimenti, mando in malora il clima e ne faccio un bel filmone catastrofico, ovunque la guerra è la grande fucina delle fiction, ci cuciniamo le nostre stesse budella in salsa entertainment, il tutto ovviamente in nome della memoria e dell'urgenza di verità" (p.59)

"Fellini era un uomo popolato" p. 81

 

BABILONIA - Yasmina Reza

 

Galoppa imbizzarrito questo racconto. 

Saltella, martella. 

Un susseguirsi frammentato di scene, ricordi, considerazioni.
Brevi, scagliate dritte a colpire chi legge con aghi pungenti, infilzando le carni. 

Come puntaspilli, si ricevono ripetute iniezioni, e ci si carica di elementi che vanno a creare un'immagine d'insiene.

Un dramma a spicchi, come forse è la vita. 

Tutto sotto controllo; ma ben ppoco, nulla è davvero sotto il nostro controllo. 

Ti prende a schiaffi, Reza.
Poi, improvvisamente, si volta e se ne va. 

"Nessuno ci avverte dell'irrimediabile. Non c'è ombra furtiva che passa con la falce." (p.52)

"Per sopportare questa nostra vita terrena ci circondiamo di elementi fantastici. Sono loro che mi affascinano quando guardo il mondo irrigidito delle fotografie, tutti quei particolari come altrettante elegie." (p.64)



venerdì 26 maggio 2023

LA SCATOLA DI LATTA - Nicola Pettorino

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Non è facile descrivere, pur sommariamente e in modo incompiuto, un libro che contiene autentici legami personali. 

Si divora, accompagna poche piacevoli ore.
Commuove. Ma dire se a muovere sono le parole scritte da Nicola Pettorino o le vicende non narrate e per altre vie conosciute, è difficile. 

Un romanzo su ischia. Splendida isola con la sua sfortunata Casamicciola.
Amicizia e amore e il tempo che scorre.
Atrocità umane e sventure. 

"Infilai la chiave nella serratura del vecchio cancello di ferro ma dovetti prima spingerlo e poi forzarlo per riuscire, finalmente ad aprirlo. Avanzai alcuni passi nel piccolo viale e mi guardai intorno. Un disastro."
 

"Come sono stupidi gli uomini. Che poi, a essere sincera, mi sfuggono i motivi per i quali si faccia la guerra, mi appare una cosa così priva di senso, inutile e dispendiosa." (p. 136) 


San Martino del Carso (27 agosto 1916)

Di queste case
Non è rimasto
Che qualche
Brandello di muro
Di tanti che mi corrispondevano
Non è rimasto
Neppure tanto
Ma nel cuore
Nessuna croce manca
E' il mio cuore
Il paese più straziato

Porgo i miei distinti saluti
Giuseppe Ungaretti

(p. 148)


Una mano sul collo, una storia familiare da scoprire.
Le radici che, per quanto pensiamo di voler e poter prendere il volo, ci tengono ancorati alla nostra terrena realtà.
Dolce e sentimentale e, come un romanzo, un tantino improbabile; porta in sè tutto l'affetto e la nostalgia di persone e di luoghi trovati e perduti e ritrovati. 

Bel romanzo.
Un commosso grazie a Nicola.


NUNCA MAS - Nicola Pettorino

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Alle Madri e alle Nonne di Plaza de Mayo

Pietraporzio, Alta Valle Stura  - 26 dicembre. 

Ho voglia di farmi un sigaro, di respirare un po' d'aria fresca, di fare quattro passi per sgranchirmi le gambe e per riflettere, mettendo ordine nei miei pensieri.  


 Cosa faresti se, inaspettata, ricevessi una cospicua eredità che sai non spettare davvero a te? 

Cosa farà Valerio Valeri, giornalista?

E cosa abbiamo fatto "noi", negli anni '70? Cosa facciamo ora, mentre si consumano soprusi, abusi, torture, uccisioni? 
 

Una storia straziante e bellissima, verosimile e terribile, che ci ricorda anni bui che non terminano mai. 

Vite spezzate, anime ritrovate. 
 

Un gioco di squadra che chiude un cerchio, ma non può restituire nulla a chi è stato derubato, atrocemente di tutto. 

Un romanzo carico di coincidenze per chi l'ha letto, qui.Una storia che si mescola alla realtà di persone vicine.
Terribile e bellissimo questo romanzo. 

Nunca Mas.
E invece accade ancora.
E noi, dove siamo?



MOBY DICK - Herman Melville

 

In Cammino con un Libro - Ex Libris Libertas
Un classicissimo, letto per la prima volta dopo averlo sentito tanto citare. 

Lento e maestoso, innegabilmente "grande". E' un atto preparatorio lunghissimo, irto di spigolose citazioni, impregnato di enciclopediche nozioni, costellato di considerazioni interessanti, di stimoli per riflessioni - se chi legge ne ha voglia - punteggiato di azioni. 

E' un imenso atto preparatorioal finale, che si consuma in poche pagine, con rapida semplicità. 

Un'iniziazione al mare, un incontro con le balene (descritte come pesci, allora), uno spaccato di vita di quei disperati che per professione le balene cacciavano. 

 Chi legge sente spostare la propria simpatia, che inizialmente oscilla tra l'umano equipaggio e l'immenso aminale, per poi orientarsi, prendere una direzione. 

Lento e imponente, pur non lunghissimo. E' un classico, e la lettura convolge ed intriga, pur con qualche intoppo.
Bel libro, consigliata la lettura anche a chi già ne conosce la trama. 

Puoi sentire parlare di un libro, te lo possono riassumere o puoi vedere e guardare un film che da quel libro è tratto.
Non sarà la stessa cosa che leggerlo.
Le parole di chi l'ha scritto, anche attraverso quelle di chi l'ha eventualmente tradotto; saranno sempre quelle parole a fare di un libro quel libro, di un racconto quella narrazione.
Leggendo un classico tanto citato e menzionato e riassunto, capirai se quelle parole risuonano tra le tue corde, se quelle immagini sono per te davvero efficaci, e se la fama che accompagna quel classico è, secondo te, meritata.
Di solito sì, lo è.


 



sabato 20 maggio 2023

L'ASSASSINIO DEL COMMENDATORE - Haruki Murakami

In Cammino con un Libro - Ex Libris Libertas

Pittura e scrittura, per descrivere la realtà. Ma cos'è la realtà?

Come di consueto nei romanzi di Murakami, accadono fenomeni curiosi, stranissimi, poco realistici.
E' un già letto, un già visto.
Eppure non si smette di leggere. La narrazione coinvolge. Le vicende chiedono di essere svelate.
Metafore, concetti, idee che prendono forma concreta.

Un pittore ritrova il piacere di dipingere dopo anni in cui si era dedicato soltanto a produrre ritratti su commissione, per sbarcare il lunario.
Un evento inaspettato lo spinge a vagabondare senza méta, per poi approdare nella casa in montagna che è stata abitazione e studio di un pittore di fama, ora anziano e non più presente a sé stesso.

La casa è permeata dalla presenza di costui, e ne custodisce qualche segreto. 

Uno strano "vicino in linea d'aria", che tanto vicino non è, dal momento che abita una sontuosa villa al di là della valle, ma la cui presenza non sa passare inosservata. 

Altre presenze curiose, legami che ci allacciano e snodano e sciolgono. 

La richiesta di insegnare disegno, di dipingere su commissione, e una nuova urgenza di tornare a dipingere per sé. I soggetti che chiedono di essere messi su tela. 

In che modo, da cosa "Il Commendatore", l'uomo senza volto, il celebre pittore Amada Tomohiko, l'amico Masahiko, figlio di Amada, la moglie Yuzu, la sorella morta troppo presto, il vicino Menshiki Wataru, una ragazzina di tredici anni, Akikawa Marie e la zia, sono accomunati?

Avvenimenti assurdi tra loro interconnessi. Oltre la logica, oltre la fisica.  

In che misura scegliamo le nostre vite? Quanto giocano le decisioni di altre persone, che ruolo ha il caso?

Nell'intervallo tra l'essere e il nulla, la vita vera chiama.  Così a volte si sceglie di fare ciò che si sa fare, in automatico e senza pensare, senza mettere troppo di sé, per guadagnarsi da vivere.
Idee e metafore non trovano spazio tra le complicazioni della vita.

E un interrogativo rimane: ha veramente senso conoscere la verità?

Già letto, già visto, eppure tutto nuovo.
Piacevole lettura, senza dubbio.


"- Bravo, disse il Commendatore. e annuì più volte.
- Siete piuttosto intelligente. Le idee possono esistere solo attraverso la cognizione da parte di altri, ma al tempo stesso forniscono energia alla cognizione stessa.
" (p. 506)