Incisivo, impegnativo, complesso.
Interessante, importante.
Le atrocità della guerra e le atrocità in tempo di pace.
L'ideologia come religione, l'imposizione scientifica di un pensiero unico..
La Polonia, stretta e schiacciata tra Nazismo e Stalinismo, annientata.
Strumento nelle mani dei Poteri.
Le trasformazioni che avvengono nelle persone, il modo in cui queste sono indotte o costrette a comportarsi.
Un crudo spaccato della storia polacca durante e dopo la Seconda Guerra Mondiale, narrato attraverso gli occhi di un intellettuale.
La fredda, calcolata, spietata crudeltà della macchina ideologica, e come questa agisce sulle menti e sui corpi delle persone.
Interessantissime le analisi, sferzanti i racconti.
Sempre attuali i meccanismi di coercizione ideologica delle masse.
In un'epoca in cui va di moda la "cancel culture", dove le semplificazioni verbali si sostituiscono alle più approfondite analisi, in cui l'illusione di sapere, alimentata da un troppo semplice accesso a ogni tipo di "informazione", toglie spazio alla necessità di conoscere attraverso lo studio e la riflessione e l'approfondimento, ecco che in quest'epoca le tendenze al settarismo, alle spaccature ideologiche fondate su slogan appaiono evidenti.
Solo a chi, naturalmente, uno slogan non basta, solo a chi, è ovvio, le nette dicotomie paiono superficiali e inconsistenti prima ancora che sospette.
Scritto nel 1953, questo saggio/romanzo/resoconto è davvero un libro important, che non guasta, scorre sotto gli occhi, fa breccia tra emozione e ragione, si legge senza difficoltà.
Contiene spinte per successive letture e innumerevoli spunti di riflessione e approfondimento.
"Il nemico allo stato potenziale ci sarà sempre, e amico può essere soltanto chi è d'accordo al cento per cento. Mentre chi lo fa solo al novantanove è già un nemico latente, perché da quell'uno per cento di differenza può spuntare una nuova chiesa". (p.252)
Se il nazismo ha rappresentato il coronamento di un'ideologia, il successo inteso come raggiungimento degli obiettivi, lo stalinismo è il fallimento di quell'ideale per cui nessuna persona dovrebbe lottare per la propria sopravvivenza.
Rimane aperto un interrogativo oggi come sempre attuale: può un'utopia essere realizzata?
"E dunque, che cosa è mai in grado di offrirci l'Occidente? La libertà da qualcosa, che è molto ed è poco, perché è molto meno della libertà verso qualcosa". (p.58)
Chi è Alfa, il Moralista? Jerzy Andrejewski
Chi è Beta, l'Amante infelice? Tadeus Borowski
Chi è Gamma, lo schiavo della Storia? Jerzy Putrament
Chi è Delta, il Trovatore? Konstanty Ildefons Galczynski
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