martedì 31 maggio 2022

LA DONNA DEGLI ALBERI - Lorenzo Marone


La Donna degli Alberi

Un romanzo semplice e diretto, giunto a spezzare un lungo periodo di distanza dalla lettura.
Paesaggi familiari, descrizioni che ricordano desideri.

"La vita prima o poi colpisce e lascia un buco nel cuore. E da lì si infilano i nemici." (p.22) 

"Ma ci sono cose che si imparano nella tempesta, e la disperazione alla fine mi ha permesso di resistere, senza saperlo mi ha reso libera, come chi si disinteressa dell'esistenza, [...]" (p.95)

La narrazione in prima persona ha un registro artificioso, non è lei che racconta, è un narratore che la osserva dall'esterno, con occhi un po' miopi. 

Sono gli occhi dello Straniero, è il racconto dell'autore.
Di lei, che narra in prima persona descrivendo sè stessa da dentro, c'è poco.
Un involucro vuoto, parole raccolte e giustapposte a riempire una sagoma, parole che non convincono.

La descrizione del bosco, della montagna, degli esseri che la abitano, ambiente accogliente ma duro, implacabile, sembra forzatamente naturale, forzosamente in sintonia con le persone. 

Si legge rapidamente, ma richiede fretta, perché soffermarsi sulle parole accentua la noia. D'un fiato, invece, scorre il turbinio di descrizioni ed emozioni, e la storia, lì ferma, sembra proseguire. Per poi arenarsi, di nuovo. Va avanti e non procede. 

Bucolico in modo eccessivo, senza una trama. Colmo di luoghi comuni. 


Amo questo libro in quanto oggetto, perché rappresenta un pensiero, un regalo gradito ricevuto da persone care; eppure la lettura è rimasta incompiuta. Ho saltato decine di pagine per leggere la fine, e non mi è tornata la voglia di colmare le lacune.
Peccato.

ISTRUZIONI PER DIVENTARE FASCISCI - Michela Murgia

Gioiellino d'ironia dialettica, questo "saggio contro la democrazia" di Michela Murgia. 

Perchè seguire un leader, quando i può attuare la sottomissione a un capo?
Decisioni rapide, economiche, dirette, senza tentennamenti.
Efficienza: non si perde tempo a discutere. 

Brevissimo e denso. 

La tentazione di riprodurlo per intero è grande. 


"La complessità non si deve semplificare, si deve banalizzare" (p.23)

Colpa o responsabilità?

"In democrazia, ogni volta che ti arrivano in mano le conseguenze di un disastro che hai ereditato da chi è venuto prima, devi assumertene il peso come se fossi stato tu a farlo e agire come se toccasse a te risolverlo." (p.78)

Stupendo piccolo libro, che come spesso accade è più probabilmente gradito a chi nel "Fascistometro" che si trova alla fine totalizza i punteggio più bassi.
Attenzione! Totalizzare da 0 a 15 non fa di noi persone "non-fasciste". Ci rende "Aspiranti".
Amari sorrisi, eppure gustosi. 


ENGLISH HUMOUR FOR BEGINNERS - George Mikes

Strepitoso George Mikes.
Bel libro, divertente e interessante. A tratti esilarante, in altri momenti non del tutto scorrevole.

Quando non è comico rimane comunque intrigante. Un saggio in cui Mikes altalena tra serio e faceto. 

L'incipit, travolgente: "ENGLISH HUMOUR resembles the Loch Ness Monster in that both are famous but there is a strong suspicion that neither of them exists. Here the similarity ends; the Loch Ness Monster seems to be a gentle beast and harms no one; English Humour is cruel." (p.3)

Stupendi i piccoli libri "British" di George Mikes.


PASTORALE AMERICANA - Philip Roth

La vita decide per noi. Il caso, o le nostre scelte?

E' un giovane fortunato, Seymour Levov. Bello, talentuoso atleta, uomo d'affari di successo.
Cosa nasconde la facciata?
Cosa siamo, cosa diventiamo, cosa ci accade?

Nathan Zuckerman, compagno di scuola di Jerry Levov, fratello di Seymour lo Svedese, più giovane di qualche anno e da sempre portatore di una sconfinata ammirazione per quel giovane perfetto, è uno scrittore. 

E scrive di lui, in Pastorale Americana.
Dove finisce il resoconto, lasciando spazio all'immaginazione?

Uno spaccato di vista statunitense profondo, articolato, doloroso, crudo, appassionato. 

Il sogno americano che può diventare incubo. La faccia cangiante di una medaglia truccata. 

Passato e presente si alternano. Perché è nel passato  che affonda le radici il presente, anche se non è sempre facile individuare quello specifico avvenimento, istante, accidente che ha prodotto questa specifica situazione, risultanza, condizione.

"Una grande idea si impossessa di lui: la sua capacità di soffrire non esiste più" (p.393)

Il confine tra autenticità e finzione è labile e sfumato, seghettato, irregolare, mutevole. 

Cosa ci porta a essere ciò che siamo, a fare ciò che facciamo? E qual è la Cosa Giusta da fare? Esiste una Cosa Giusta da fare?
Duro e non sempre scorrevole, questo fiume di descrizioni e riflessioni che si arricciano le une nelle altre. Eppure un bel libro che ben guida chi legge nelle pagine di una storia recente e lontana, nelle circonvoluzioni di una mente che vorrebbe essere lineare e scopre a sue spese che non l'ordine, ma un'illogica logica, governa le azioni umane.

"Non avendo la rabbia al passivo, non l'ha neppure all'attivo. Secondo questa teoria, è la mancanza di rabbia he finisce per uccidere. Mentre l'aggressività depura e guarisce". (p. 83)

"Tutto quello che non era riuscita a ottenere con [...] lo aveva realizzato magnificamente diventando matta" (p.264)




domenica 29 maggio 2022

LA MENTE PRIGIONIERA - Czeslaw Milosz

 

Incisivo, impegnativo, complesso.
Interessante, importante. 

Le atrocità della guerra e le atrocità in tempo di pace. 

L'ideologia come religione, l'imposizione scientifica di un pensiero unico.. 

La Polonia, stretta e schiacciata tra Nazismo e Stalinismo, annientata.
Strumento nelle mani dei Poteri. 

Le trasformazioni che avvengono nelle persone, il modo in cui queste sono indotte o costrette a comportarsi.

Un crudo spaccato della storia polacca durante e dopo la Seconda Guerra Mondiale, narrato attraverso gli occhi di un intellettuale. 

La fredda, calcolata, spietata crudeltà della macchina ideologica, e come questa agisce sulle menti e sui corpi delle persone. 

Interessantissime le analisi, sferzanti i racconti. 

Sempre attuali i meccanismi di coercizione ideologica delle masse.
In un'epoca in cui va di moda la "cancel culture", dove le semplificazioni verbali si sostituiscono alle più approfondite analisi, in cui l'illusione di sapere, alimentata da un troppo semplice accesso a ogni tipo di "informazione", toglie spazio alla necessità di conoscere attraverso lo studio e la riflessione e l'approfondimento, ecco che in quest'epoca le tendenze al settarismo, alle spaccature ideologiche fondate su slogan appaiono evidenti.
Solo a chi, naturalmente, uno slogan non basta, solo a chi, è ovvio, le nette dicotomie paiono superficiali e inconsistenti prima ancora che sospette.   

Scritto nel 1953, questo saggio/romanzo/resoconto è davvero un libro important, che non guasta, scorre sotto gli occhi, fa breccia tra emozione e ragione, si legge senza difficoltà. 

Contiene spinte per successive letture e innumerevoli spunti di riflessione e approfondimento. 

"Il nemico allo stato potenziale ci sarà sempre, e amico può essere soltanto chi è d'accordo al cento per cento. Mentre chi lo fa solo al novantanove è già un nemico latente, perché da quell'uno per cento di differenza può spuntare una nuova chiesa". (p.252)

Se il nazismo ha rappresentato il coronamento di un'ideologia, il successo inteso come raggiungimento degli obiettivi, lo stalinismo è il fallimento di quell'ideale per cui nessuna persona dovrebbe lottare per la propria sopravvivenza.
 

Rimane aperto un interrogativo oggi come sempre attuale: può un'utopia essere realizzata?

"E dunque, che cosa è mai in grado di offrirci l'Occidente? La libertà da qualcosa, che è molto ed è poco, perché è molto meno della libertà verso qualcosa". (p.58)


Chi è Alfa, il Moralista? Jerzy Andrejewski

Chi è Beta, l'Amante infelice? Tadeus Borowski

Chi è Gamma, lo schiavo della Storia? Jerzy Putrament

Chi è Delta, il Trovatore? Konstanty Ildefons Galczynski



venerdì 27 maggio 2022

STONER - John Williams

 

Splendido romanzo, appassionato e feroce. 

Denuncia con tagliene delicatezza le storpiature del mondo, guida chi legge atttraverso la crescita del protagonista, William Stoner, fin dentro la sua passione.
Passione per la letteratura.
Passione scoperta per caso, coltivata quasi inconsapevolmente, diventata necessità. 

Passione e amore per qualcosa e qualcuno, sentimenti ed emozioni che il "mondo" pretende di addomesticare.

Famiglie tossiche. Un matrimonio strozzato da convenzioni che si rivela ciò che non ci si aspettava sarebbe stato. 

Felicità uccisa dalle convenzioni, persone morte in vita. 

E Stoner, incrollabile intellettuale cui ci si affeziona e il cui dramma non è facile da capire. 

Il mondo esterno è in piena, non lo si argina.
E la vita non lascia scampo. 

"[...] Una guerra non solo uccide qualche migliaio, qualche centinaio di migliaia di giovani. Uccide anche qualcosa dentro le persone, qualcosa che non si può più recuperare" (p.38)



giovedì 26 maggio 2022

THE SEARCHER - Tana French

 Bello.
Cattura l'attenzione fin dalle prime pagine. Non indugia, pur non lesinando descrizioni e riflessioni. 

Incuriosisce. 

Cal, venuto in Irlanda da oltreoceano con molto vissuto da elaborare.
Trey, tredicenne con una grande domanda cui nessuno apparentemente si degna di prestare attenzione.
Mart, sornione vicino ficcanaso. 

Un piccolo paese con le sue dinamiche che affondano nel passato e come tentacoli stringono il presente.
Qual è la cosa giusta? Qual è il confine tra buona educazione e morale?
Perché oggi sembra che ci si fermi alla superficie, alle parole politically correct, che Cal trova vuote e insignificanti, se non accompagnate da un reale rispetto?

Accadono cose in un piccolo paese tranquillo. Cose strane, misteriose, crudeli, cruente.
E la cosa giusta da fare non è faile da riconoscere.

Un bel libro.