mercoledì 27 dicembre 2017

IN FONDO AL TUO CUORE - Maurizio De Giovanni

"Cade, il professore.
Cade, e mentre cade allarga le braccia, come se volesse cingere la rovente notte d'estate che lo accoglie". 

Torrida estate napoletana, De Giovanni parla di amore e di morte. Soprattutto di amore. 
I cuori dei suoi personaggi sono animati da emozioni e sentimenti fortissimi. Legàmi indistruttibili, l'amore e l'amicizia. E anche l'odio che cova in fondo ai cuori. 

Intenso e sentimentale questo romanzo che ormai è risaputo non cattura per la trama poliziesca quanto per il colore descrittivo di persone e luoghi, e di un'epoca buia.
Alba di un Ventennio tragico e crudele, fuga da miseria e povertà verso una terra ignota e inospitale. 
Storia vecchia che è molto attuale.

"Lui lo ricordava quello spettacolo: la rappresentazione della paura. Alcuni temevano l'ceano, nel quale sarebbero entrati dopo un giorno o due di viagio, una nera masa d'acqua che di certo nascondeva mostri orribili, che avrebero divorato il piroscafo in un boccone. Oppure il mare in sé, e le onde delle tempeste, alte come montagne, che sarebbero cadute senza pietà sulle bocche spalancate, sommergendo e affogando, spezando ossa. E tutti erano spaventati dalla terra verso cui erano diretti, ignota e incomrensibile, popolata da chissà quali animali feroci, inospitale e violenta. Erano spinti dalla fame, e tremavano all'idea che forse la stessa fame li avrebbe ricevuti all'arrivo". 

D'amore, di morte, di debolezze e di forza umane. 
Personaggi cui ci si affeziona, storie che tengono compagnia.
Ottimo svago. Dal finale come sempre sospeso.

sabato 16 dicembre 2017

VIPERA - Maurizio De Giovanni

Una giovane donna uccisa. Una prostituta, sopranominata "Vipera".
Il Commissario Ricciardi alle prese con l'indagine, affronta con il Brigadiere Maione e l'amico dottor Modo la Napoli madre di pregiudizi ed emarginazione. 

Come sempre la trama del "giallo" non è particolarmente ghiotta, ma il romanzo è leggibilissimo e coinvolgente per tutto il contorno. 
La Napoli Fascista con le sue insidie e pericoli, che questa volta vedono il dottor Modo seriamente coinvolto, con il concreto rischio che esca di scena per mano nera. 

Le amicizie e gli amori del Commissario schivo e cupo, che non sa dar voce ai propri sentimenti, la vita del Brigadiere Maione, fido collega e amico con la sua vita familiare felice pur con qualche ombra e preoccupazione. 

Dimmi, che vuoi dalla notte di primavera? Un mondo nuovo, forse. Un mondo diverso, dove causare sofferenza non sia un merito, un traguardo da perseguire. Dove la patria sia l’universo, dove i confini non debbano essere allargati con le armi. Dove si possa star male solo perché lo vuole la natura, e non per mano umana. E forse, non sentire tue le sofferenze di tutti

Romanzo che si legge più per il contorno che per la trama in sé.
Consigliato per trascorrere alcune ore piacevoli, senza perdere la voglia di riflettere su un passato che non è poi così lontano, non è del tutto trascorso. 

venerdì 15 dicembre 2017

PERCHE' NON SONO CRISTIANO - Bertrand Russel

In un'epoca che millanta di essere moderna ma in cui tornano di moda le guerre di religione, è consigliatissima la lettura di pensatori liberi e illuminati come Russel.
Saggio antologico che raccoglie brani scritti nei primi decenni del 1900, e che propone una serie di argomentazioni solide a favore di un logico, illuminato, intelligente ateismo (Russel si dichiara agnostico, non ateo).

Secondo Bertrand Russel, le religioni non sono solamente false, ma sono soprattutto dannose.
Ripercorrendo e guardando con occhio critico (o semplicemente attento) ai giorni nostri, non si potrebbe fare altro che dare ragion al filosofo, matematico, premio Nobel per la letteratura. Eppure ...

"I tre impulsi umani alla base della religione sono dunque: paura, presunzione e odio" (p. 42)

"I difensori della morale tradizionale sono raramente persone di cuore." (p. 60)

"Il bambino, in generale, ha l'abitudine di pensare; uno degli scopi degli attuali sistemi educativi è di combattere questa abitudine." (p. 61)

Un'analisi disincantata e lucidissima di questo illuminato e luminoso pensatore, nato nel 1872 eppure così moderno. Pensiero attualissimo, di cui c'è un gran bisogno, perchè dai primi decenni del 1900 ad oggi molte cose sono cambiate, ma troppe sono rimaste com'erano, altre stanno regredendo, pericolosamente.

"Il futuro, emotivamente parlando, è più importante del passato, e anche del presente." (p. 83)

"Possiamo trovare il filosofare un modo piacevole per trascorrere le mattinate, e il conforto che ce ne deriva può, in casi estremi, essere paragonato a quello che si trova nel bere, un modo piacevole per passare le serate." (p. 86)

Riassumere questa raccolta di camei è impresa ardua, perchè le argomentazioni sono gustose e interessanti e articolate; andrebbero quindi lette per intero. 

" ... la connessione tra religione e morale meriterebbe un imparziale studio geografico" (p. 94)

" [...] La nudità offende le persone per bene e così la verità. [...] 
[...] Lo stesso tipo di falsità pervade la politica, a causa della ipocrita sensibilità della gente simpatica. [...]" (p. 116)

"Così la forza della stupidità in basso e l'amore del potere in alto paralizzano gli sforzi del libero pensiero." (p. 141)

"La morale non è strettamente legata alla religione come pretendono le persone religiose. Direi, anzi, che certe fondamentali virtù si riscontrano più facilmente fra coloro che rifiutano i dogmi religiosi che fra coloro che li accettano. Questo si può dire specialmente per la virtù della sincerità o integrità intellettuale. Per integrità intellettuale intendo la consuetudine di risolvere le questioni più dibattute alla luce dell'evidenza, o di lasciarle insolute se l'evidenza non ci soccorre [...]" (p. 170)

"Quando due uomini di scienza non si trovano d'accordo, non invocano il potere civile; attendono che ulteriori acquisizioni scientifiche decidano la vertenza, perchè entrambi si riconoscono fallibili. Quando invece un contrasto avviene tra due teologi, non essendovi alcun criterio al quale uno dei due possa appellarsi, non restano che l'odio reciproco e un appello, più o meno palese, alla forza." (p. 174)

I punti di vista di chi pensa liberamente, basandosi sulla conoscenza, possono essere superati. Devono esserlo, perché (anche) su questo si fonda il progresso.
I dogmi invece rimangono per definizione immutati, salvo modifiche utilitaristiche, strumentali a preservare lo status quo, a dispetto delle evidenze.

"Per me, le virtù importanti sono la BONTA' e l' INTELLIGENZA" (p. 179)

Meraviglioso Russel.
Lettura che andrebbe prescritta, alla stregua di un farmaco, contro superstizione e ignoranza, più ancora che consigliata per trascorrere alcune ore deliziose in compagnia di una mente interessante e stimolante. 

Bellissimo saggio, piacevole lettura, riflessioni interessanti, di spessore notevole, e condivisibilissime. 


PER MANO MIA - Maurizio De Giovanni

Il Natale del Commissario Ricciardi.
Un duplice efferato omicidio. Un lago di sangue.
Mani assassine.

Come sempre all'indagine condotta da Ricciardi e Maione sono affiancate, o per meglio dire intrecciate, le vicende personali dei due. 
E' l'umanità dei personaggi, più che l'attrattiva del mistero, la trama che coinvolge chi legge. 
L'immersione in un mondo lontano eppure prossimo, la caratterizzazione delle persone, netta e coerente eppure nondimeno umana. 

Tiene compagnia De Giovanni, e fornisce uno spaccato di vita che rimane nonostante le nefandezze del tragico Ventennio, sfondo nero su cui spiccano le personalità dei protagonisti.

«Avete proprio ragione, commissa'. Si può rubare la vita di qualcuno, i sogni e le speranze. Il delitto più grande è quello: il furto di speranza». 

 «Non lo conosci. Non è un cane di cui si può essere proprietari: decide lui, con chi vuole stare. È una società momentanea, la nostra, senza guinzagli, né per lui né per me. Tu non lo sai, mio solitario amico, ma i grandi amori sono così: senza sbarre e senza catenacci». 

Piacevole, leggero, un romanzo "da spiaggia", che si lascia leggere.

lunedì 11 dicembre 2017

LA MISTERIOSA FIAMMA DELLA REGINA LOANA - Umberto Eco

Un viaggio nei labirinti della memoria. Della propria autobiografia, che si svela a suon di citazioni e associazioni e riflessioni.

Una memoria di carta.

Romanzo bellissimo, ironico e divertente, di spessore, intriso di conoscenza e riflessioni argute.
Piacevolissima la lettura, perfetta l'alternanza di momenti leggeri e tratti più lenti.
Citazioni e riferimenti gustosissimi. 
Memoria personale e memoria storica si intrecciano. La prima non può prescindere dalla seconda.
Nebbia che sfuma contorni ed appiattisce immagini.

Gustoso il contrasto tra la propaganda fascista e l'irrivefente sottofondo di canzonette. L'accostamento tra le descrizioni distorte di un Duce perfetto e l'incedere di Bombolo, o di Pippo (che non sa che quando passa ride tutta la città). 

Sempre mirabile Eco, in grado di alleggerire in modo scanzonato forma e contenuti di indubbio spessore.

Peccato per questa scellerata edizione con errore di impaginazione (mancano le pagine da 241 a 264, sostituite dalla ripetizione delle pagine 193-216, imperdonabile). 


E infine, Οί νόστοι.
Coscienza e incoscienza, vita e morte, sogno, realtà. 
Ricordi e amnesie.
Rimembranze, oblio.

E Dio, Dio che non esiste, Dio che è fascista, Dio che è una iena.
Educazione religiosa contrapposta alla logica, al sapere, al pensiero libero.
"Se Dio è cattivo, cerchiamo almeno di essere buoni noi, di perdonarci a vicenda, di non farci del male, di curare gli ammalati, e di non vendicarci delle offese. Aiutiamoci tra noi visto che quello non ci aiuta. Capisci come è stata grande l'idea di Gesù? E chissà come si è irritato Dio. Gesù è stato l'unico vero nemico di Dio, altro che il diavolo. Gesù è l'unico amico di noi poveri cristi."

"Tu potresti dirmi: ma perché mi hai buttato giù, che stavo tanto bene qui? E io ti rispondo: per provare che sei bravo. Bello scherzo. Tu non volevi provare di essere bravo, ti contentavi se non cadevi."

"Ma le stelle, la via lattea e il sole non sanno di dover morire, e quindi non se la prendono."

La vita che torna in forma di ricordo. Ricostruzione o rievocazione di un passato che costruisce il presente. 

Vivere è un atto eroico. E poi ...  

E infine ... 





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