Trama un po' fragile, contenuti molto concreti.
Bel romanzo, leggero nello stile e importante per le tematiche.
Una bambina sogna la tomba di un bambino, di cui sa fornire le coordinate.
La madre informa la polizia, ma non un ufficio qualsiasi; si rivolge espressamente alla commissaria Teresa Battaglia. Teresa ha un rapporto speciale con l'infnazia: ascolta i bambini.
E' solo un sogno, forse. Teresa non vuole abbandonare quella bimba speciale, affetta da una rara e strana patologia che non le lascia vedere la luce del sole.
Esperta di solitudini, vuole dimostrare di aver ascoltato, capito, creduto, prima di abbandonare una pista che non c'è.
Gli eventi porteranno a scoprire crimini atroci e sofferenze indicibili, che sono quotidianamente sotto gli occhi di di tutte le persone, alcune delle quali non vogliono vedere, altre invece comprendono e si sentono impotenti.
Non siamo impotenti di fronte alle persone, almeno finché queste sono vive.
Ascoltare è la cosa più utile, umana, compassionevole, che si possa fare. E, dopo aver ascoltato davvero, eventualmente agire.
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