lunedì 15 novembre 2021

FIORI SOPRA L'INFERNO - Ilaria Tuti

Interessante la narrazione di Ilaria Tuti.
Il suo primo romanzo introduce Battaglia, l'ufficiale di Polizia che già compariva nel racconto "La ragazza dagli occhi di carta", esordio della scrittrice. 

La guerra privata di Battaglia con una situazione presente molto difficile e delicatissima, la battaglia personale contro le fragilità che la sua condizione non farà che accentuare; un passato che riaffiora, doloroso, impossibile da dimenticare.

Un caso complesso, uno scenario cruento.

La specialità di Battaglia è il profiling, la conoscenza intima dell'anima criminale, le motivazioni, le spinte, le molle che caratterizzano le azioni violente.

Passato e presente non sono mai scollegati tra loro.
Per la prima volta nella vita, Battaglia ha paura.

Un bel romanzo, più che per lo sviluppo della trama che guida verso la soluzione del mistero - trama che comunque mantiene alta l'attenzione e il desiderio di proseguire nella lettura - , per la caratterizzazione dei personaggi, cui inevitabilmente ci si lega.

Un romanzo che merita la lettura.
E traghetta verso il successivo.
 

martedì 19 ottobre 2021

LUNGO PETALO DI MARE - Isabel Allende

 

Guerra, violenza. Resistenza, rivoluzione, accettazione.

Pablo Neruda e il Winnipeg in questo romanzo avvincente e coinvolgente come sanno essere i libri di Isabel Allende.

Tra Europa e Sud America, una sequela di fughe, esilii, violenze, resistenza e ricostruzione. 

Dalla guerra civile in Spagna alla fuga dalla dittatura franchista, lunghi mesi di stenti trascorsi nella prigionia dei campi profughi.
La speranza, vite da ricominciare, di nuovo spezzate dal golpe cileno.
Nuova fuga dalla dittatura di Pinochet, nuovo approdo, nuovo inizio.

Lunghe vite strappate dalle loro radici.
Vite che proseguono, nonostante tutte le morti incontrate.

"Nuove navigazioni" [...] "E così fino alla fine" (p.344)

Un libro bello, intenso, avvincente.

venerdì 15 ottobre 2021

ACCABADORA - Michela Murgia

 

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Un romanzo che non si abbandona.
Dalla curiosità suscitata da quello strano rapporto tra madre che non è madre e figlia che è figlia altrui, "fillus de anima", all'apprensione che accompagna il susseguirsi della narrazione.

Una cultura radicata, leggi non scritte e nemmeno dette.
Pietà e crudeltà, amore e indifferenza.

Potentissimo lo stile di Murgia, grande la trama di questo piccolo romanzo che si legge senza soste. Coinvolgente, molto bello.

Consigliatissimo.

domenica 3 ottobre 2021

ANCILLARY MERCY - Ann Leckie


Ancillary Justice

Ancillary Sword

Ancillary MERCY

 

"Un minuto prima dormivo, quello dopo ero sveglia. Sentivo i rumori familiari di qualcuna che preparva il tè. Sei minuti prima di quanto volessi. Perchè? Mi collegai alla nave." (p. 465)

Ann Leckie ci catapulta verso il terzo romanzo della sua trilogia.
Pochi giorni sono trascorsi dalla fine di "Ancillary Sword", qualcosa è cambiato, qualcosa non muta mai.

Veniamo a conoscere più da vicino le grottesche, spiazzanti, stravaganti, inquietanti aliene Presger, e le scopriamo possedere una logica molto peculiare, ed essere estremamente divertenti, a loro modo. 

Più che la trama in sè, che ci porta alla conclusione della trilogia, sono interessanti gli spunti di riflessione che questi romanzi suggeriscono.

Lettura consigliata, senza dubbio. 




venerdì 1 ottobre 2021

ANCILLARY SWORD - Ann Leckie

ANCILLARY SWORD - Ann Leckie

Ancillary Justice

Ancillary SWORD

Ancillary Mercy

 

Anaander Mianaai, la Lord del vastissimo spazio Radchai, nomina Comandante della Flotta la narratrice, Breq, un tempo Justice of Toren, ora confinata in un unico corpo umano,
Al comando di una sola nave, la Mercy of Kalr, con equipaggio umano. 

Il "reclutamento" di ancelle, corpi umani comandati da un'unica Intelligenza Artificiale, è ora illegale.
"Chi non ci è passata non credo possa immaginarlo. Il terrore, la nausea e l'orrore che persistono anche quando tutto è finito e il corpo sa di essere la nave, sa che la persona di un tempo non esiste più e non si cura di essere morta." [...] "Un corpo tra decine e centinaia di corpi non era nulla, la sua sofferenza era solo un inconveniente passeggero. E se fosse stata troppo intensa o se non fosse diminuita in un ragionevole lasso di tempo, il cadavere sarebbe stato eliminato e smaltito per essere sostituito con uno nuovo. Ce n'erano in abbondanza." (p.256)

La lotta della Lord Mianaai contro sè stessa è in corso. 

La Mercy of Kalr approda alla stazione di Athoek, in orbita attorno al pianeta si cui si produce gran parte del te per l'impreo Radchai.
Breq e il suo equipaggio si trovano in un mondo in cui appare fin da subito evidente che qualcosa non va. Accanto alle regole scritte esiste una realtà parallela, che tutti conoscono e che viene taciuta, ignorata, paradossalmente nascosta.

Giustizia. Decoro. Beneficio.
Beneficio. Per chi? Il concetto più ambiguo. Beneficio.

"Chiunque non sia morta, cambia. Quanto può cambiare una persona restando fedele a sé stessa?" (p. 268)

Breq incontra la specialista in orticoltura Basnaaid, sorella della Tenente Awn, che la Justice of Toren aveva tanto amato, e che aveva ucciso su ordine di Mianaai. 

Nel corso del racconto si svelano menzogne, si smascherano tradimenti, si alterano equilibri.
Il clima di tensione sfocia in una battaglia aperta, che mette a rischio molte vite.

"Ha aspettato a lungo che arrivasse la giustizia e ha creduto che io fossi venuta a portarla. Ma la sua idea di giustizia ... non corrisponde alla mia" (p. 460)


Avvincente e intrigante. Questo secondo romanzo della trilogia apre interrogativi, fornisce dettagli, induce riflessioni, presenta nuovi personaggi, traghetta verso il  terzo.


mercoledì 29 settembre 2021

ANCILLARY JUSTICE - Ann Leckie

ANCILLARY JUSTICE - Ann Leckie

Ancillary JUSTICE

Ancillary Sword

Ancillary Mercy

 

Una trilogia corposa e intrigante.
Ancillary Justice è il primo dei tre romanzi. Conosciamo Breq, essere artificiale intrappolata in un corpo umano, voce narrante.
In questo universo dominato dal millenario impero Radch non c'è distinzione tra i sessi, e nel linguaggio il genere femminile viene usato in luogo del neutro; classi sociali, status, religione, giochi di potere e riflessioni molto umane operate da "intelligenze artificiali".
Breq ci introduce, senza preamboli, in una dimensione complessa. 

La storia prende l'avvio con il ritrovamento di una persona in fin di vita, agonizzante sulla neve:
Seivarden Vendaai.

Migliaia di anni nel futuro, l'azione presente. Poco meno di vent'anni prima, nella città di Ors, sul pianeta Shis'urna, i fatti che hanno portato alla situazione attuale.
Breq non è ciò che sembra, colei che vuole apparire. Breq è un segmento della Justice of Toren, nave da trasporto truppe dell'Impero Radchai. Breq era la Justice of Toren.

"Quelle per il trasporto truppe sono in assoluto le navi più grandi delle Radchaai, con sedici ponti uno opra l'altro; il ponte di comando, quelli amministrativo, medico, idroponico, ingegneristico, e poi un ponte per ogni decuria, dove alloggiavano e lavoravano le mie ufficiali  - e io ero al corrente di ogni loro respiro e minimo spasmo muscolare" (p. 17)

Anaander Mianaai, la Lord del Radch, impero espansionista, si trova al centro di una lotta intestina peculiare e durissima.

Persone umane e ancelle, corpi sotto il controllo di una AI, una e multipla.
"... Le ancelle non disobbediscono, non possono" (p.23)

Un romanzo intrigante e interessante, stimolo per riflessioni, buon intrattenimento. 

"I pensieri sono effimeri, evaporano nel momento in cui si formano, a meno che si trasformino in azione, in una forma materiale. Lo stesso vale per i desideri e le intenzioni. Non significano  nulla, a meno che non ti spingano verso una scelta, verso una linea di condotta, per quanto insignificante. I pensieri che portano all'azione possono essere pericolosi. Gli altri valgono meno di niente." (p.158)

"Di colpo, per un istante, vidi tutta quella gente attraverso occhi non Radchaai, una folla vorticosa di persone dal sesso indefinibile. Notai tutte le caratteristiche da cui le non Radchaai deducevano il sesso - tratti che, con mio fastidio, non erano mai uguali e mi complicavano la vita". (p.179)

"Ma gli stati d'animo, dal punto di vista della stazione - e anche dal mio, quando ero Justice of Toren -, erano solo dati medici aggregati, che in assenza di un contesto restavano privi di significato" (p. 188)

Complotti, tradimenti, inganni. Trovare la vera nemica, distinguere, comprendersi. Conflitti e percezione. Protagonista di questo romanzo sembra essere la consapevolezza di sè.

Terminata la lettura, la voglia di cominciare subito "Ancillary Sword è immediatamente appagata.
Ottima idea avere in mano l'edizione Titan.





domenica 19 settembre 2021

THE TRESPASSER - Tana French

THE TRESPASSER - Tana French
Piacevole lettura, trama non eccelsa. 
Un diversivo di fine estate. Particolari, i gialli di Tana French, notevole la caratterizzazione dei protagonisti più che l'intreccio in sè. 

La Detective Antoniette Conway e il suo partner Steve Moran, giovani e solo in parte sprovveduti indagano su un noioso caso di violenza domestica, che si rivela un po' diverso da ciò che appare inizialmente. 

Non troppo coinvolgente, con troppe divagazioni e tratti esplicitamente assurdi, è comunque un romanzo che si lascia leggere e che invoglia a farlo fino in fondo. 

 

sabato 24 luglio 2021

UNA LETTERA PER SARA - Maurizio De Giovanni

UNA LETTERA PER SARA - Maurizio De Giovanni
Il passato non ci abbandona mai. Una singola ombra rischia di mettere in discussione le decisioni di una vita, le basi su cui si posano le nostre convinzioni.

Giallo piacevole e scorrevole, che trae spunto dalla tragica storia di Graziella Campagna, cui il romanzo è dedicato. 

Un uomo molto malato in carcere chiede di incontrare un altro uomo altrettanto malato che sta fuori dal carcere.
Il poliziotto che viene interpellato cincischia.
Quando è tropo tardi questi si rende conto dell'importanza che tale incontro avrebbe avuto per i due. 

Sara viene coinvolta, Sara è coinvolta. Sara indaga a modo suo. 

La vicenda si compone poco a poco. La trama si dipana, Sara trova il bandolo e ricongiunge il passato al presente.

Ottimo romanzo "da ombrellone", come ha dichiarato lo stesso autore. 



 

domenica 18 luglio 2021

LE PAROLE DI SARA - Maurizio De Giovanni

LE PAROLE DI SARA - Maurizio De Giovanni
Dopo "Sara al tramonto", la Mora viene chiamata in causa dalla Bionda. Un'amicizia particolare, all'apparenza fredda e distaccata, in realtà molto profonda.

Un giovane stagista scompare. Le circostanze sono complesse più che sospette.

Non tutto è come sembra, e le persone non sono mai come appaiono.
Un nuovo caso per la Mora, una vicenza personale per chi ha lasciato la professione, anche se la professione non l'abbandona.
 

Come sempre piacevole e scorrevole lettura "estiva", trama intrigante e non impegnativa, personaggi ben caratterizzati e vicende improbabili, o forse possibili.

In chiusura, "Sara che aspetta", poche pagine di storia nella storia. De Giovanni sa come catturare l'attenzione di chi legge.


sabato 26 giugno 2021

IL SIGNORE DELLE ANIME - Irène Némirovsky

https://incamminoconunlibro.blogspot.com/
Riscatto.
Il riscatto di una vita di sacrificio, una professione che tarda ad avviarsi.
Straniero, povero. Medico.
 

 Il riscatto economico, l'inizio.
E, nel consapevole riconoscimento delle disparità, inique, tra diverse classi sociali che separano esseri umani altrimenti identici, incontri di anime.

Cambiamenti che lasciano tutto com'era, come è sempre stato. 

L'esteriorità  e il materiale cozzano contro la storia di ciascuno, quella vita che fa delle persone ciò che sono, giorno per giorno, e che non si può cancellare, resterà, immutabile, passato. 

L'incipit:
"Ho bisogno di denaro"
"Le ho detto "no""
.

Dario Asfar insegue il suo obiettivo, non demorde. Rimane sè stesso? 

Riscatto, apparenza, ipocrisia.
Maschere nude, quelle persone che seguono ciò che appare come ricchezza e successo, fingendo di non vedere la decadenza.
Espedienti. Espedienti dei ricchi per superare un malessere senza nome, un male oscuro che non sembra avere cura; espedienti di chi è povero per sopravvivere, espedienti, illusioni.
Avere, non essere.

"Bisognava solamente trovare l'uomo che possedesse la scienza, le parole chiave; il guaritore, lo stregone, l'illuminato, il ciarlatano, che importa!" (p.99)
Conta più il duro lavoro o l'apparenza, l'inganno?

E, una volta svoltato, una volta intrapresa la via verso il successo, una volta che la soppravvivenza sembra ormai assicurata, non se ne esce. E' un circolo vizioso di cupidigia, inganno, ricatto; bisogni indotti necessari soltanto a mantenere uno status fasullo, un castello di carte costoso e gravoso.

Riscatto o avidità? Cosa accade quando il desiderio di uscire dalla miseria diventa in realtà desiderare un posto in quello stesso sistema che la crea, che della miseria altrui si alimenta?

Cupo, ansiogeno, triste eppure piacevole, questo romanzo.
Uno spaccato di vita d'altri tempi che ben si avvicina all'epoca attuale.
Cambia tutto, perchè non cambi nulla.

giovedì 18 marzo 2021

LA VITA DAVANTI A SE' - Romain Gary

LA VITA DAVANTI A SE' - Romain Gary

Delizioso racconto, scalda il cuore (e nel contempo lo gela) fin dalle prime parole.
Parole di bimbo, scritte da un adulto. 

L'umanità descritta dal basso, dall'altezza e con gli occhi di un bambino. 

Cattura, entra in chi legge e lì rimane. 

"La mia ignoranza è finita verso i tre o quattro anni e certe volte ne sento la mancanza" (p.7)

"Per molto tempo non ho saputo che ero arabo perché non c'era nessuno che mi insultava" (p.9)

La discriminazione in 17 parole. 

"I bambini sono tutti quanti molto contagiosi. Quando ce n'è uno, subito arrivano gli altri" (p.13)

Fin dai primi capitoli ci si innamora della disincantata, infantile maturità della voce narrante.
"Avevo già nove anni o poco meno e quella è un'età in cui si pensa già, eccetto forse quando si è felici" (p.15)

"Si erano conosciuti nella comunità ebrea in Germania dove non li avevano sterminati per sbaglio e avevano giurato che non si sarebbero fatti prendere più"
"Quel birbante non era di questo mondo, aveva già quattro anni ed era ancora contento" (p. 22)

Non c'è bisogno di motivi per avere paura.
"La gente tiene alla vita più che a tutto il resto, è anche buffo se si pensa a tutte le cose belle che ci sono al mondo" (p.43)

E' disarmante la logica capovolta di un bimbo già grande.
E' bellissimo questo racconto.
La diretta semplicità che scaturisce dal chiamare le cose con il loro nome, usando espressioni e parole che stridono con l'ipocrisia con cui le persone adulte, integrate in un sistema di concetti farlocchi, artefatti, racconta la vita.

"Sarebbe proprio una buona  cosa se il signor Hamil sposasse madame Rosa, perché erano giusti di età e si potevano deteriorare insieme che è una cosa che fa sempre piacere" (p. 107)

"In Francia i minorenni sono molto protetti e quando nessuno se ne occupa li mettono in prigione" (p. 127)

Illogicità dell'essere umano adulto, messa a nudo da un bambino che con la sua disincantata semplicità smaschera la stupidità di un sistema costruito per non essere a misura di persona. 

Un romanzo bellissimo, irrinunciabile, un regalo prezioso preso in mano e apprezzato a distanza di anni.