Ritorno.
Ricciardi è tornato nella tenuta in cui ha trascorso l'infanzia.
Non è più "Commissario". Ora è Eccellenza.
Marta incontra la sorella sordomuta di Rosa, la tata che è stata Madre per Ricciardi.
Nelide sovrintende la gestione di casa e tenuta.
I suoceri, i nonni di Marta devono cambiare abitudini, nell'apprensione di ciò che sta accadendo e che lì, nel Cilento, sembra ancora fatto lontano.
Laura torna dall'Argentina in Italia, contro ogni ragionevolezza.
Il dott. Modo non manca occasione di mettersi in guai immensi, da cui chi gli vuole bene congiura per tenerlo lontano.
Majone, a Napoli, è preoccupato e addolorato per la situazione. Ha figli e non può non vedere. L'Italia è in guerra.
Il Commissario, Barone di Malomonte, indaga su un cold-case che dall'infanzia riemerge in sogno.
E farà i conti con il proprio passato.
L'Italia è allo sfascio, prima ancora che la Guerra la colpisca nel cuore.
(p.116/394) "La gente rinuncia anche all'essenziale, le pentole, la carne, la frutta; rivolta gli abiti, usa il cartone per risuolare le scarpe, si scalda dormendo con gli animali. [...] Eppure, se ascolti i discorsi in strada, sono tutti convinti che la vittoria è sicura e che ci porterà ricchezza e onori, che diventeremo il primo paese del mondo come ci è dovuto, perché siamo gli eredi dell'Impero romano".
(p.116/394) "Lo so, e a volte mi domando se davvero valga la pena combattere e rimetterci la vita per questi schiavi ottusi".

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