Storia tenera e appassionata di esseri umani che vivono le proprie esistenze entro il contesto storico in cui hanno avuto la ventura di nascere.
Il caso, imposizioni, disegni umani che non dipendono dalla volontà del singolo, ma anche scelte, decisioni, azioni e reazioni, tracciano i destini dei singoli.
Chiede una riflessione sulla Storia oltre la storia, questo romanzo. Nicola Pettorino racconta con competenza gli anni della Guerra e il suo epilogo, attraverso gli occhi, i sentimenti, le lacrime, il sangue di coloro per cui quella Storia è stata il Presente.
Senza dubbio alcuno, con buona pace di chi tenta di riscrivere la Storia, su quanto è successo, senza tentennamenti in merito alle atrocità, alle colpe, ai misfatti, ai crimini compiuti da chi, armiamoci e partite, non ha riguardo per la vita umana, l'autore descrive in modo efficace l'ambivalenza di chi, persona comune, pedina non sempre consapevole, si trova all'interno di un gioco che non sente proprio, ed è un gioco di Morte.
Marco, Vittorio, Maria, Luisa. Le quattro voci narranti che compongono il quadro, tra presente e passato.
Bel romanzo, si divora in poche ore di completa immersione in un mondo che è padre di questo nostro presente.
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