venerdì 25 dicembre 2020

MERGELLINA E LE MADRI -M. G. Di Rienzo

MERGELLINA E LE MADRI -M. G. Di Rienzo

Piacevoli, interessanti e non banali i libri di Maria G. Di Rienzo.
In un mondo che riconosciamo interamente stravolto dalle catastrofi climatiche, e sempre uguale a sè stesso quando si parla di ingiustizie e disparità sociali, incontriamo Lin, una outsider per vocazione, fuori posto ovunque sia, e per questa sua caratteristica, ovunque a casa.  

Oggetti e conoscenza provenienti dal passato, nuovi e da decodificare, utili e ostili: "Studiate il passato, se volete dar forma al futuro".

Un romanzo accattivante, collocato in un'ambientazione inventata, popolata da personaggi probabilissimi, umani e disumani proprio come le persone in cui, volenti o nolenti, ci imbattiamo quotidianamente. 
Nella nostra vita privata e nella vita pubblica, politica. 
Perché il privato è sempre politico. 

"A volte mi chiedo quanto noi esseri umani siamo sottili o permeabili, se davvero abbiamo consistenza, perchè ci basta sfiorarci l'un l'altro per lasciarci reciprocamente lividi ... Sulla pelle,  nella mente, persino sulla strada di vita, presente e futura, lividi come ciottoli sensibili, come ostacoli che strillano non appena li tocchi..."

"I segni che abbiamo lasciato sugli altri ci possono in parte dire che persone siamo".

"Tu hai sofferto per arrivare a essere quel che sei e non permetteresti mai che qualcuna arrivasse allo stesso risultato senza soffrire. E' comprensibile, ma regressivo e ingiusto."

 "Oggi, come ieri, cosa la gente pensa di me non può incidere né su quel che sono, né su quel che voglio."

Di ingiustizia, discriminazioni, sopraffazioni, di amicizia, amore e morte. Di spaccature riparate, ferite parzialmente rimarginate, strappi ricuciti. 

Un bel romanzo da leggere d'un fiato, ottimo modo, in un giorno invernale qualsiasi, per riprendere l'attività di lettura, per godere dell'appagamento che ne deriva, per sentire la vicinanza con un'autrice di grande valore umano e intellettuale. 



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domenica 20 settembre 2020

IL BUIO OLTRE LA SIEPE - Harper Lee

IL BUIO OLTRE LA SIEPE - Harper Lee
Bellissimo, coinvolgente, profondo, questo romanzo. 

Il mondo negli Stati Uniti del Sud, nella prima metà del secolo scorso, visto con gli occhi spalancati e con la mente sagace e libera di una ragazzina cresciuta con il fratello da un padre intelligente e Giusto, mite come un vero rivoluzionario.

Scout combatte le sue battaglie per essere ciò che è, appoggiata e incoraggiata dal padre, con la complicità e la rivalità del fratello Jem e del loro amico Dill.
Una descrizione ingenua e nel contempo lucida e impietosa degli anni trenta in america.

Un vicino di casa misterioso e spaventoso, che non mette mai piede all'esterno, che non si è mai visto e di cui non si parla. Timore e attrazione. Apparenza e realtà.
Giustizia.
Le convenzioni sociali, le imposizioni, le discriminazioni.
La condizione delle persone nere.

Lo spaccato di un'epoca che appare molto diversa da quella attuale, e in cui pure vigono e vivono i medesmi meccanismi, le stesse dinamiche, analoghe ingiustizie.

Atticus Finch, avvocato, si occupa di Scout e Jem con la collaborazione preziosa della nera Calpurnia. Si trova coinvolto in qualità di avvocato in un processo ingiusto e contestatissimo; prende sul serio il proprio incarico per cui non si risparmia e che mette a dura prova la serenità e anche l'incolumità familiare. 

Un romanzo delicato e crudo, tenero e duro. Molto piacevole la lettura, intrigante la trama, articolate le riflessioni che suscita.
Un "classico" che mancava, e la cui lettura arricchisce. 



 




domenica 6 settembre 2020

IL FASCISMO ETERNO - Umberto Eco

https://incamminoconunlibro.blogspot.com/ Poche pagine, righe rade.

L'incipit, un programma: "Nel 1942, all'età di dieci anni, vinsi il primo premio ai Ludi Juveniles (un concorso a libera partecipazione coatta per giovani fascisti italiani - vale a dire, per tutti i giovani italiani).

Leggerissima descrizione del clima fascista. Scanzonata e allegra, dà conto del clima in modo efficace, se la storia si è studiata. Altrimenti, l'atmosfera rischia di passare inosservata. Per ora. 

"...libertà di parola significa libertà dalla retorica" (p.13).

"Vidi le prime fotografie dell'Olocausto, e ne compresi così il significato prima di conoscere la parola. Mi resi conto da che cosa eravamo stati liberati" (p. 15)

"In Italia c'è oggi qualcuno che dice che il mito della Resistenza era una bugia comunista. E' vero che I comunisti hanno sfruttato la Resistenza come una proprietà personale, dal momento che vi ebbero un ruolo primario; ma io ricordo partigiani con fazzoletti di diversi colori." (p.16)

"Mussolini non aveva nessuna filosofia: aveva solo retorica" (p.22)

"Il fascismo era un totalitarismo fuzzy. Il fascismo non era una ideologia monolitica, ma piuttosto un collage di diverse idee politiche e filosofiche, un alveare di contraddizioni. [...] Il partito fascista era nato proclamando il suo nuovo ordine rivoluzionario ma era finanziato dai proprietari terrieri più conservatori, che si aspettavano una controrivoluzione." (p.26)

Potente e incisivo questo piccolo scritto. Da D'Annunzio, poeta nazionale che in Germania sarebbe stato giustiziato piuttosto che acclamato, alla cultura, talmente ignorata da permettere la crescita dei futuri Partigiani all'interno delle associazioni fasciste, "non tanto perché gli uomini di partito fossero tolleranti, quanto perché pochi di loro possedevano gli strumenti intellettuali per controllarle" (p. 29), alla Neolingua di Orwelliano conio ("Tutti i testi scolastici nazisti o fascisti si basavano su un lessico povero e su una sintassi elementare, al fine di limitare gli strumenti per il ragionamento complesso" - p- 47)

Corso e ricorsi storici. Inutile evidenziare analogie; chi comprende già sa, chi non vuol sentire resta sordo.
 
Potente piccolo discorso di Eco, scrittura incisiva, modi informali, messaggio importante. 




domenica 3 maggio 2020

ELIANTO - Stefano Benni

ELIANTO - Stefano Benni

Il primo libro di Benni che ho letto, nel 1997.
Il libro che mi ha reso amico Stefano Benni.

Fantasioso, delicato, divertente, coinvolgente, intelligente.

Elianto è un ragazzino speciale, ma è molto ammalato, ed è ricoverato a Villa Bacilla.
Il paese in cui vive è un non-luogo che tanto assomiglia all'Italia della Seconda Repubblica, governata da personaggi che tanto assomigliano a gente al tempo ben nota. 
Strepitoso "Fido Pass Pass", l'anchorman, giornalista televisivo che non si può non associare a Emilio Fede.

E' un romanzo pieno, corposo, divertente, doloroso, esilarante, interessante, coinvolgente, ...

Se ancora ci fosse chi non ha mai letto Stefano Benni e mi chiedesse da quale libro cominciare, suggerirei questo suo Elianto, senza indugio.

Un capolavoro di satira, pungente e sottile, ma anche una dolce poesia, una storia struggente e divertente. 
Meraviglioso, Elianto!









Il bonus vitale, letto da Stefano Benni:


domenica 12 aprile 2020

LA STORIA - Elsa Morante

LA STORIA - Elsa Morante
Un pilastro, La Storia.
Un pilastro che leggo solo ora, per la prima volta.
Gigantesca, Morante.
Semplice, La Storia, narrata come un dato di fatto, quello che in fondo è. 
Disarmante nella sua pacatezza, agghiaccianti le vicende di cui si entra a fare parte, con la consapevolezza che si tratta di storie realmente accadute, che davvero l'Italia è stata (e in fondo è ancora) questo. 

Per proseguire la lettura bisogna sospendere il giudizio, non pensare. Immergersi nella vita delle persone descritte, dipinta da Morante, e tenere relegato in un angolo della propria consapevolezza ogni sentimento possibile, per evitare che prenda il sopravvento. 

Terribile e meravigliosa, feroce e poetica, La Storia. 
Da leggere, assolutamente. 
Anche in questi tempi oscuri, che sembra facciano di tutto per riportare il buio. Da leggere, sentire, rivivere, la Storia. 

1) La parola fascismo è di conio recente, ma corrisponde a un sistema sociale di decrepitudine preistorica, assolutamente rudimentale, e anzi meno evoluto di quello in uso fra gli antropoidi [...]
2) Simile sistema di fonda infatti sulla sopraffazione degli indifesi (popoli o classi o individui) da parte di chi tiene i mezzi per esercitare la violenza
3) In realtà, fino dalle origini primitive, universalmente, e lungo tutto il corso della Storia umana, non sussiste altro sistema fuori di questo.  [...] - (p. 565)

Fra i due sventurati falsari, diversi per natura, c'erano pure delle somiglianze inevitabili. Ma di queste, la più interna e dolorosa era un punto di debolezza fondamentale: l'uno e l'altro, interiormente, erano dei falliti e dei servi, e malati di un sentimento vendicativo d'inferiorità. (p. 45, di Hitler e Mussolini)

Di vita, di morte. Soprattutto di morte, La Storia. E della possibilità di morire pur continuando a respirare. Vite interrotte, prima della loro fine biologica. 
Un romanzo fondamentale, che accompagna, avvolge, colpisce e rimane, anche dopo l'ultima pagina. 
Stupendo. 

 

martedì 11 febbraio 2020

SEI GIORNI DI PREAVVISO - Giorgio Scerbanenco

SEI GIORNI DI PREAVVISO - Giorgio Scerbanenco
Il primo caso di Arthur Jelling, peculiare investigatore della Polizia di Boston; archivista, ufficialmente. 
Timido, impacciato e nel contempo sagace, Jelling ha una quasi-laurea in medicina, ma ha abbandonato gli studi per lavorare, in giovane età. 
Si trova a proprio agio sepolto nel suo piccolo ufficio di archivista, ma viene chiamato in causa per risolvere i casi che la Polizia non sa affrontare con metodi tradizionali. 

Biglietti di minaccia vengono recapitati per posta. La vittima designata viene così a sapere la data e il luogo della propria morte. La Polizia non sa che pesci pigliare, e Jelling viene incaricato di indagare .

Molto particolare, questo giallo. Curioso, il metodo investigativo del protagonista, interessante lo stile narrativo. Scorrevole e piacevole. Una scoperta positiva.

sabato 11 gennaio 2020

THE SECRET PLACE - Tana French

Una bambina conosciuta in uno dei romanzi precedenti, ora adolescente. Una scuola esclusiva, un collegio che costituisce un mondo a sé stante, lontano apparentemente dal mondo reale, ma che le dinamiche del mondo amplifica, inasprisce; un luogo in cui il tentativo di contenere ottiene una lievitazione di sentimenti, pensieri, azioni. 
Storia di Amicizia adolescenziale, storia di Amicizia. 

Un giovane ucciso, un caso irrisolto. Un nuovo indizio, a distanza di un anno. 

L'intreccio tra le vicende odierne, con protagonista una coppia di detective piuttosto divertente, e gli avvenimenti trascorsi un anno prima. Un anno che per chi è adolescente dilata i confini, costituisce una porzione importante di vita. Un anno che è un lustro, a quell'età. 

Fino alla fine si segue lo svolgersi degli eventi presenti e passati. 
Inizia a delinearsi un'ipotesi. 
Fino in fondo si spera che il finale non sia quello che viene prospettato.
E infine ... 

Storie di amicizie adolescenziali, la consapevolezza che quel periodo tanto turbolento e all'apparenza superficiale e inconcludente in realtà segna la vita adulta, contribuisce a costituirne le fondamenta. 
Storia di amore, di affetti, di legami profondissimi, di sincerità e bugie, di opportunismo e reale dedizione. 

Su tutto risalta la possibilità concreta, tangibile, solida, che il male peggiore possa derivare dalle migliori intenzioni. I migliori sentimenti non bastano a proteggere chi amiamo, chi ci ama non sempre agisce per il nostro bene. Ed è forse la tragedia più grande, l'impossibilità di comunicare davvero. 

Un romanzo molto bello, profondo, intrigante. Come sempre, l'accento nei gialli di Tana French non
va posto tanto sull'intreccio in sè, quanto nella partecipazione, con tutta la propria persona, di chi ne è protagonista. Nel bene e nel male.


giovedì 2 gennaio 2020

BROKEN HARBOUR - Tana French

Un giallo che non cattura fino in fondo, che non convince.
Il protagonista di questo romanzo è un detective già incontrato, un personaggio cui si fa fatica ad affezionarsi.
La trama è intrigante, anche se lo sviluppo non riesce a trattenere, non è solido. 

Un'intera famiglia attaccata in casa propria. Un bambino e una bambina, il loro padre. Morti. La madre ferita gravemente ma ancora viva. 
Uno scenario desolato, un quartiere che prometteva di essere un esclusivo Eden, una sorta di parco dei divertimenti per famiglie, uno di quei luoghi artificiali che fanno la fortuna di chi li costruisce e riesce a vendere Sogni che nella realtà si rivelano incubi. Un mistero, un caso da risolvere, in una cornice deprimente. 
Il confine, labile, sfumato, frastagliato, tagliente, tra "normalità" e follia. 
 
La forza dei racconti di Tana French non sta nell'intreccio, nel mistero di un caso intricato che si svela nel finale. La forza dei suoi romanzi è la scelta dei protagonisti, l'immedesimazione con la loro personalità, la loro stora, il loro sentire. 
Non sono gialli "convenzionali", e nonostante ciò si fanno leggere. 
Al termine di ciascuno rimane un languore: gli interrogativi sul destino dei detective che accompagnano la storia appena letta, e la scommessa su chi sarà protagonista del romanzo successivo.