martedì 30 gennaio 2018

LA SOTTANA DELLA VERGINE - Maria Giuseppina Di Rienzo

LA SOTTANA DELLA VERGINE - Maria Giuseppina Di Rienzo

Un gustoso romanzo di fantascienza, che come tale descrive in modo allegorico una società molto presente, molto tangibile, molto attuale. Purtroppo.

Difficile districarsi tra i "mondi" in cui è compartimentato il Pianeta, complicato al principio orientarsi e familiarizzare con i personaggi dai nomi bizzarri e complessi. 
Dopo poco però si acquista familiarità, e il romanzo scorre rapido e (purtroppo) breve .

Lettura consigliatissima, piacevole e intensa, non superficiale. 
Lascia la voglia di immergersi più a fondo in questa realtà, di conoscere meglio le storie e di restare ancora in compagnia dei personaggi. 

Molti i temi toccati, l'impressione è che siano solamente sfiorati e non approfonditi, lasciando aperte mille questioni. 
Romanzo che stimola l'evasione e nel contempo induce la riflessione.

"Niente di quel che crei a somiglianza di una cosa reale diventa quella cosa, non importa quanto le assomigli."

... "sapeva che per quanto giudicasse falsa l'intera manfrina sarebbe andato a bere la coppa, avrebbe formulato auspici a cui non credeva e avrebbe raccontato la prima stupidaggine che le medicine celesti avrebbero stimolato a uscire dalle sue labbra ... perché?"

"La fede non può essere materia di discussione. - ribatté calmo Seginus - Il suo punto cieco, il credere, non si piega alla logica nè alla dimostazione pratica".

"Siamo umani e l'intera gamma dei desideri umani e delle emozioni umane, dei difetti e dei pregi umani è nostra per diritto di nascita. Oggi tenteremo di riguadagnare quella dignità che ci è stata proibita e la libertà di vivere come vogliamo".

"Il fulcro della storia, però, è il malinconico impossibile desiderio di qualcosa di mai posseduto e quindi di mai perduto: un'identità in cui ci si possa riconoscere senza vergogna. Un'identità non imposta da terzi tramite l'umiliazione e il disprezzo sistematizzati in rituali e simbolismi [...]"


Scrive l'autrice:  
"Ogni mio libro ha preso forma da un piccolo impulso originario: un'immagine particolarmente intensa, uno scambio di battute particolarmente efficace, un brano musicale particolarmente evocativo. "La Sottana della Vergine" non fa eccezione. Si è in pratica costruito attorno a una frase (la leggerete alla fine del libro). Sempre come al solito, i personaggi hanno fatto un po' quel che volevo io e un po' quel che volevano loro stessi; ogni tanto uno/a di loro irrompeva nella mia mente per strillare con indignazione: "Ti pare che IO potrei dire la tal cosa o agire in quella maniera?" Così, dovevamo negoziare. Inoltre, io dovevo negoziare la mia scrittura, la mia ispirazione e i tempi relativi con una situazione personale assai difficile. E l'atto del negoziare, del discutere insieme delle esigenze e dei problemi di ciascuno è diventato un altro fulcro del romanzo. Siamo su una Terra futura, salvata in apparenza dall'autodistruzione dall'intervento di una razza aliena che "adatta" biologicamente il pianeta per potervi vivere. Agli esseri umani è offerta la scelta di ibridarsi per condividere quelli che sono divenuti spazi inospitali o di sopravvivere in piccole nicchie separate dal resto. La struttura sociale che gli umani ricreano per se stessi, nell'assoluta indifferenza degli alieni, è altrettanto compartimentalizzata e strettamente gerarchica. Le varie aggregazioni in essa presenti interagiscono in modo assai conflittuale. La vicenda si snoda attorno a un personaggio che sta al punto più basso della scala sociale, uno "schiavo sessuale" e mutante genetico il cui comportamento è controllato nei mimini dettagli e persino a livello chimico e i cui tentativi di sfuggire a precetti basati su violenza e pregiudizi sembrano destinati al fallimento in modo inevitabile. Un Signor Nessuno per eccellenza, privo di talenti specifici, di aspettative, di sogni... e quasi privo di desideri, tranne quello di incontrare di nuovo "l'alieno" in cui si è imbattuto per caso anni prima. Ma sarà un desiderio che cambierà la Storia". 


Strappo alla "regola".
Credo sinceramente valga la pena supportare l'autrice, pertanto pubblico qui il link per l'acquisto del libro, in formato digitale:



giovedì 25 gennaio 2018

SERENATA SENZA NOME - Maurizio De Giovanni

Notturno per il Commissario Ricciardi.

Il ragazzo è al cospetto dell'anziano musicista. E apprende che suonare non è soltanto eseguire note. Cantare non è solamente recitare parole intonate. Il significato della canzone ne costituisce l'anima. 

Storia di migranti. Storia di ritorni. Storia d'amore e di odio. 

Storia di amore che è rinuncia. Storia di un'amicizia improbabile e profondissima, sincera. 

L'ennesimo omicidio, avvenuto o scoperto mentre il brigadiere Maione accorre in soccorso di un'amica molto speciale.  
Autunno piovoso, rinunce e dolore. Sentimenti fortissimi a fare da cornice all'indagine. 

Un colpevole individuato senza indugio, un colpevole già condannato dal Regime per ben altra "colpa". Valori contrastanti, confini sfumati.

"Chi è all'inizio della vita spera in una risposta. Chi è alla fine sa che, forse, la risposta non arriverà mai. Ecco la differenza."

... " non aver voglia di vivere e voler morire sono due cose diverse". 

I personaggi diventano sempre più umani, sempre più vicini a chi legge e ormai partecipa delle vicende che si snodano troppo lente attraverso i romanzi della serie Ricciardi. 
Storie che si intersecano, finali lieti ed altri più tristi, fino all'ultima parola, fino al finale sospeso.



giovedì 11 gennaio 2018

ANIME DI VETRO - Maurizio De Giovanni

Falene per il Commissario Ricciardi. 

Una canzone, un musicista anziano e senza nome, un ragazzo di talento che ascolta, apprende.
Un “cold case” per il Commissario Ricciardi e il brigadiere Maione. Un omicidio risolto, un reo confesso. Dubbi, interrogativi, risposte da cercare. E le vite private che si fondono con il lavoro. Amore e dolore. 

Una richiesta di aiuto, la ricerca della verità. 
Lo scenario sempre più fosco di un Fascismo che non lascia scampo, con i suoi processi sommari, senza prove nè tribunali, che si alimenta di delazione. 
Amicizie che nascono, persone rispettabili e rette. 

La soluzione, una verità rivelata e dolorosa, che porta con sé nuove libertà. 

E falene, la necessità di scacciare un amore che uccide, sentimento improbabile che può fare soltanto del male.  
"E lui, che è alle porte dell’autunno, che è alla fine dell’estate davanti a una candela che si consuma, non avrebbe piú il tempo di resuscitare dalla morte che quelle piccole mani gentili potrebbero dargli. Ecco perché".