Scoprire un classico ed apprezzarlo pienamente. Una delle piccole gioie della vita. Un romanzo spietato, crudo, terribile.
Eppure scorrevole, interessante, piacevole da leggere.
Tutti sanno che santiago Nasar sta per essere ucciso. I suoi assassini fanno di tutto per sbandierare il proprio proposito ai quattro venti, sembra cerchino disperatamente qualcuno che li fermi, che interenga per impedire il delitto.
Che invece si consuma.
"Nondimeno, tutto sembrava dimostrare che i fratelli Vicario non avevano fatto nulla di ciò che sarebbe stato utile per uccidere Santiago Nasar in maniera rapida e senza ostentazione pubblica, ma anzi fecero molto di più di ciò che era immaginabile perché qualcuno impedisse loro di ucciderlo, e non ci riuscirono".
Riflessioni acute, nella ricostruzione "a posteriori" di un delitto. Frammenti di testimonianze, stralci di verbali dell'udienza, note a margine scritte dal Giudice istruttore.
Un quadro surreale eppure realistico, tangibile, visibile, si delinea durante la lettura.
Sulla debolezza umana, sull'assurdità del vivere sociale. Spaccature profonde tra il sentito e l'agito.
Interessante romanzo, veramente bello.
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