martedì 31 dicembre 2013

RIPRENDERSI LA VITA - Alice Miller

L'ultimo saggio di Alice Miller, alla ricerca della verità per ritrovare il proprio vero sè.

L'autrice denuncia anche qui come l'accettazione della menzogna come un fatto normale sia devastante per le persone. E che sia purtroppo "istituzionalizzata".

Si riferisce alle ingiustizie in senso lato subite nell'infanzia, perpetrate ad opera delle figure di riferimento, in particolare quelle parentali.

"Solo l'indignazione espressa da altri potrebbe aiutarli ad avvertire la propria e a ribellarsi contro la menzogna. Se però praticamente non esiste nessuno che fornisca quest'assistenza morale, se tutte le autorità sono solidali con la menzogna, la depressione sarà per così dire una via obbligata."

"Proviamo ad immaginarci una persona che voglia intraprendere un lungo percorso a piedi e che appena partita si storca una caviglia. Anche se cerca di ignorare il dolore e di proseguire nel cammino perché le piace compiere quel percorso, gli altri si accorgeranno prima o poi che zoppica. Le chiederanno che cosa le sia succsso. Essa racconterà la propria storia, loro capiranno perchè zoppica e le consiglieranno di farsi curare,
Le cose vanno in modo ben diverso quando si tratta delle sofferenze provate nell'infanzia e che nella vita di una persona svolgono un ruolo simile a una distorsione all'inizio di una camminata. Non le si può scaccire "prendendole con filosofia". Si faranno sentire per tutto il percorso, con la differenza però che di regola nessuno vi presterà attenzione." 

Particolarmente interessanti sono le riflessioni sull'odio, che non è in sé stesso un sentimento negativo, se consapevole e "ben indirizzato", in modo responsabile e controllato.
La Miller distingue l' "odio latente deviato" - pernicioso, cristallizzato e accompagnato da perversioni, perché inconsapevole e mai del tutto compreso, troppo spesso anzi ingiustamente represso - dall' "odio conscio, reattivo" - che, se vissuto fino in fondo in modo consapevole può essere smussato e, anche se rivissuto più volte perché sia davvero compreso, non è accompagnato da azioni distruttive e non è pericoloso - dall' "odio legittimo" per una persona che ci tormenta nel presente, sul piano sia fisico sia psichico [...] 

Troppi gli argomenti, perché siano riassunti qui in poche righe.

Alice Miller ha scritto saggi molto interessanti, probabilmente piuttosto ripetitivi nei temi, ma di cui probabilmente c'è ancora bisogno.
Sono divulgativi, poco scientifici, ma stimolano riflessioni.
Il fatto che i concetti espressi  suscitino ancora tante resistenze è indicativo. Concetti scomodi per chi non possieda le risorse cognitive o emotive per comprenderli a fondo.

Ne consiglierei la lettura a tutti, a partire dalla tarda adolescenza.




martedì 29 ottobre 2013

LA TRACCIA DELL'ANGELO - Stefano Benni

Stefano Benni.
Le multinazionali farmaceutiche, le dipendenze legalizzate.

Breve romanzo delicato. 

Morfeo ha un incidente da bambino.
Una diagnosi affrettata lo precipita nell'incubo della dipendenza farmacologica.

"Morfeo aveva adesso trentotto anni, e ogni tanto era depresso e se ne accorgeva. Il dottor Poiana aveva cinquantotto anni, era depresso ma non lo sapeva."

"[...] la sua ultima, dolorosa libertà. I suicidi sono ognuno diverso dall'altro. Non giudicateli. Pietà, immensa pietà per loro. E per qualcuno, onore al coraggio. E lapidi come per tutti e una foto sul comodino. Le foto durano sempre più di noi. buffa cosa chiamarle istantanee".

"Pensava che la chimica gli era amica, e non si sentiva in pericolo".

"Lui mi ha insegnato a tenere il malato spento, controllato col nostro potere chimico e celestiale. Sena prendersi mai nessuna responsabilità".

"[...] l'unico limite di una passione è la passione"

"Il mondo è un enorme ospedale.
Tutti cerchiamo di guarire, di non soffrire troppo, di uscirne vivi ancora una volta, di cambiare qualcosa per sempre".

Un romanzo onirico, surreale e reale, come Stefano Benni sa.
Un bel libro dolce e amaro.



domenica 20 ottobre 2013

LE GRANDI STORIE DELLA FANTASCIENZA - Isaac Asimov & Al.


Una raccolta di racconti del 1947, scritti da Asimov e da altri autori.

Assolutamente neofita nella lettura di testi fantascientifici, se si esclude Douglas Adams, devo dire che, superate alcune resistenze, trovo il genere piuttosto interessante.

Filo conduttore della raccolta sembra essere un pervasivo pessimismo, a tratti interrotto da una qualche speranza.
Non sempre spezzata.

Un libro interessante e coinvolgente, racconti intriganti.
Ottima lettura da spiaggia, con neuroni attivi.

"No, l'unica via del buonsenso - della sopravvivenza - è quella di abbandonare del tutto i pregiudizi di classe e di razza, operando come individui. Siamo tutti ... sì, terrestri; per noi, ogni sottoclassificazione è micidiale. Dovremo tutti vivere insieme, e tanto vale che cerchiamo di farlo al meglio".

[...] "le virtù non pratiche , come la tolleranza, la simpatia e la generosità siano diventate le necessità fondamentali della simplice sopravvivenza. Immagino sia sempre tato vero, ma ci  voluta la morte d'una metà del modo e la fine di un'era bilogica per farci toccare con mano questo semplice fatto. 
Il lavoro che ci aspetta è impressionante per la sua vastità. Abbiamo mezzo milione d'anni  di brutalità e di cupidigia, di superstizioni e di pregiudizi, da sconfiggere in poche generazioni. Se non riusciremo in questo, l'umanità sarà finita. Ma dobbiamo almeno tentare".

I figli del domani - Poul Anderson






domenica 18 agosto 2013

VILLA METAPHORA - Andrea De Carlo

Un romanzo da spiaggia che non è solo leggero.

Ambientazione sugggestiva, una villa improbabile, albergo esclusivo per persone "speciali" (danarose oltre misura), persa nel Mediterraneo.

Caratterizzazioni dei personaggi esasperate, quasi allegoriche.
Contesto surreale, avvenimenti improbabili, colpi di scena da commedia o film d'azione di bassa lega.

Esasperazione di cliché.

Una feroce parodia del mondo attuale, delle insensate priorità, delle persone che detengono il potere.
Facile, esplicita, fin troppo scontata.
Purtroppo tanto realistica nelle crottesche descrizioni.

"A differenza delle situazioni, le persone non possono essere risolte. Non c'é verso, non c'è modo: non si può. Punto."

Un gioco, un po' troppo scoperto, sul contrasto tra apparenza e sostanza.
Una metafora, appunto della vita. Qualche interrogativo, alcuni episodi particolarmente divertenti, alcuni spunti evidenti di riflessione.

Un libro leggero, divertente, non impegnativo nonostante la lunghezza quasi snervante.
Un'ottima evasione, lettura scorrevole.
Interessanti gli esercizi di stile nel presentare i punti di vista dei vari protagonisti.

"E' buffo come si possa andare fuori di testa per una situazione quando vi si è immersi dentro, vederla come una questione di vita o di morte, farsi venire voglia di buttare giù tutte le pillole che ci sono in giro con tutto l'alcol che c'è in giro, e poi appena guardi le cose da un minimo di distanza scopri che non te ne potrebbe fottere di meno."



mercoledì 14 agosto 2013

TI VOLEVO DIRE - Daniele Bresciani

Classico tema delle parole non dette in vita, lasciate in eredità dopo la morte.
Da un padre alla figlia adolescente.
Una storia come mille, mille volte raccontate e molte di più vere ma taciute in quanto appunto reali.

Un romanzo leggero (anche troppo), scorrevole. Non lascia il segno.
Si legge in poche ore, ottimo per una giornata in spiaggia o un trasferimento in treno.

"A scuola si studia, non si legge, purtroppo. Nessuno ti insegna il piacere della lettura, quello si impara da soli".

"Dear swot, never stop at the frontpage, always take a look at what's inside".


martedì 13 agosto 2013

MRS DALLOWAY - Virginia Woolf

Romanzo di inizio '900. Stile e ritmo decisamente impegnativi per una lettura attuale.
Riflessioni interessanti, comunque.

Storie di altri tempi, è l'inizio del 1900.
Vite, riflessioni, angoscie e ruoli che si ripropongono.

Con il tempo cambiano gli stili, non muta la sostanza.
Protagonista, filo conduttore, è una sana malattia mentale.
Depressione o schizofrenia pervasiva. 

Incomunicabilità, sentimenti condivisi che restano prigionieri delle persone che li provano, credendosi sole.
Anime isolate in un arcipelago di sentimenti comuni.

"Ma come si fa a conoscersi a vicenda? Ci si incontra ogni giorno per un po'; poi non ci si vede più per mesi, per anni. Non si può che restare insoddisfatti - ne convenivano - di fronte alla scarsità dei rapporti umani. Quanto poco si conoscon le persone!"

Ed il suicidio.
"Lo sa il cielo soltanto difatti perché la si ami sì tanto, ciascuno a suo modo, la vita. ... "

"Non voleva morire. La vita è bella. Il sole riscalda. ma gli esseri umani ... "


martedì 30 luglio 2013

STORIA DI UN CORPO - Daniel Pennac

I
Un Diario in eredità.
Il diario di un padre, lasciato alla figlia.
Racconti di vita interiore, di sentimenti ed emozioni espressi attraverso la tangibile concretezza delle azioni-reazioni corporee.
Un diario fisico, eppure così interiore.

"Ebbene, io ti difenderò! Ti difenderò anche da me stesso!
Ti farò i muscoli, ti fortificherò i nervi, mi occuperò di te ogni giorno, mi interesserò a tutto quello che senti".
Dice il padre bambino a sé stesso. Anzi, al proprio corpo.

" [...] puoi padroneggiare le vertigini, ma non le sconfiggerai mai."

"La paura non ti protegge da nulla e ti espone a tutto!
Il che non vuol dire che non si debba essere prudenti. Papà diceva: La prudenza è l'intelligenza del coraggio."

"La differenza fra le coccole di puro affetto e quelle che si concedono per far smettere di piangere. Nel primo caso il bebè si sente al centro dell'amore, nel secondo sente che lo si vuole buttare dalla finestra."

Un bel libro, a tratti divertente, delicato.
Una storia qualunque in cui ci si può immedesimare. Perché tutti noi abbiamo un corpo.




martedì 9 luglio 2013

MOSTLY HARMLESS - Douglas Adams

Nothing travels faster than the speed of light with the possible exception of bad news, which obeys its own special laws.

The major difference between a thing that might go wrong and a thing that cannot possibly go wrong is that when a thing that cannot possibly go wrong goes wrong it usually turns out to be impossible to get at or repair.

Il quinto ed ultimo capitolo della "trilogia" di Adams.
Continua e sembra complicarsi l'intreccio di paradossi spazio-tempo-dimensionali.
Denso di trovate divertenti, surreali, a volte esilaranti come gli altri, Mostly Harmless lascia la voglia di ricominciare a leggere tutta la saga daccapo.

Un cult. Assolutamente imperdibile.


domenica 19 maggio 2013

IL QUADERNO DI MAYA - Isabel Allende


Una giovane poco più che adolescente ha già vissuto un'intera vita, persa.
Si ritrova in esilio.
Nel ricordo di ció che è stato, nel ricominciare una vita con un futuro.


Un pizzico di suspence, molta introspezione.

Racconti di storie tristissime, di vite perdute, sullo sfondo, sempre, il buio più nero del Cile di Pinochet.
Eppure un'incrollabile speranza, la ricchezza degli affetti, persone che creano una rete di solidarietà in cui è impossibile essere davvero soli.
Una scuola di magico ottimismo.
Malinconico e dolce.

Storie che si intrecciano, sentimenti profondi che legano per la vita. E tornano sempre, nonostante le separazioni.

L'importanza del ricordo, della condivisione, dell'esprimere per ridurre quei pesi che altrimenti schiacciano intere esistenze, impedendo di vivere.


Intenso e avvolgente, un altro bel romanzo della Allende.


"[La nonna] Ritiene che i viaggi in aereo abbiano degli inconvenienti perchè l'anima viaggia più lentamente del corpo e a volte si perde per strada; è questa la ragione per cui i piloti, come mio padre, non sono mai del tutto presenti: stanno aspettando l'anima che vaga tra le nuvole."

"I piloti lavorano molto, guadagnano poco e sono sempre stanchi; non è una professione invidiabile"

L'età, come le nuvole, è imprecisa e cangiante.


[...] non si puó costruire niente di solido sulle bugie o sulle omissioni.

"E' il genere di segreto che, se tenuto troppo nascosto, finisce per infestare la mente."

"Lasciare quella grande casa, in cui mi ero sentita così pienamente amata, rappresentò un secondo lutto. Per me fu il colpo di grazia, sentii che avevo perso tutto."

[...] che cosa sceglierei di dimenticare? Niente. Le cose negative del passato sono lezioni per il futuro [...]

sabato 5 gennaio 2013

DI TUTTE LE RICCHEZZE - Stefano Benni


Tempus Fugit.
Un Benni malinconico.
Un professore un tempo donnaiolo e ormai anziano, riflessioni sulla vita che scappa tra le dita, la solitudine che accompagna la vecchiaia.
La solitudine che accompagna anche altre età.

"Il professore ne ammirava il passo elastico, nonchè la grazia e l'agilità dei muscoli sotto la cresta iliaca, specialmente il trocantere e il piriforme.
Insomma, le guardava il culo."

"Chissà quanti, invece di aiutarla, l'avevano  desiderata e ricattata, Benedetta vecchiaia, pensò il professore, che ti permette di desiderare senza pretendere, di ammirare senza sfregiare, di soffrire senza far male ad altri."


Rimpianti, rimorsi.
È un libro doloroso. Il Benni scanzonato ed ironico, impietoso, pur sempre presente, lascia spazio ad un sè stesso malinconico.

"Ma io so di te e tu sai di me, non ci faremo del male. Anche se qualcuno soffrirà."

"So che oggi non sono lo stesso uomo, ma contengo quell'uomo di allora, e non si guarisce dalla propria ombra, le si affiancano soltanto nuove luci. Ma la mia ombra ogni tanto ritorna spaventosa, e la solitudine mi pare inevitabile, e giusta."