giovedì 28 aprile 2011

APPUNTI DI UN VENDITORE DI DONNE - Giorgio Faletti

È un giallo. E, quando c'è tempo, i gialli si leggono tutti d'un fiato.
Questo romanzo di Faletti non è un'eccezione.
Stile pulito e scorrevole, metafore simpatiche e leggere, trama coinvolgente, ambientata in un'Italia dei suoi anni di piombo.

Il sequestro Moro come sfondo, mille macchinazioni al centro della storia, che, collocazione storica a parte, sembra (ed é) del tutto attuale.

Se non fosse per le cabine telefoniche a gettone, l'assordante assenza di telefoni cellulari e computer, e per gli ambienti che sanno di fòrmica anni '70, potrebbe assomigliare ad un intrigo dei giorni nostri. Di fatto a ben guardare lo è.

D'altra parte cambiano i mezzi,  ma non le persone.
Il Potere ha sempre lo stesso odore, ed è seduttivo. Anche se profuma di morte.
E una volta ottenuto è la peggiore delle droghe. Non è il potere ciò che logora davvero, ma il timore della sua perdita.

"È tipico delle persone piccole cui viene dato un piccolo potere. Forti con i deboli, deboli con i forti".

Non cito altro, si tratta di un giallo!
Ah, no. Anche questo (posso farlo, sta in copertina!):
"Solo gli stupidi e gli innocenti non hanno un alibi".

Fantasia spinta e realtá fin troppo vera si fondono in modo gustoso.
Da leggere, gustoso libro da spiaggia!

mercoledì 27 aprile 2011

LA SOMMA DEI GIORNI - Isabel Allende

Nello stile della Allende, un’altra saga familiare.
Questa volta narrata in prima persona, esplicitamente riferita a quella grande famiglia “clan” che ha ispirato sempre i suoi romanzi.
Isabel Allende, su Isabel Allende.

Stile scorrevole, narrazione interessante.
Anche il più solitario dei caratteri potrebbe riscoprire il desiderio di far parte del Clan, di vivere il caos e le burrascose dinamiche relazioni tra i numerosi componenti di quella grande famiglia allargata.

Non ho mai letto Paula, dopo le prime righe ho rinunciato per il sentimento di oppressione e triste impotenza che trasmette. Attraverso “La Somma dei Giorni” il dramma viene ripercorso con toni più sereni, diventa possibile gestire la tristezza non più permeata di angoscia.

Libro che consiglierei per lo più a chi già legge la Allende da tempo. Per entrare nella vita di un'autrice che si conosce già.
Piacevole e divertente, contiene numerosi spunti di riflessione sulla vita, l’amore, la famiglia ed il nostro tempo.

Tre regole basilari ... nelle relazioni umane: le cose non vanno prese a livello personale, ognuno è responsabile dei propri sentimenti, la vita non è giusta

C’erano ancora molti simpatizzanti di Pinochet che non provavano vergogna ad ammetterlo. Oggi ne sono rimasti meno perché il generale perse prestigio tra i suoi sostenitori quando venne fuori la storia dei furti, delle evasioni fiscali e della corruzione. Chi aveva sorvolato sulle torture e gli assassinii non gli perdonava i milioni rubati.”

Una considerazione sugli italiani: “... arrivammo ... a Torino, una bella città di livello internazionale, ma non per gli italiani, che non si impressionano neanche davanti a Venezia o a Firenze”. Forse dovremmo guardare intorno a noi con occhi diversi.

Sulla destra cristiana in america: “Si oppongono all’aborto e a ogni forma di controllo delle nascite, eccetto l’astinenza, ma non si mobilitano contro la pena di morte o la guerra”.

E ancora, storia recente, direi attuale: “L’escalation di violenza in Medio Oriente era spaventosa e la condanna internazionale degli americani unanime, ma il presidente Bush non vi faceva caso, divagava come un pazzo, separato dalla realtà e circondato da impostori”.

lunedì 18 aprile 2011

LE BEATRICI - Stefano Benni

Piccoli specchi che vogliono sembrare deformanti, ma che, se esaminati da vicino, si mostrano più che fedeli.
È la realtà che appare parodia di sè stessa.
Il punto di vista della dantesca Beatrice, una Presidentessa contemporanea, una suora posseduta, un'adolescente "spostata", una vecchia "vecchiaccia" ... 

Monologhi al femminile, qualche poesia, canzone.
Preferisco i romanzi di Benni, anche se in ciascuno di questi racconti ho trovato uno spunto da condividere.

Le riflessioni individuali cozzano contro la visione di un sociale appiattito, gretto ed insensibile.  
Beatrice, la musa dantesca è un piccolo gioiello.
E la vecchiaccia è un'invettiva urlata in faccia ad un mondo ingiusto che non impara nulla da sé stesso.

Da leggere, brevissimo ma intenso.
Lascia un retrogusto acido e amaro.

domenica 17 aprile 2011

TI TROVO UN PO' PALLIDA - Carlo Fruttero

Un racconto breve, surreale. Scorrevole, un tantino opprimente.
Non mi è piaciuto in modo particolare, ma l'ho letto quasi d'un fiato, complice anche la sua brevità
Lo stile pragmatico di Fruttero ha il pregio di essere conciso e scorrevole, e nello stesso tempo è in grado di suscitare disagio.
Trasmette la fatica di vivere.

Non saprei in che termini consigliarlo.
Suggerirei di leggerlo, e di provare a descriverlo. Cosa, la seconda, che a me non è riuscito di fare.