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Protagonista di questo breve romanzo è l'acqua, diritto inalienabile, indispensabile alla vita, a rappresentare il bene comune, ogni bene comune.
Tema centrale è infatti la cosiddetta "tragedia del bene comune".
Il racconto, al limite del puerile nel linguaggio e nella trama esplicita, risulta essere un'intelligente e purtroppo azzeccata metafora del nostro mondo.
Quella che sembra una realtà ormai immodificabile, appare come una fase transitoria da cui è possibile recedere con la forza dell'unione e dell'intelligenza, per recuperare una vita a misura d'Uomo senza rinunciare ai privilegi "veri" che il progresso e le tecnilogie sono in grado di offrirci.
Soprattutto, senza rassegnarsi necessariamente a rinunciare alla nostra salute, all'ambiente in cui viviamo, ai diritti che ci spettano in quanto esseri viventi. E senza dover tendere alla prevaricazione sugli altri per garantire la propria sopravvivenza.
"Il Mercante d'Acqua" - Francesco Gesualdi (2007)
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