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9 settembre 2001. Islamabad: attentato al comandante Massud, leader dell'opposizione afghana ai talebani, e buon amico di Gino Strada.
11 settembre 2001. New York: attentato al World Trade Centre.
Gino Strada racconta quei giorni (ed i mesi successivi), vissuti in prima persona nei luoghi oggetto di tanti racconti non sempre imparziali.
"... quando la Cnn, a mezzanotte ora italiana, manda in onda bagliori notturni nel cielo di Kabul, il telegiornalista si chiede in diretta: "E' già iniziata la risposta americana?". Da più di vent'anni vi sono esplosioni quasi tutte le notti, a Kabul, ma lui lo ignora, perchè la Cnn non gliele aveva mai fatte vedere."
11 settembre 2001, giorno in cui è occorso "l'incidente a quegli alti edifici a New York", per usare le parole del viceministro degli esteri dei talebani, Abdul Rahman.
Mentre tutti lasciano l'Afghanistan, compresa la Croce Rossa e le altre organizzazioni umanitarie, lo staff di Emergency cerca di varcare il confine, nonostante difficoltà burocratiche, orografiche ed ... esplosive!
Una perla di informazione, una preziosa testimonianza "di prima mano" sui fatti che i mass media mondiali hanno presentato in modo ben diverso (la controinformazione è quella divulgata dalle fonti ufficiali, purtroppo!).
"La guerra attorno a noi, anche quella che non vediamo e che Najibullah ci racconta ogni giorno, non assomiglia per niente a ciò che tramettono le reti televisive."
"Jaweed ha vent'anni e porta ancora sul volto i segni delle schegge. "Presto, presto! Tutti in casa!" aveva urlato alla famiglia, mentre cercavano rifugio durante un attacco aereo. Lui, il fratello maggiore, era rimasto fuori, l'ultimo, perché tutti fossero al sicuro. Un'altra bomba ha polverizzato la casa di Jaweed. Dentro c'erano suo padre e sua madre, le cinque sorelle e i due fratelli. Tutti morti. La sorella più piccola si chiamava Fahima, e aveva cinque anni.
I parlamentari italiani, il novantadue per cento di loro, hanno dichiarato guerra all'Afghanistan. Il Parlamento ha votato contro la nostra Costituzione, che "ripudia la guerra".
Hanno scelto la guerra, ancora una volta, hanno deciso che sta loro bene che si uccida.
Mi dicono che per qualcuno è stata una decisione sofferta. Vedremo di farlo sapere a Jaweed, magari deciderà di inviare messaggi di solidarietà ai sofferenti tra i nostri politici."
Ironico e pungente, Gino Strada racconta con il suo linguaggio semplice e diretto la tragedia della guerra. Oltre qualsiasi ideologia.
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