sabato 15 dicembre 2007

IL MERCANTE D'ACQUA - Francesco Gesualdi

Un agile racconto, che, con parole semplicissime ed una narrazione scorrevole e quasi "infantile", ripercorre le tappe del capitalismo dalla sua nascita, denunciando con forza l'insostenibilità di un sistema che tende all'autodistruzione.
Protagonista di questo breve romanzo è l'acqua, diritto inalienabile, indispensabile alla vita, a rappresentare il bene comune, ogni bene comune.
Tema centrale è infatti la cosiddetta "tragedia del bene comune".

Il racconto, al limite del puerile nel linguaggio e nella trama esplicita, risulta essere un'intelligente e purtroppo azzeccata metafora del nostro mondo.

Quella che sembra una realtà ormai immodificabile, appare come una fase transitoria da cui è possibile recedere con la forza dell'unione e dell'intelligenza, per recuperare una vita a misura d'Uomo senza rinunciare ai privilegi "veri" che il progresso e le tecnilogie sono in grado di offrirci.
Soprattutto, senza rassegnarsi necessariamente a rinunciare alla nostra salute, all'ambiente in cui viviamo, ai diritti che ci spettano in quanto esseri viventi. E senza dover tendere alla prevaricazione sugli altri per garantire la propria sopravvivenza.
"Il Mercante d'Acqua" - Francesco Gesualdi (2007)

domenica 11 novembre 2007

BUSKASHI - Gino Strada

BUSKASHI - Gino Strada
9 settembre 2001. Islamabad: attentato al comandante Massud, leader dell'opposizione afghana ai talebani, e buon amico di Gino Strada.
11 settembre 2001. New York: attentato al World Trade Centre.
Gino Strada racconta quei giorni (ed i mesi successivi), vissuti in prima persona nei luoghi oggetto di tanti racconti non sempre imparziali.
"... quando la Cnn, a mezzanotte ora italiana, manda in onda bagliori notturni nel cielo di Kabul, il telegiornalista si chiede in diretta: "E' già iniziata la risposta americana?". Da più di vent'anni vi sono esplosioni quasi tutte le notti, a Kabul, ma lui lo ignora, perchè la Cnn non gliele aveva mai fatte vedere."
11 settembre 2001, giorno in cui è occorso "l'incidente a quegli alti edifici a New York", per usare le parole del viceministro degli esteri dei talebani, Abdul Rahman.
Mentre tutti lasciano l'Afghanistan, compresa la Croce Rossa e le altre organizzazioni umanitarie, lo staff di Emergency cerca di varcare il confine, nonostante difficoltà burocratiche, orografiche ed ... esplosive!
Una perla di informazione, una preziosa testimonianza "di prima mano" sui fatti che i mass media mondiali hanno presentato in modo ben diverso (la controinformazione è quella divulgata dalle fonti ufficiali, purtroppo!).
"La guerra attorno a noi, anche quella che non vediamo e che Najibullah ci racconta ogni giorno, non assomiglia per niente a ciò che tramettono le reti televisive."
"Jaweed ha vent'anni e porta ancora sul volto i segni delle schegge. "Presto, presto! Tutti in casa!" aveva urlato alla famiglia, mentre cercavano rifugio durante un attacco aereo. Lui, il fratello maggiore, era rimasto fuori, l'ultimo, perché tutti fossero al sicuro. Un'altra bomba ha polverizzato la casa di Jaweed. Dentro c'erano suo padre e sua madre, le cinque sorelle e i due fratelli. Tutti morti. La sorella più piccola si chiamava Fahima, e aveva cinque anni.
I parlamentari italiani, il novantadue per cento di loro, hanno dichiarato guerra all'Afghanistan. Il Parlamento ha votato contro la nostra Costituzione, che "ripudia la guerra".
Hanno scelto la guerra, ancora una volta, hanno deciso che sta loro bene che si uccida.
Mi dicono che per qualcuno è stata una decisione sofferta. Vedremo di farlo sapere a Jaweed, magari deciderà di inviare messaggi di solidarietà ai sofferenti tra i nostri politici."
Ironico e pungente, Gino Strada racconta con il suo linguaggio semplice e diretto la tragedia della guerra. Oltre qualsiasi ideologia.

venerdì 28 settembre 2007

DISTACCHI E ALTRI ADDII - Gianna Schelotto

Un breve saggio molto divulgativo. Con stile leggero e scorrevole l’autrice presenta alcuni esempi di separazioni (dal partner, dalla famiglia di origine, a seguito di un lutto, da una situazione abituale, da luoghi e persone, dalla propria gioventù, ... ), analizzandone i risvolti e le conseguenze.
A prima vista negative, ma che a ben guardare hanno spesso la funzione di permettere il cambiamento, la crescita, la naturale evoluzione che accompagna gli esseri umani.
Contenuti a tratti scontati, a volte imprecisi, con qualche trovata originale.
Spassoso (e nello stesso tempo tragicamente realistico) il racconto di una prima notte di nozze rovinata da una madre invadente quanto ostinata, incapace di rassegnarsi al distacco dal figlio appena sposato: “... inaspettato ed inquietante, suonò il campanello. L’orologio segnava l’una e trenta. ... Sulla soglia c’erano mia suocera, mio suocero e gli zii venuti dalle Marche. “Ho pensato che non dormiste ancora”, disse lei, con aria serafica, “così ho invitato gli zii a vedere la vostra casa prima di partire. Altrimenti chissà quando la vedranno!” ...

Un’agile "lettura da spiaggia”, che potrebbe diventare un simpatico spunto di riflessione.
"Distacchi e altri addii" - Gianna Schelotto (2003)

SE UNA NOTTE D’INVERNO UN VIAGGIATORE – Italo Calvino


Un metaromanzo.
Protagonista il lettore, ambientato nella lettura.
Più libri che compongono un non-libro. Narrazioni iniziate e sempre interrotte da parte di un Lettore che vorrebbe portarle a termine.
Filo conduttore che rende omogeneo ed organico un racconto frammentario e frammentato in abbozzi di storie e narrazioni è il piacere di leggere. Nelle sue componenti, con le sue sfumature, con la soggettività che lo contraddistingue.
E anche il dubbio tormentato dello scrittore, che vorrebbe cogliere le aspettative, il giudizio, gli stati d’animo dei suoi lettori. Senza riuscire, perchè è nella lettura che un testo scritto assume il suo significato. Diverso per ogni persona, differente a seconda del momento.

Un abile esercizio di stili, estremamente scorrevole in alcuni punti, un tantino più pesante in altri. Un metaromanzo che ciascun lettore non può non apprezzare.


"Se una notte d'inverno un viaggiatore" - Italo Calvino (1979)

mercoledì 18 luglio 2007

PROIBITO PARLARE - Anna Politkovskaja

Assassinata sulla porta di casa il 7 ottobre 2006, l'autrice di questa agghiacciante raccolta di articoli e notizie su luoghi a noi troppo lontani, e di cui troppo poco si sente parlare, rende un'immagine della Russia troppo simile al Cile di Pinochet.
E’ una giornalista.
Racconta di soprusi, torture, ingiustizie, …

“… Una volta restituito ai parenti il corpo di Timur, è venuto fuori che i segni di un’acuta insufficienza cardiaca in realtà erano: ossa di gambe e braccia rotte, ferite di coltello su tutto il corpo, numerose bruciature di sigaretta sulla pelle, segni di numerosi morsi di cani, dita di mani e piedi schiacciate e tumefatte, unghie strappate, orecchie forate in più punti, un buco nel fegato, ossa temporali frantumate, zona inguinale violacea, la parte bassa della schiena nera per le percosse …” … “… i risultati della perizia ufficiale del medico legale, secondo la quale la morte era avvenuta per arresto cardiaco e sul corpo non c’era nemmeno un graffio …”

Un libro scritto con linguaggio semplica, scarno, scorrevole.
Un libro dai contenuti pesantissimi, opprimenti, angoscianti.
Da leggere e su cui riflettere, anche se leggerlo fa male, anche se si preferirebbe non sapere.

sabato 30 giugno 2007

LA RIVOLTA DEL CORPO - Alice Miller


La rivolta del corpo. I danni di un’educazione violenta.
Non solo le condotte perseguibili per legge (abusi sessuali, violenza fisica) sono dannosi per i figli. Un’educazione rigida, orientata alle regole e non all’ascolto, rapporti anafettivi, basati sulle menzogne, sui giochi di ruolo piuttosto che sulla condivisione e sulla comprensione dell’altro hanno effetti devastanti sui bambini, e sugli adulti che questi diverranno.
Alice Miller si scaglia contro il quartro comandamento (“onora il padre e la madre”), postulando che onore e amore da parte dei figli devono essere conquistati e meritati dai genitori attraverso l’esempio. Nessuna ricetta, solo il rispetto per la persona che si ha di fronte.
Le patologie fisiche e psichiche hanno origine nella negazione del dolore patito durante l’infanzia.
E’ necessario affacciarsi alla propria verità, con spirito libero e senza cadere nella trappola del perdono, che secondo l’autrice non ha mai prodotto “guarigione”.
Comprendere la realtà, al di là della morale corrente, per superare la barriera di finzione, costrizione, maschera e autoinganno travestiti da “amore parentale”.
Il nostro cervello è un essere vivente che conserva compiuta memoria di ciò che gli è accaduto.
La verità negata trova sfogo nella malattia, il corpo si ribella alla mancanza di amore!
Un saggio divulgativo, interessante ed illuminante, come tutti i libri di Alice Miller. Libri che ogni figlio dovrebbe leggere.
"La rivolta del corpo. I danni di un'educazione violenta" - Alice Miller (2004)

LETTERA A UN BAMBINO MAI NATO - Oriana Fallaci

1975. L'aborto in Italia è reato.
Viene concepito un bambino, o bambina. Da due persone che non sono sposate. La madre scrive questa lettera appassionata, razionale ed emotiva insieme. 
Esplora sensazioni, sentimenti, paure, immagini, progetti e possibilità future. 

Dalla maternità in quanto tale, le sensazioni, i sentimenti dell'essere madre pur non avendolo deciso a priori, il rapporto col figlio (o la figlia?), alle difficoltà oggettive. Il lavoro, la carriera, la propria vita che non prevede spazio per un essere dipendente che necessita tempo e cure e denaro.

Alle reazioni dell'altro, degli altri. Il padre. I medici. Sul lavoro. 
Un bambino che sembra essere imprescindibile per una donna, ma ... no, come non detto. Non è sposata, quindi è un dramma, una catastrofe!

E riflessioni, e susseguirsi di sentimenti.

Un romanzo molto attuale anche a distanza di più di 35 anni. 
Ora che l'aborto è legale, ma qualcuno ancora lo vorrebbe abortire, confondendo le possibilità con la necessità.
Consigliatissimo. 
Per uomini e donne che si pongono qualche domanda sull'opportunità di diventare genitori o genitrici.

"Stanotte ho saputo che c'eri: una goccia di vita scappata dal nulla.  [...] Ora eccomi qui, chiusa a chiave dentro una paura che mi bagna il volto i capelli, i pensieri. E in essa mi perdo. Cerca di capire: non è paura degli altri. Io non mi curo degli altri. Non è paura di Dio. Io non credo in Dio. Non è paura del dolore. Io non temo il dolore. E' paura di te, del caso che ti ha strappato al nulla, per agganciarti al mio ventre."

"La vita è una tale fatica, bambino. E' una guerra che si ripete ogni giorno, e i suoi momenti di gioia sono parentesi brevi che si pagano un prezzo crudele"




mercoledì 23 maggio 2007

PAPPAGALLI VERDI – Gino Strada

PAPPAGALLI VERDI – Gino StradaUna giustapposizione di riflessioni, racconti brevi e scarni, resoconto di piccoli fatti che forniscono un quadro agghiacciante della condizione in cui lavora Emergency nel mondo, ma soprattutto delle situazioni al limite del comprensibile e dell’immaginabile per noi che viviamo nel troppo, nel comodo, nell’ “a portata di mano”.
Brevi descrizioni di situazioni socio-politiche in cui si consuma il solito dramma di morte, di ferite inguaribili che non intaccano solo l’anima ma anche il corpo. Straziante. Moralmente e fisicamente.
Nomi di persone che sfuggono. Ognuna delle quali ha una sua vita, una sua storia. Accomunate dal dolore, dall’impotenza, dalla morte.
Un libro che si legge a fatica, non certo per lo stile, essenziale e diretto, né per il linguaggio, semplice ed accessibile. Difficile far scorrere le parole, che feriscono e colpiscono.

Ricordi frammentati di una vita in guerra. Rare le date, puntuali i riferimenti geografici. Una guerra si sovrappone alle altre. Iraq, Etiopia, Afghanistan, Ruanda ... sembra cronaca attuale, ma si tratta di fatti avvenuti ben prima del solito 11.09.2001.

Possibile che “noi” siamo la causa di tanto orrore? Possibile che non ce ne rendiamo conto?
Come si più parlare di “missioni di pace”, di “guerre giuste”, di interventi per riportare pace e democrazia in luoghi in cui seminiamo morte, miseria, fame, terrore?
Come possiamo ancora credere che non ci sia un’alternativa?

Tra le righe la soluzione, la via per raggiungere la pace, per porre fine a questo schifo. Non la politica, non l’economia, non i giochi di potere. Partire dalle persone.
Il dialogo tra le persone, nella sofferenza. Feriti appartenenti a fazioni opposte. Vicini di letto nello stesso ospedale. L’ostilità si trasforma in familiarità. Perchè no, in affinità.
Ogni tardo pomeriggio, all’ombra, sul retro dell’ospedale, si ritroveranno in dieci o quindici, a fumare insieme, e finalmente a parlare. Fino a un mese prima si erano affrontati a colpi di mitra”.


"Pappagalli Verdi" - Gino Strada (1999)

martedì 22 maggio 2007

LA MAFIA SPIEGATA AI MIEI FIGLI – Silvana La Spina

LA MAFIA SPIEGATA AI MIEI FIGLI – Silvana La SpinaUn libricino sottile, insignificante, che con parole semplici ma fin tropo dense di fatti e di nomi introduce un argomento di cui tutti abbiamo sentito parlare, che in molti pensiamo di conoscere, e di cui pochi sono adeguatamente informati.
Uno stimolo a leggere Sciascia, Verga, Pirandello, dando alle parole un significato diverso, a guardare i fatti di cronaca passata e purtroppo presente da un’altra prospettiva.
Mafia, omertà, isolamento e storia della Sicilia ... interessi economici, e la solita lotta per mantenere i privilegi di pochi a scapito dei diritti dei più: “Fare in modo che tutto cambi per niente cambiare”.
La mafia dalle sue origini, la sua tragica e scellerata storia, i cambiamenti che nulla cambiano, la sua forma attuale.
La “mafia finanziaria”, con la quale le forze politiche attualmente fanno affari.
Con un messaggio forte, che suggerisce la possibilità di vincere contro il potere ingiusto di pochi. Un messaggio diretto ai giovani siciliani, ma che dovrebbe essere ascoltato e raccolto anche da tutti noi, contro tutte le mafie: “... in pratica quella che andiamo a fare non è più la lotta agli uomini della mafia ma la lotta per un mercato pulito, per la nostra libertà e per la democrazia” e ancora “Da dove cominciare? Dalla Sicilia, come sempre. E da voi giovani. Sta a voi eliminare quella parte malata che tutti i siciliani - e non solo i siciliani - si portano addosso. Sta a voi ritrovare la parte sana, quella libera dal bisogno di allearsi coi più forti e prepotenti, coi vincitori del momento... Libera intendo dal virus dell’omertà... In Fondo la mafia non è solo un’organizzazione, è anche uno stato d’animo, fatto di paura, vigliaccheria, indolenza e naturalmente sfiducia.... Non perdetevi d’animo”. ... “Lottate senza tregua. Senza scoramenti o dubbi. Senza paure o ripensamenti. L’alternativa non esiste: o ce la fare o sarete schiacciati del tutto”.
"La mafia spiegata ai miei figli (e anche ai figli degli altri)" - Silvana La Spina (2006)

lunedì 21 maggio 2007

LO STRANO CASO DEL CANE UCCISO A MEZZANOTTE – Mark Haddon

Uno Dei tanti “libri mangiati”. Un romanzo leggero, scorrevole, eppure profondo e toccante. Un racconto in prima persona, un ragazzo autistico che parla di sé e del mondo che lo circonda.
Penso che i numeri primi siano come la vita. Sono molto logici ma non si riesce mai a scoprirne le regole, anche se si passa tutto il tempo a pensarci su”.
Mette in discussione le modalità di elaborazione delle informazioni delle persone “normali”.
“... guardavo le cose per quelle che erano, e questo non voleva dire essere intelligenti. Significava semplicemente essere dei buoni osservatori. Essere intelligenti vuol dire guardare le cose per ciò che sono e utilizzare l’evidenza dei fatti per elaborare qualcosa di nuovo”.
Ponendo l’accento sulla scienza, sulla logica (“... l’intuito è ciò che usano le persone nella vita di tutti i giorni per prendere le decisioni. Ma la logica può essere utile per elaborare la risposta giusta”), su una visione del mondo che tiene conto dei minimi dettagli, tutti i dettagli, e che non lascia spazio alla superstizione, all’inferenza, all’irrazionalità.
La gente non rispetta le regole. (...) E nella Bibbia si legge Non uccidere, ma ci sono state le Crociate e due Guerre Mondiali e la Guerra del Golfo e in ognuna di queste guerre dei Cristiani hanno ucciso dei loro simili”.
Senza tralasciare le emozioni.

Un giallo atipico, coinvolgente.

"Lo strano caso del cane ucciso a mezzanotte" - Mark Haddon (2003)

martedì 13 marzo 2007

THE RESTAURANT AT THE END OF THE UNIVERSE – Douglas Adams

E’ la continuazione di “Guida Galattica per gli autostoppisti”.
Inizia con l’inevitabile riassunto delle vicende accadute nel primo libro. Un riassunto breve, scarno e per questo estremamente divertente.

Ingredienti per quest’altra piccola mirabile opera di intelligente ironia sono, tra gli altri, una nave spaziale che va in tilt nel tentativo di preparare una buona tazza di te; il robot depresso Marvin, che con la propria discutibile dialettica sotto-tono ha ragione di tecnologie molto più sofisticate della propria; un peculiare ristorante al termine dell’universo (che si scopre essere un tempo, non un luogo!) .

Viaggiare nel tempo presenta delle difficoltà.
- Il problema più grande è semplicemente grammaticale, e l’opera principale da consultare sull’argomento è “La Guida tascabile dei 1001 tempi verbali per il viaggiatore nel tempo”. Che è in grado di dire, per esempio, in che modo descrivere qualcosa che stava per accaderti nel passato prima che tu la evitassi balzando avanti nel tempo di due giorni allo scopo di evitare che ti accadesse. Il fatto viene descritto in modo diverso a seconda che tu stia parlando dal tuo tempo naturale, da un tempo nel futuro futuro o nel futuro passato, ed è ulteriormente complicato dalla possibilità di intrattenere conversazioni mentre stai viaggiando da un tempo ad un’altro con l’intenzione di diventare tua madre o tuo padre. -

Dopo varie vicissitudini, alle quali il povero Marvin, inutile dirlo, non partecipa volentieri, Arthur Dent e Ford Prefect si troveranno, al termine del loro naufragio temporale, su un pianeta sconosciuto, popolato da una classe di persone “inutili”, scaricate come zavorre dal loro pianeta di provenienza.

Al termine del libro Arthur riuscirà ad ottenere dalla propria mente (parte integrante di quel computer che era la Terra) la domanda alla fatidica risposta sulla Vita, l’Universo e Tutto Quanto.

Terminata la lettura di questo secondo delizioso volumetto, l’istinto è quello di immergersi immediatamente nel terzo libro della trilogia di cinque: per l’appunto “La Vita, l’Universo e Tutto Quanto”.


Questo è il “secondo libro di una trilogia di cinque”.
(Titolo italiano: “Il ristorante alla fine dell’Universo”).

"The restaurant at the end of the universe" – Douglas Adams (1980 )

lunedì 5 marzo 2007

IL PICCOLO PRINCIPE - Antoine de Saint-Exupéry


Sto rileggendo in questi giorni questa fiaba delicata, nello stesso tempo leggera e un po' triste.
Di fronte ai perché della nostra vita quotidiana, ai grandi quesiti sul senso del nostro esistere, la visione infantile risulta profonda, mai superficiale, in grado di centrare l'essenza delle cose. E di far apparire futili e vacue le grandi preoccupazioni che impegnano lo scorrere delle giornate degli adulti.
Un tramonto, una rosa, una volpe ... metafore di ciò che conta davvero, sempre che esista qualcosa di veramente importante.
E una parodia delle cure cui le persone adulte tendono a dedicarsi con maggiore impegno e tenacia. Potere, vanità, vizi, denaro, ... assorbono le energie e l'attenzione degli individui, che però dimostrano di non essere in grado di guardare al di là del proprio naso, di non riconoscere nemmeno il disegno di un boa che digerisce un elefante.

"Cosa vuol dire addomesticare?"
"E' una cosa da molto dimenticata. Vuol dire "creare dei legami"..."

"E' molto semplice: non si vede bene che col cuore. L'essenziale è invisibile agli occhi".

Una favola deliziosa, che parla di amore, di amicizia, di vita e di addii.
Narrativa per ragazzi che fa molto bene agli adulti.

"Il piccolo Principe" - Antoine de Saint-Exupéry (1943)