"E' AVVENUTO, QUINDI PUO' ACCADERE DI NUOVO" (p. 157)
Nella prefazione Tzvetan Todorov punta il dito contro le persecuzioni che Israele pone in atto nei confronti del Popolo Palestinese.
Oggi stiamo inermi e incapaci di prendere posizione contro quello che sì, è diventato un genocidio.
Colpevoli, nella nostra indifferenza.
Perché il male è banale. (VIII - prefazione).
Una lucida analisi della natura umana; dell'unicum costituito dai lager nazisti.
Come si comporta l'essere umano in condizioni disumane?
C'è qualcuno che si salva?
C'è una zona grigia in ogni situazione.
"Ogni vittima è da piangere, ed ogni reduce è da aiutare e commiserare, ma non tutti i loro comportamenti sono da proporre ad esempio. L'interno dei Lager era un microcosmo intricato e stratificato; ..." (p. 10)
"La memoria è uno strumento meraviglioso ma fallace." (p.13)
" ... è difficile difendersi da un colpo a cui non si è preparati." (p. 26)
"Il privilegio, per definizione, difende e protegge il privilegio." (p. 28)
"E' compito dell'uomo giusto fare guerra ad ogni privilegio non meritato, ma non si deve dimenticare che questa è una guerra senza fine. Dove esiste un potere esercitato da pochi, o da uno solo, contro i molti, il privilegio nasce e prolifera, anche contro il volere del potere stesso; ma è normale che il potere, invece, lo tolleri o lo incoraggi." (p. 29)
"... quanto più dura è l'oppressione, tanto più è diffusa tra gli oppressi la disponibilità a collaborare col potere." (p.30)
Questo è un libro fondamentale. Un'analisi disincantata che - ahinoi - appare attualissima.
Quel "dopo" narrato, sviscerato, descritto, analizzato, assomigila molto a questo nostro "prima"; un prima che non vogliamo riconoscere.
Chissà se un giorno qualcuno potrà chiederci "perchè non siete fuggiti prima?", o se questa volta l'annientamento avrà successo?
"La colpa vera, collettiva, generale, [...] è stata quella di non avere avuto il coraggio di parlare". (p. 144)
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