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Una portinaia di mezza età che nasconde al mondo la propria profonda cultura e l'amore autentico per l'arte e la letteratura, la musica, il cinema ...
"Non ho figli, non guardo la televisione e non credo in Dio, tutti sentieri che gli uomini calpestano per rendere la loro vita più semplice".
Una ragazzina ricca che non può esternare la propria vera sensibilità, e che smaschera con impietosa lucidità l'ipocrisia del mondo in cui si trova catapultata.
"Ma se nel nostro universo esiste la possibilità di diventare quello che ancora non siamo ... saprò coglierla e trasformare la mia vita in un giardino diverso da quello di miei padri?"
Una descrizione leggera ma profonda della rigidità del pregiudizio, di vite guidate da concetti ed immagini stereotipati.
Uno spiraglio di possibilità si apre al cambiamento.
Intelligenza e sensibilità sono la chiave per superare barriere invisibili eppure tanto radicate pur senza un logico fondamento.
Ironico e divertente, amaro e disincantato. Un romanzo da leggere, da assaporare.
"... forse la più grande rabbia e la più grande frustrazione non sono la miseria, la disoccupazione o la mancanza di avvenire: la rabbia e la frustrazione derivano invece dalla sensazione di non appartenere a nessuna cultura perché sei lacerato tra culture diverse, tra simboli incompatibili."
L'eleganza del riccio - 2006 - Muriel Barbery
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