martedì 5 aprile 2016

I CANI E I LUPI - Irène Némirovsky

Una bambina ebrea vive in una città Ucraina nel ghetto riservato agli ebrei poveri. 
Carattere introverso, un talento per la pittura ed i sogni ad occhi aperti, subisce la vita che la travolge conservando la propria volontà.
Un desiderio la accompagna dall'infanzia per tutta l'adolescenza e l'età adulta. Con la pazienza e la rassegnazione che il tempo rende determinazione rimane ancorata a quel sogno.
Una vita trascorsa assaporando piccole gioie e attraversando grandi cambiamenti.
Il contrasto tra la ricca borghesia e le famiglie povere, che si acuisce anzichè annullarsi nella consapevolezza di appartenere ad una stirpe comune, ad un destino comune.
In Ucraina come a Parigi, dove si rifugia con i cugini nel 2014 a seguito delle sommosse popolari antisemite, il razzismo, la diffidenza, il classismo dividono le persone.

Ada Sinner è un carattere forte, indomito, è una ragazza che affronta la vita così come viene, eppure non la subisce del tutto.

" ... essi erano .. ah! Erano degli stranieri. Eco, questa parola diceva tutto. Degli esseri indecisi, senza radici, degli emigrati, persone sospette."

"Esistono persone che sono senza età, e io sono così. Ero una vecchia a dodici anni, e avrò i capelli bianchi quando, nel mio cuore, sarò ancora esattamente la stessa di oggi. Perchè vergognarsi?"

"Quella povertà, quella solitudine, e la coscienza, allo stesso tempo, di essere, se non al di sopra degli altri, quantomeno distante, che il talento dà alla creatura abbastanza sfortunata da possederlo."

"Sono libera, io. Posso lavorare tutta la giornata, se mi piace, o restare sdraiata senza far niente, senza che nessuno si preoccupi o mi chieda se sono malata. Posso passeggiare un pomeriggio lungo la Senna per guardare il colore dell'acqua, e so che, in tutta Parigi, nessuno si preoccuperà di sapere se sono morta o viva, se ritornerò la notte".



venerdì 1 aprile 2016

PENSARE L'ISLAM - Michel Onfray

Riflessioni approfondite e critiche, espresse da un pensatore che ha letto i tre libri "Sacri" cui si riferiscono i tre monoteismi.

Una lucida spiegazione che da conto di quanto sta accadendo, quali sono le origini degli attentati terroristici in Francia, e che dovrebbe indurre a riflettere sulle responsabilità e sulle possibili azioni-soluzioni per scongiurare (o meglio interrompere, terminare) una guerra (che è già in atto).

Atti terroristici o azioni di guerra? Chi risponde agli attacchi di chi? E come mai il mondo islamico sta (ora sì) minacciando il mondo occidentale (ebreo-cristiano). Una guerra di religioni?
Non esattamente, ma non è possibile prescindere da questo aspetto.

Onfray è un ateo che conosce le religioni meglio della stragrande maggioranza dei "credenti". 
E con lucidità e logica taglienti e dirette smaschera le contraddizioni contenute in tutti i testi sacri, dai quali secondo lui (ed è convincente!) non possiamo prescindere per comprendere ciò che sta succedendo, e le contraddizioni, la stupidità manifesta, l'incapacità della politica di far fronte ai problemi in modo concreto.

Un saggio che si legge d'un fiato, in poche ore.

"Il popolo è morto, sostituito da una plebaglia fabbricata dai mass media"
"... le folle non pensano, non riflettono, non analizzano, semplicemente si aggregano e camminano come un sul uomo dietro gli slogan. "Je suis Charlie" è uno slogan che ha impedito alla gente di pensare ... "

Ci ricorda, Onfray, che "Fino a quando non siamo stati noi ad aggredirli, nel 1991, i popoli dell'Iraq non ci minacciavano assolutamente. In compenso, i presidenti che si sono succeduti negli Stati Uniti avevano bisogno di trasformarli in nemici pericolosi per la sicurezza nazionale in modo da smaltire sul mercato le proprie armi"

Non è possibile ignorare il fatto che lo stato Islamico, che è Stato ed è Islamico, sta rispondendo ad una guerra dichiarata più di 25 anni fa dall' "Occidente". Non è possibile ignorare il fatto che siamo in guerra.

"Mi oppongo a qualsiasi politica di espulsione, per quanto omeopatica o mediatica. [...]
Occorre invece venire a patti con il reale. E il reale è rappresentato dai milioni di musulmani che vivono in Francia. Se vogliamo essere ideologici in materia di laicità, non dobbiamo far altro che recitare il catechismo: non si finanzia nessun culto. Il risultato di una simile presa di posizione darà che i culti verranno sponsorizzati da Paesi stranieri, che hanno tutto l'interessa afare dell'Islam una religione che combatte l'Occidente."

Interessanti, fondate, le argomentazioni di Onfray hanno spessore, derivano dallo studio approfondito di testi, dall'abitudine a pensare, dall'esercizio della logica, dalle analisi di testi e della realtà.

"La compassione impedisce spesso di pensare; pensare invece non impedisce mai di provare compassione."

"Solo uno stupido ha bisogno di veder combattere una guerra per capire che sarebbe meglio fare di tutto per non doverla combattere"

"Pensare diventa complicato quando le parole non hanno più significato"

"Quello che facciamo non viene mai compreso, ma solo lodato o biasimato" (Nietzsche)

Un libro per tutti, scorrevole, chiaro. Un'invettiva contro la stupidità, l'ignoranza, la morte del pensiero.
Questo sguardo obiettivo e ragionato su una realtà osservata e studiata induce a riflettere, fa venire voglia di approfondire.