mercoledì 12 novembre 2014

IL TORTO DEL SOLDATO - Erri De Luca

Un altro breve, delicatissimo romanzo di Erri De Luca. 
Marinaio scalatore, solitario.
Scrittore.

Due storie che si intrecciano, lo sfondo della Seconda Guerra Mondiale. 
Un criminale di guerra convinto del valore della propria missione, che dal suo punto di vista non ha avuto nulla di atroce.

Un tocco di "magia", o forse pù una profezia che si autoavvera. 

Un romanzo coinvolgente, si legge in poco tempo, lascia un sapore dolce ed amaro, come spesso i libri di De Luca sanno fare.
La trama va lasciata leggere, non può essere raccontata. 
Ecco, come di consueto, qualche frammento di testo.

"Mi pesa invece la disperazione di un uomo che aveva un pozzo di inchiostro da intingere e gli fu sigillato con un pezzo di piombo nel cervello".

"Chiamavano Aussiedlung, "trasferimento", l'invio nei treni blindati ai campi di annientamento. Spacciavano vocabolario falso a copertura. I poteri lo fanno e spetta agli scrittori restituire il nome delle cose."

"Personalmente non riconosco niente di puro nella verità. La vedo nel crollo di una negazione, nell'entrata delle truppe sovietiche nel campo di strage di Treblinka. Non è una scoperta, ma la scoperchiatura dell'infamia. La vedo nella decomposizione di una menzogna, fertile per questo. La vedo nella muffa che insegnò la penicillina a Fleming".


"Il torto del soldato è la sconfitta. La vittoria giustifica tutto".
[...]
"Se le cose stanno come dice lui, il torto del soldato è l'obbedienza"

"E' stata un casellario giudiziario, la storia, una sequenza di crimini."