L'ultimo saggio di Alice Miller, alla ricerca della verità per ritrovare il proprio vero sè.
L'autrice denuncia anche qui come l'accettazione della menzogna come un fatto normale sia devastante per le persone. E che sia purtroppo "istituzionalizzata".
Si riferisce alle ingiustizie in senso lato subite nell'infanzia, perpetrate ad opera delle figure di riferimento, in particolare quelle parentali.
"Solo l'indignazione espressa da altri potrebbe aiutarli ad avvertire la propria e a ribellarsi contro la menzogna. Se però praticamente non esiste nessuno che fornisca quest'assistenza morale, se tutte le autorità sono solidali con la menzogna, la depressione sarà per così dire una via obbligata."
"Proviamo ad immaginarci una persona che voglia intraprendere un lungo percorso a piedi e che appena partita si storca una caviglia. Anche se cerca di ignorare il dolore e di proseguire nel cammino perché le piace compiere quel percorso, gli altri si accorgeranno prima o poi che zoppica. Le chiederanno che cosa le sia succsso. Essa racconterà la propria storia, loro capiranno perchè zoppica e le consiglieranno di farsi curare,
Le cose vanno in modo ben diverso quando si tratta delle sofferenze provate nell'infanzia e che nella vita di una persona svolgono un ruolo simile a una distorsione all'inizio di una camminata. Non le si può scaccire "prendendole con filosofia". Si faranno sentire per tutto il percorso, con la differenza però che di regola nessuno vi presterà attenzione."
Particolarmente interessanti sono le riflessioni sull'odio, che non è in sé stesso un sentimento negativo, se consapevole e "ben indirizzato", in modo responsabile e controllato.
La Miller distingue l' "odio latente deviato" - pernicioso, cristallizzato e accompagnato da perversioni, perché inconsapevole e mai del tutto compreso, troppo spesso anzi ingiustamente represso - dall' "odio conscio, reattivo" - che, se vissuto fino in fondo in modo consapevole può essere smussato e, anche se rivissuto più volte perché sia davvero compreso, non è accompagnato da azioni distruttive e non è pericoloso - dall' "odio legittimo" per una persona che ci tormenta nel presente, sul piano sia fisico sia psichico [...]
La Miller distingue l' "odio latente deviato" - pernicioso, cristallizzato e accompagnato da perversioni, perché inconsapevole e mai del tutto compreso, troppo spesso anzi ingiustamente represso - dall' "odio conscio, reattivo" - che, se vissuto fino in fondo in modo consapevole può essere smussato e, anche se rivissuto più volte perché sia davvero compreso, non è accompagnato da azioni distruttive e non è pericoloso - dall' "odio legittimo" per una persona che ci tormenta nel presente, sul piano sia fisico sia psichico [...]
Troppi gli argomenti, perché siano riassunti qui in poche righe.
Alice Miller ha scritto saggi molto interessanti, probabilmente piuttosto ripetitivi nei temi, ma di cui probabilmente c'è ancora bisogno.
Sono divulgativi, poco scientifici, ma stimolano riflessioni.
Il fatto che i concetti espressi suscitino ancora tante resistenze è indicativo. Concetti scomodi per chi non possieda le risorse cognitive o emotive per comprenderli a fondo.
Ne consiglierei la lettura a tutti, a partire dalla tarda adolescenza.