Terzo ed ultimo libro di una trilogia "da spiaggia".
Gli intrighi di palazzo si appropriano della trama.
Meno scorrevole dei primi due, contiene a sua volta diversi spunti di riflessione.
E si legge molto volentieri.
"Quella della libertà di espressione è la legge con cui una democrazia sorge e cade".
"Propongo anche una riduzione di stipendio per i capi. [...] "
"Dunque vorresti ridurre anche il tuo stipendio? E' una specie di comunismo quello di cui ti fai portavoce?"
"Non diciamo cazzate. Tu hai uno stipendio di ... se si calcola anche il premio. E' demenziale. [...]"
"Quello che non capisci è che i nostri azionisti sono tali perché vogliono guadagnare dei soldi. Questa cosa si chiama capitalismo. Se gli chiedi di perdere soldi, non vorranno più essere azionisti, ecco tutto".
"Io non gli chiedo di perdere soldi, ma potrebbe anche succedere. La proprietà comporta anche delle responsabilità. Come tu stesso hai sottolineato, si tratta di capitalismo. [...] Tu vorresti che le regole del capitalismo fossero valide per i dipendenti ma non per gli azionisti e per te."