sabato 30 giugno 2007

LA RIVOLTA DEL CORPO - Alice Miller


La rivolta del corpo. I danni di un’educazione violenta.
Non solo le condotte perseguibili per legge (abusi sessuali, violenza fisica) sono dannosi per i figli. Un’educazione rigida, orientata alle regole e non all’ascolto, rapporti anafettivi, basati sulle menzogne, sui giochi di ruolo piuttosto che sulla condivisione e sulla comprensione dell’altro hanno effetti devastanti sui bambini, e sugli adulti che questi diverranno.
Alice Miller si scaglia contro il quartro comandamento (“onora il padre e la madre”), postulando che onore e amore da parte dei figli devono essere conquistati e meritati dai genitori attraverso l’esempio. Nessuna ricetta, solo il rispetto per la persona che si ha di fronte.
Le patologie fisiche e psichiche hanno origine nella negazione del dolore patito durante l’infanzia.
E’ necessario affacciarsi alla propria verità, con spirito libero e senza cadere nella trappola del perdono, che secondo l’autrice non ha mai prodotto “guarigione”.
Comprendere la realtà, al di là della morale corrente, per superare la barriera di finzione, costrizione, maschera e autoinganno travestiti da “amore parentale”.
Il nostro cervello è un essere vivente che conserva compiuta memoria di ciò che gli è accaduto.
La verità negata trova sfogo nella malattia, il corpo si ribella alla mancanza di amore!
Un saggio divulgativo, interessante ed illuminante, come tutti i libri di Alice Miller. Libri che ogni figlio dovrebbe leggere.
"La rivolta del corpo. I danni di un'educazione violenta" - Alice Miller (2004)

LETTERA A UN BAMBINO MAI NATO - Oriana Fallaci

1975. L'aborto in Italia è reato.
Viene concepito un bambino, o bambina. Da due persone che non sono sposate. La madre scrive questa lettera appassionata, razionale ed emotiva insieme. 
Esplora sensazioni, sentimenti, paure, immagini, progetti e possibilità future. 

Dalla maternità in quanto tale, le sensazioni, i sentimenti dell'essere madre pur non avendolo deciso a priori, il rapporto col figlio (o la figlia?), alle difficoltà oggettive. Il lavoro, la carriera, la propria vita che non prevede spazio per un essere dipendente che necessita tempo e cure e denaro.

Alle reazioni dell'altro, degli altri. Il padre. I medici. Sul lavoro. 
Un bambino che sembra essere imprescindibile per una donna, ma ... no, come non detto. Non è sposata, quindi è un dramma, una catastrofe!

E riflessioni, e susseguirsi di sentimenti.

Un romanzo molto attuale anche a distanza di più di 35 anni. 
Ora che l'aborto è legale, ma qualcuno ancora lo vorrebbe abortire, confondendo le possibilità con la necessità.
Consigliatissimo. 
Per uomini e donne che si pongono qualche domanda sull'opportunità di diventare genitori o genitrici.

"Stanotte ho saputo che c'eri: una goccia di vita scappata dal nulla.  [...] Ora eccomi qui, chiusa a chiave dentro una paura che mi bagna il volto i capelli, i pensieri. E in essa mi perdo. Cerca di capire: non è paura degli altri. Io non mi curo degli altri. Non è paura di Dio. Io non credo in Dio. Non è paura del dolore. Io non temo il dolore. E' paura di te, del caso che ti ha strappato al nulla, per agganciarti al mio ventre."

"La vita è una tale fatica, bambino. E' una guerra che si ripete ogni giorno, e i suoi momenti di gioia sono parentesi brevi che si pagano un prezzo crudele"