mercoledì 23 maggio 2007

PAPPAGALLI VERDI – Gino Strada

PAPPAGALLI VERDI – Gino StradaUna giustapposizione di riflessioni, racconti brevi e scarni, resoconto di piccoli fatti che forniscono un quadro agghiacciante della condizione in cui lavora Emergency nel mondo, ma soprattutto delle situazioni al limite del comprensibile e dell’immaginabile per noi che viviamo nel troppo, nel comodo, nell’ “a portata di mano”.
Brevi descrizioni di situazioni socio-politiche in cui si consuma il solito dramma di morte, di ferite inguaribili che non intaccano solo l’anima ma anche il corpo. Straziante. Moralmente e fisicamente.
Nomi di persone che sfuggono. Ognuna delle quali ha una sua vita, una sua storia. Accomunate dal dolore, dall’impotenza, dalla morte.
Un libro che si legge a fatica, non certo per lo stile, essenziale e diretto, né per il linguaggio, semplice ed accessibile. Difficile far scorrere le parole, che feriscono e colpiscono.

Ricordi frammentati di una vita in guerra. Rare le date, puntuali i riferimenti geografici. Una guerra si sovrappone alle altre. Iraq, Etiopia, Afghanistan, Ruanda ... sembra cronaca attuale, ma si tratta di fatti avvenuti ben prima del solito 11.09.2001.

Possibile che “noi” siamo la causa di tanto orrore? Possibile che non ce ne rendiamo conto?
Come si più parlare di “missioni di pace”, di “guerre giuste”, di interventi per riportare pace e democrazia in luoghi in cui seminiamo morte, miseria, fame, terrore?
Come possiamo ancora credere che non ci sia un’alternativa?

Tra le righe la soluzione, la via per raggiungere la pace, per porre fine a questo schifo. Non la politica, non l’economia, non i giochi di potere. Partire dalle persone.
Il dialogo tra le persone, nella sofferenza. Feriti appartenenti a fazioni opposte. Vicini di letto nello stesso ospedale. L’ostilità si trasforma in familiarità. Perchè no, in affinità.
Ogni tardo pomeriggio, all’ombra, sul retro dell’ospedale, si ritroveranno in dieci o quindici, a fumare insieme, e finalmente a parlare. Fino a un mese prima si erano affrontati a colpi di mitra”.


"Pappagalli Verdi" - Gino Strada (1999)

martedì 22 maggio 2007

LA MAFIA SPIEGATA AI MIEI FIGLI – Silvana La Spina

LA MAFIA SPIEGATA AI MIEI FIGLI – Silvana La SpinaUn libricino sottile, insignificante, che con parole semplici ma fin tropo dense di fatti e di nomi introduce un argomento di cui tutti abbiamo sentito parlare, che in molti pensiamo di conoscere, e di cui pochi sono adeguatamente informati.
Uno stimolo a leggere Sciascia, Verga, Pirandello, dando alle parole un significato diverso, a guardare i fatti di cronaca passata e purtroppo presente da un’altra prospettiva.
Mafia, omertà, isolamento e storia della Sicilia ... interessi economici, e la solita lotta per mantenere i privilegi di pochi a scapito dei diritti dei più: “Fare in modo che tutto cambi per niente cambiare”.
La mafia dalle sue origini, la sua tragica e scellerata storia, i cambiamenti che nulla cambiano, la sua forma attuale.
La “mafia finanziaria”, con la quale le forze politiche attualmente fanno affari.
Con un messaggio forte, che suggerisce la possibilità di vincere contro il potere ingiusto di pochi. Un messaggio diretto ai giovani siciliani, ma che dovrebbe essere ascoltato e raccolto anche da tutti noi, contro tutte le mafie: “... in pratica quella che andiamo a fare non è più la lotta agli uomini della mafia ma la lotta per un mercato pulito, per la nostra libertà e per la democrazia” e ancora “Da dove cominciare? Dalla Sicilia, come sempre. E da voi giovani. Sta a voi eliminare quella parte malata che tutti i siciliani - e non solo i siciliani - si portano addosso. Sta a voi ritrovare la parte sana, quella libera dal bisogno di allearsi coi più forti e prepotenti, coi vincitori del momento... Libera intendo dal virus dell’omertà... In Fondo la mafia non è solo un’organizzazione, è anche uno stato d’animo, fatto di paura, vigliaccheria, indolenza e naturalmente sfiducia.... Non perdetevi d’animo”. ... “Lottate senza tregua. Senza scoramenti o dubbi. Senza paure o ripensamenti. L’alternativa non esiste: o ce la fare o sarete schiacciati del tutto”.
"La mafia spiegata ai miei figli (e anche ai figli degli altri)" - Silvana La Spina (2006)

lunedì 21 maggio 2007

LO STRANO CASO DEL CANE UCCISO A MEZZANOTTE – Mark Haddon

Uno Dei tanti “libri mangiati”. Un romanzo leggero, scorrevole, eppure profondo e toccante. Un racconto in prima persona, un ragazzo autistico che parla di sé e del mondo che lo circonda.
Penso che i numeri primi siano come la vita. Sono molto logici ma non si riesce mai a scoprirne le regole, anche se si passa tutto il tempo a pensarci su”.
Mette in discussione le modalità di elaborazione delle informazioni delle persone “normali”.
“... guardavo le cose per quelle che erano, e questo non voleva dire essere intelligenti. Significava semplicemente essere dei buoni osservatori. Essere intelligenti vuol dire guardare le cose per ciò che sono e utilizzare l’evidenza dei fatti per elaborare qualcosa di nuovo”.
Ponendo l’accento sulla scienza, sulla logica (“... l’intuito è ciò che usano le persone nella vita di tutti i giorni per prendere le decisioni. Ma la logica può essere utile per elaborare la risposta giusta”), su una visione del mondo che tiene conto dei minimi dettagli, tutti i dettagli, e che non lascia spazio alla superstizione, all’inferenza, all’irrazionalità.
La gente non rispetta le regole. (...) E nella Bibbia si legge Non uccidere, ma ci sono state le Crociate e due Guerre Mondiali e la Guerra del Golfo e in ognuna di queste guerre dei Cristiani hanno ucciso dei loro simili”.
Senza tralasciare le emozioni.

Un giallo atipico, coinvolgente.

"Lo strano caso del cane ucciso a mezzanotte" - Mark Haddon (2003)